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Paroloni e veleni: per "la Provincia", Fermi e Veronelli mettono al rogo Gaddi (che ride)

Fermi, Molteni e Minonzio Difficile non ricollegare la sanguinolenta spaccatura di Forza Italia di queste ore con il famoso pranzetto a base di pesce tra il direttore de "la Provincia", Diego Minonzio, il deputato della Lega Nord, Nicola...

Fermi, Molteni e Minonzio

Difficile non ricollegare la sanguinolenta spaccatura di Forza Italia di queste ore con il famoso pranzetto a base di pesce tra il direttore de "la Provincia", Diego Minonzio, il deputato della Lega Nord, Nicola Molteni, e soprattutto il sottosegretario in Regione e coordinatore provinciale dei forzisti, Alessandro Fermi. Fu, quello, come doviziosamente raccontato in questo articolo, un branzino di riappacificazione tra il "capo" del quotidiano di via Pasquale Paoli e i due uomini-simbolo del centrodestra comasco in seguito a una lunga serie di baruffe e incomprensioni reciproche. Tra qualche editoriale "impietoso" verso il Carroccio e qualche malumore per le modalità con cui Forza Italia gestì mediaticamente l'apparizione di Mario Landriscina sulla scena politica cittadina, il profumo del mare sprigionato dalle leccornie del ristorante "Er Più", contribuì all'accensione del calumet della pace. Mancavano, tra l'altro, poche ore all'avvio della ormai celebre campagna delle cartoline per Renzi consegnate ieri - con piccolo downgrade delle ambizioni - al sottosegretario De Vincenti.

sergio-gaddi-12nov15Ebbene, proprio mentre le onde dei rapporti Minonzio-Fermi-Molteni iniziavano a trasformarsi da impetuosi cavalloni a increspature adriatiche, chi non aveva mai smesso e tuttora non ha smesso di infrangersi come schiumante muro d'acqua contro lo scoglio-Provincia è stato un altro big di Forza Italia: Sergio Gaddi. Il quale, da anni ormai, ha ingaggiato un furioso - e talvolta oggettivamente sguaiatissimo - corpo a corpo politico-dialettico con il direttore della Provincia, ai suoi occhi troppo accondiscendente con la giunta Lucini e in particolare il suo successore all'assessorato alla Cultura, Luigi Cavadini, nonostante esiti delle mostre non proprio confortanti.

Oggi, però, lo scontro Gaddi-Minonzio ha regalato una perla pubblica, con attori protagonisti pure il coordinatore provinciale Alessandro Fermi e la coordinatrice cittadina e consigliera comunale Anna Veronelli. I quali, tramite lettera spedita al giornale da Fermi ma condivisa e sottoscritta anche da Veronelli, si coprono il capo di cenere per le ultime bravate oratorie del discolo Gaddi.

In particolare, le scuse del duo forzista - pubblicate a pagina 17 sulla Provincia di oggi - si riferiscono a due episodi. Un post pubblicato da Gaddi su Facebook qualche giorno fa (e poi rimosso) dove effettivamente l'ex assessore alla Cultura si produceva in una sfuriata violentissima e ben più che greve contro il direttore della Provincia e in particolare contro gli editoriali della domenica. E poi, a rendere ancora più scottante la "patatona" giornalistico-politica, ci è messo recentissimamente anche l'ultimo intervento in consiglio comunale di Gaddi, nel quale oltre a rinfocolare le accuse al giornale di essere stato per molto tempo vicinissimo alla giunta Lucini, ha aggiunto una lunga parentesi ironico-sarcastica sull'iniziativa delle cartoline a cui - con ghigno beffardo e lama nascosta nell'eloquio - sono stati attribuiti poteri quasi "oracolari" oltre che la surreale sottrazione al sindaco Lucini del "merito" del flop paratie (un sunto del discorso è nel video in alto). Una realtà espressa tra polemica e satira politica, che però - sommata al post già citato - ha corso il serio rischio di innescare una nuova guerra fredda tra il quotidiano e Forza Italia nel suo complesso.

villa-olmo-3mar15-1Da qui - per quanto possiamo ricostruire con certezza - ecco le reciproche diplomazie e gli sherpa di quotidiano e partito mettersi al lavoro per non vanificare l'effetto branzino di qualche settimana fa, con la via d'uscita concretizzata, sembrerebbe, nella proposta inoltrata a Fermi dai vertici de "la Provincia" di prendere pubblicamente le distanze da Gaddi. Cosa infine avvenuta stamane con la pubblicazione di una ventina di righe in cui Gaddi è dipinto come una sorta di sabotatore annidato nel partito, le cui le espressioni sono dichiarate "del tutto personali" e prive "di alcuna condivisione nel merito", tralasciando la forma che "non merita alcun commento né da parte mia (Fermi, ndr) né da tutto il coordinamento provinciale del partito".

Ma non basta, perché sul reprobo Gaddi Fermi insiste rivendicando l'adesione di Anna Veronelli alle scuse e il rammarico per quanto accaduto oltre a ribadire "la presa di distanza dalle comunicazioni manifestate dal signor Gaddi". Il quale "signor Gaddi", peraltro, non ha tardato - ovviamente sempre con toni eccessivi e volgarotti - a replicare ancora tramite Facebook. "Io me ne fotto - è stata, per l'appunto, la replica - perché di visibilità ne ho avuta anche troppa negli anni quando non c'era lui (l'attuale direttore Diego Minonzio, ndr) e sai che problema non comparire più sulla Provincia. Ma lo dico per voi. I like sono un pericolo. Al limite provate a condividere...". Qui volendo il link integrale.

Uno dei suoi volti più noti arso sulla pubblica piazza dai vertici cittadini e provinciali; Fermi, Veronelli e tutto il coordinamento che - richiesti, parrebbe - porgono la testa del ribelle al direttore de "la Provincia"; e un mix micidiale di veleni e paroloni. Anche questo, oggi, è Forza Italia.

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