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Sul palazzetto di Muggiò si apre il caso Cesareo

Sul palazzetto dello Sport di Muggiò potrebbe esplodere un vero e proprio caso politico che rischia di travolgere Andrée Cesareo, presidente della Commissione urbanistica del Comune di Como. Ovvero la stessa commissione che ha approvato la...

Sul palazzetto dello Sport di Muggiò potrebbe esplodere un vero e proprio caso politico che rischia di travolgere Andrée Cesareo, presidente della Commissione urbanistica del Comune di Como. Ovvero la stessa commissione che ha approvato la variante del Piano di Governo del Territorio poi passata in consiglio comunale pochi giorni fa per un primo via libera ottenuto anche con il suo voto e che proprio per l'area del palazzetto di Muggiò ha aperto le porte agli investimenti privati (il documento tornerà in aula per l'approvazione definitiva dopo aver recepito o meno, entro 60 giorni, eventuali osservazioni).

Non è passata inosservata ieri la presenza al palazzetto di Cesareo a fianco del professionista Michele Malerba, titolare di uno studio dove opera una società di consulenza che gestisce patrimoni per conto terzi. In quello stesso studio di via Milano la consigliera PD ha confermato di avere il suo “domicilio professionale”. “Ho una postazione di lavoro – ha spiegato – ma a parte piccole pratiche che ho seguito per conto dello studio la mia attività è del tutto indipendente”.

Il caso, come al solito, rischia di esplodere per questioni che vengono definite “di opportunità politica”. Pronti ad attaccare la giovane avvocatessa (Cesareo ha spiegato di avere prestato giuramento solamente l'altro ieri) ci sarebbe più di un consigliere comunale opposizione. Nel mirino, per l'appunto, sarebbero i rapporti professionali che legano la giovane esponente PD allo studio che fa riferimento all'uomo potenzialmente interessato alla possibilità di riqualificazione dell'area su cui sorge il fatiscente e inutilizzato palazzetto dello sport. “Innanzitutto – ha tenuto a chiarire Cesareo – tale interesse non è personale e diretto e non è legato all'attività dello studio nel quale ho il mio domicilio professionale. Malerba si è interessato del palazzetto per conto di altre persone a loro volta potenzialmente interessate”.

Per Cesareo dunque non esisterebbe alcuna questione di “opportunità politica”: tutto chiaro e trasparente. Anzi, quasi una casualità, nel senso che, come lei stessa ha spiegato a Quicomo, l'interesse per il palazzetto “risale a prima che io iniziassi a lavorare nello stesso ufficio e solo successivamente ho fatto da intermediaria con l'assessore Daniela Gerosa, ma è una cosa che avrei fatto per chiunque”. Insomma, sarebbe stata solo un frutto del caso la presenza della presidente della Commissione urbanistica all'appuntamento di ieri assieme al responsabile della società titolare dell'ufficio in cui lavora come libera professionista: “Siccome non avevo mai visto di persona le condizioni del palazzetto ne ho approfittato per partecipare al sopralluogo”. In definitiva, la consigliera comunale ha voluto ribadire forte e chiaro che “chiunque sia interessato può avere un appuntamento per un sopralluogo che gli consenta di fare opportune valutazioni”. Non è detto, però, che queste sue spiegazioni le possano servire a schivare attacchi politici in aula (e forse anche fuori) da parte di chi pensa, comunque, che tutta questa vicenda, per quanto non abbia nulla di illegale o irregolare, presenti, comunque, le connotazioni della classica vicenda “politicamente poco opportuna”.

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