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Addio a Riccardo Mantero, un uomo dalle grandi visioni che amava la bellezza

Il commosso ricordo del figlio Francesco Mantero

Si è spento domenica scorsa nella sua casa di Como, all'eta di 87 anni, Riccardo Mantero. Sposato dal 1961 con Maria Grazia Bellucci, dalla quale ha avuto tre figli, Vivide, Giuseppe e Francesco, il suo nome è inevitabilmente legato a quello dell'industria serica di Como. Il colosso tessile Mantero fu infatti fondato dal nonno Riccardo a inizio dello scorso secolo, per la precisione nel 1902.

Il nipote, Riccardo Mantero, primogenito di una nuova generazione di otto figli, ha contribuito fin dagli anni 50 a lanciare l'azienda in una dimensione industriale che negli anni '80 ha poi avuto il suo definitivo lancio anche a livello internazionale, diventando così un nome di riferimento per tutto il settore tessile. A ricordare Riccardo Mantero, con profonda commozione, è il figlio Francesco: "Papà è sempre stato un uomo dal grande carisma. Era stimatissimo da tutti proprio per la sua naturale empatia. Ha sempre avuto un carattere molto aperto, che ammaliava e affascinava tutte le persone che incontrava. I grandi stilisti entravano subito in sintonia: sempre cordiale e umano ma soprattutto un uomo libero e aperto alle grandi visioni. Parlava cinque lingue e amava l'arte, tanto che, quando non senza dispiacere nei primi anni '90 ha deciso di lasciare la Mantero, ha dedicato parte della sua vita alla realizzazione di grandi sculture in ferro arrugginito, ricordo Prisma fiorito e Libro aperto a Cernobbio ma anche quelle con cui ha riempito la sua Filanda a Brienno".

"Papà ha sempre vissuto intensamente la sua vita, con passione e trasporto. Un uomo d'altri tempi che mi ha insegnato soprattutto il valore della libertà. La nostra casa dove ho vissuto da bambino, Villa Cima all'interno di Villa d'Este, era frequentata da grandi personaggi, come ad esempio Versace, perché allora, anche per il suo riconosciuto carisma, papà aveva anche un ruolo di rappresentanza all'interno della Mantero. Tuttavia, proprio per la sua sensibilità e la sua cultura, aveva un rapporto libero con tutti. Era un uomo generoso, complesso e curioso, un uomo a cui piaceva riconoscere la bellezza di cui si è sempre circondato vivendo intensamente ogni sua passione. 

Il funerali si svolgeranno domani, mercoledì 26 aprile, alle ore 11, alla basilica di San Fedele a Como.

  

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