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Il consiglio come un western. Favara a Lucini in aula: "La sfido alle primarie" (video)

Comunque vada a finire, una sfida così clamorosa, sfacciata, in stile quasi "western" a Palazzo Cernezzi non si è mai vista o quantomeno non si ricordava da lustri e lustri (soprattutto all'interno di una stessa coalizione). Perché l'invito "a...

Comunque vada a finire, una sfida così clamorosa, sfacciata, in stile quasi "western" a Palazzo Cernezzi non si è mai vista o quantomeno non si ricordava da lustri e lustri (soprattutto all'interno di una stessa coalizione). Perché l'invito "a duello" lanciato ieri sera dal consigliere comunale del Pd, Gioacchino Favara, al sindaco Mario Lucini, per confrontarsi e affrontarsi nel contesto di nuove elezioni primarie per decidere chi sarà il candidato sindaco del centrosinistra nel 2017 è stato quanto di più plateale si possa immaginare in politica.

La discussione in corso era quella sul Bilancio 2016 ma quando la parola è passata a Favara la seduta ha preso una piega completamente diversa. Anche perché, prima ancora di lanciare il guanto di sfida al sindaco Lucini, l'esponente del Pd (già però in odore di espulsione nelle scorse settimane per numerose bordate rivolte al primo cittadino) si è prodotto in un attacco politico durissimo sull'operato del sindaco stesso, della giunta e in parte anche delle stessa maggioranza di cui fa parte (o ha fatto parte, questo si saprà nelle prossime ore).

Partendo da una citazione di Dante, Favara ha affermato che "il sindaco ha smarrito la diritta via rispetto al cammino fatto in campagna elettorale e alle tante promesse fatte ai cittadini che da noi si aspettavano cose positive; poi, invece, ci siamo imbarcati in opere che non riusciamo a completare, ad esempio le paratie, per errori di cui lei, sindaco, si deve assumere le responsabilità dirette, anche contabili, senza scaricarle sulla giunta. Perché la responsabilità è sua". Rispetto ai cantieri e alle opere più note (in particolare le piazze rifatte, ndr) e "alla svendita tentata di Acsm Agam o a cose inutili come il punto unico di cottura, abbiamo penalizzato i cittadini, i quartieri, le periferie e soprattutto il Pd stesso che le ha dato fiducia e che lei, invece, non ha ben rappresentato come dimostra il fatto che non ha risolto il problema delle paratie e non ha risolto la questione Ticosa dopo aver speso 6 milioni di euro".

giunta-como-13lug15E ancora: "Il malessere è generale, c'è una crisi aperta e profonda nella maggioranza e forse anche nella giunta, anche se viene mascherata. Le responsabilità sono anche mie e dei miei colleghi di maggioranza che non erano preparati al ruolo e che le hanno dato un mandato talmente pieno che lei ne ha approfittato facendo quello che voleva, togliendo spazio al consiglio e la possibilità di esprimersi, di dare un indirizzo per far lavorare la giunta sulle linee programmatiche elaborate dall'aula. E tutto questo per presentare decisioni calate dall'alto o già prese, vedi punto di cottura".

Marco-TettamantiA questo punto, davanti ai cenni di radicale dissenso del capogruppo di Como Civica, Marco Tettamanti, Favara è "sfociato" anche nella parolaccia: "Tettamanti - ha affermato a microfono aperto - tu continua a rompere la minchia, a parlare contro di me...". Brusio, proteste e intervento provvidenziale del presidente del consiglio comunale, Stefano Legnani, che ha sedato gli animi facendo proseguire l'intervento del consigliere del Pd verso il "gran finale".

lucini-fascia-tricolore-2"Io - ha detto Favara - faccio parte di questa maggioranza e del Pd, che ho fondato assieme ad altri. Ora, però, apprendo amaramente che il Partito Democratico dice a me che non posso essere candidato perché un'espressione della società civile (Lucini, ndr) non accetta un candidato Pd perché qualche volta è critico. Allora, sindaco, sa cosa le dico? Le chiedo ufficialmente di dare una risposta. Se decide di ricandidarsi, lo faccia in una aperta campagna elettorale, misuriamoci dentro le primarie che erano nello statuto del Pd. Facciamo che ci sia un confronto democratico, non mi neghi l'opportunità perché io voglio partecipare alle primarie assieme a lei. Poi, se lei vince, allora avrà diritto a governare questa città".

Andrea LuppiNota: subito dopo Gioacchino Favara è intervenuto - su toni diametralmente opposti - il capogruppo del Pd, Andrea Luppi, di cui appena possibile pubblicheremo il discorso integrale in formato anche video.

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