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Giovedì, 25 Aprile 2024
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2021, l'anno nero dello sport a Como

La disastrosa situazione degli impianti sportivi in città

Non bastava la pandemia a rendere il 2021 un anno per certi versi persino peggiore del precedente. No, a Como quello che si chiude domani resterà nella memoria dei suoi cittadini come l'anno che ha messo definitivamente in luce il disastro dei suoi impianti sportivi. Problemi antichi, ai quali il 2021 non ha portato soluzioni degne di un capoluogo. 

Non che allargando la visione sulla città il ritratto ne esca migliore, tuttavia l'ambito sportivo - che non a caso ha portato alle dimissioni dell'assessore Galli, più impotente che colpevole - rimane una delle fotografie peggiori scattate in questo 2021 a Como. Che, ricordiamolo, resterà ancora a lungo senza la sua piscina olimpionica, chiusa ormai dall'estate del 2019, senza un palazzetto dello sport, abbandonato da oltre 8 anni, e con quello del ghiaccio, ultima illustre vittima, che sta provando a correre ai ripari per riaprire il prima possibile. 

Una situazione difficile per molti atleti, che in un anno già di grandi restrizioni a causa del covid, hanno dovuto lottare più del solito per trovare un luogo dove allenarsi o gareggiare. Spesso facendolo fuori casa, con tutti gli ulteriori sacrifici che comporta questa soluzione. Una ferita che rimarrà aperta ancora a lungo per la piscina olimpionica, i tempi che corrono dall'approvazione di un progetto alla sua realizzazione sappiamo bene quali sono, ma soprattutto per il palazzetto di Muggiò, impianto per il quale ci sono state fin qui solo promesse mai corrispote da fatti concreti.

E in questo senso il 2022 - che nel mese di giugno consegnerà alla città un nuovo sindaco, per la prima volta potrebbe anche essere una donna - sarà un anno in cui la "questione sportiva" non potrà più essere lasciata ai blocchi di partenza. La rinascita di Como passerà in buona parte anche da qui. Un capoluogo lo si riconosce come tale anche in virtù della qualità dei servizi offerti ai suoi cittadini. Che non chiedono nulla di straordinario: non lo hanno fatto, pur venendo sempre disattesi, nemmeno per il lungolago o la Ticosa. Quel che chiedono è l'impegno concreto da parte di una politica che fin qui non ha mai corso in silenzio ma solo passeggiato chiacchierando. 

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