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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Addio al Lake Como Film Festival, l'amarezza di Alberto Cano: "Una resa inevitabile"

Tutte le difficoltà di una rassegna dedicata al cinema di paesaggio, il suo ideatore ora si toglie qualche sassolino dalle scarpe

Alberto Cano, direttore dell’Associazione Lake Como Film Festival, annuncia il mancato arrivo della decima edizione del Festival dedicato al rapporto tra Cinema e al Paesaggio. Infatti, dopo nove anni trascorsi tra proiezioni su mega schermo nel Parco di Villa Erba (Cernobbio) e - in quelle precedenti - nell’Arena del Teatro Sociale e nei luoghi più diversi del Lario, non prenderà il via l’appuntamento diventato ormai usuale per pubblico ed appassionati cinephile.

Non senza una punta di amarezza, le parole di Alberto Cano, anima del Festival e uno dei più autentici e appassionati uomini di cinema. Una delle tante risorse della città intorno alla quale, purtroppo, non si è saputo o voluto costruire continuità. Una notizia che non sorprende almeno chi negli anni ha sostenuto il Festival e apprezzato tutte le sue potenzialità. E anche la fatica di chi ogni anno ha lottato per realizzarlo senza mai trovare un sostegno che avesse una visione lunga. Ora, inevitabilmente, la resa. 

“Il progetto del Lake Como Film Festival - commenta Cano, foto sotto - si dissolve. Abbiamo sempre ricordato come la riuscita e la continuità di questi eventi non potesse avvenire che attraverso il coinvolgimento stabile dei più importanti attori del territorio, che ne cogliessero il valore in termini di identità e rappresentatività e il potenziale artistico ed economico per il futuro del territorio. Questo coinvolgimento, purtroppo, è avvenuto solo in parte, troppo fragili le nostre sole forze per procedere oltre. Finanziamenti pubblici sempre incerti, da verificare ogni anno attraverso bandi con scadenze mai sincroniche rispetto ai tempi di realizzazione, hanno impedito una programmazione oltre l’annualità e la redazione di bilanci credibili e garantiti, esponendo per mesi le nostre poche risorse nell’attesa di crediti puntualmente in ritardo”.

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Dal 2013, il Festival ha realizzato circa 300 appuntamenti, dislocati in 52 diversi luoghi sul territorio lariano: corti, piazze, giardini, scuole e università, architetture urbane e contesti naturali, in cui sono stati proiettati film provenienti da 61 diversi paesi del mondo, inclusi i 28 corti prodotti da giovani autori nei paesi del Lago nell’ambito del concorso FILMLAKERS. Al programma di proiezioni si aggiungono gli incontri con gli autori del panorama cinematografico internazionale come Giorgio Diritti, Olivier Assayas, Peter Greenaway, Edoardo Winspeare, Caterina D’Amico, Andrej Koncalovskij, Nastassja Kinski, Jasmine Trinca, Caterina Cecchi D’Amico, Andy Serkis, per citare i più noti.

L’iniziale dimensione itinerante, impegnativa a livello organizzativo e logistico, ma oltremodo ricca di significato per il territorio, aveva trovato nel parco di Villa Erba un approdo naturale, con le edizioni del 2018 e 2019. La formula delle “LAKE COMO FILM NIGHTS si è rivelata una modalità originale e innovativa, vista in uno spazio colto e spettacolare, come lo scenario di un parco secolare legato alla memoria di Luchino Visconti.

“Non semplice - conclude Cano - è stato anche il confronto con i partner privati del territorio, malgrado un ricercato coinvolgimento delle realtà più significative e più artistiche. Puntavamo molto su una possibile sinergia tra le tante industrie creative, al fine di creare una vetrina che desse visibilità, nel segno della bellezza dell’arte, alla grande tradizione artigianale e industriale di Como. In questo abbiamo riscontrato una scarsa coesione territoriale e la sottovalutazione dell’importanza della cultura come spazio unificante. La stessa Villa Erba Spa, che ringraziamo per l’ospitalità e per aver sperimentato con noi la formula delle NIGHTS, in parte anche finanziandola, si è dimostrata però priva di una visione strategica dell’investimento culturale. Eventi, proposte, annunci si sono mescolati senza nessuna progettazione pensata, dove la manifestazione culturale è vista, al più, come complemento d’arredo, senza alcuna prospettiva che va oltre la stagionalità̀. Prendiamo atto della nostra sempre maggiore distanza da una idea di “città turistica” molto diversa da quella sottesa al Festival, ed una evidente incapacità di individuare una formula economicamente compatibile che mantenga alto il valore e la qualità delle nostre proposte. Per questo, nonostante i tanti sforzi, il progetto LAKE COMO FILM FESTIVAL oggi si dissolve ufficialmente”.

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Amarissimo anche Andrea Giordano, altra anima del Festival: "Si dissolve ufficialmente una manifestazione che nel 2014 abbiamo creato da zero, ancora ricordo gli incontri da carbonari per condividere idee, strategie, desideri, di una piccola creatura che, senza troppo presunzioni, di passi ne ha fatti, forse non quanti avrebbe voluto. Non è stato facile, per niente, non solo mettere insieme un gruppo di lavoro e amici, ma gestire ogni singola sfumatura, senza davvero darci dei ruoli: abbiamo (ho) attraversato dal gestire i contenuti del programma, insieme ad altri, agli ospiti, portarli, dialogare con i pr, scrivere le schede, i lanci, cercare di fare il giornalista all'interno della stessa manifestazione. Fino al pulire le sedie, portare i volantini in giro, promuvendo quanto e come potevamo".

"Non siamo stai perfetti, anzi, paghiamo una situazione (partita male all'inizio) dandoci per scontati, volontari di noi stessi, appassionati all'estremo, e soprattutto di una città (e di istituzioni/privati) indifferenti al progetto, che inizialmente è stato itinerante, ha attraverso i luoghi (anche impensati), arrivando all'Arena del Teatro Sociale, nell'Università Insubria, nella scenario di Villa Erba a Cernobbio grazie alle Lake Como Film Nights. Una 2 giorni di eventi no stop, trasversali, al chiuso e a cielo aperto (quanto è complicato se il tempo piove, cambia, devi annullare, non mi soffermerò..), idea nata grazie all'amico Max De Ponti, che ringrazio pubblicamente. Lui, insieme agli altri, Davide, Silvia, insostituibile ufficio stampa, Ottavia, Matteo, Stefano, Joao, Massimo". 

"E poi grazie al pubblico che abbiamo portato a vedere 300 appuntamenti, dislocati in 52 diversi luoghi sul territorio lariano: corti, piazze, giardini, scuole e università, architetture urbane e contesti naturali, in cui sono stati proiettati film provenienti da 61 diversi paesi del mondo, inclusi i 28 corti prodotti da giovani autori nei paesi del Lago nell’ambito del concorso FILMLAKERS. Al programma di proiezioni si sono aggiunti gli incontri autori come Giorgio Diritti, il primo ospite, lo andai io a prendere in stazione, Olivier Assayas, Peter Greenaway, Edoardo Winspeare, Caterina D’Amico, Andrej Koncalovskij, Nastassja Kinski, la generosità di Jasmine Trinca, Caterina Cecchi D’Amico, Rino Tagliafierro, lo straordinario Andy Serkis, che non pago, si fermò a vedere il restauro di Apocalypse Now della Cineteca di Bologna tutta la notte, Antonio Piazza e Fabio Grassadonia. Grazie ai colleghi giornalisti che ne hanno scritto, c'hanno dato spazio, sono venuti a fare interviste, e a chi, anche tempo fa, mi ha offerto aiuto, contatti, per provare a rinsaldare il Festival e rilanciarlo. Niente decima edizione, peccato. Nessun rimorso (su alcune decisioni), non altrettando su altre, ma tanto dispiacere. Dispiace per una città, Como, intrisa sì di storia, ma dalla poca memoria come scrive bene Mario Bianchi. Una città dove rimane un solo cinema aperto (forse..), che investe poco, vive preda anche del lobbismo, di privati disinteressati, di cultura che (non avanza), rimane ferma, nonostante la buona volontà di molti, le idee, i luoghi, che sono crocevia di stimoli e ispirazioni".

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