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Cronaca

Paratie e società civile come Bene assoluto: i documenti che fanno a pezzi la teoria

La teoria della "società civile" che salva il mondo dalla politica corrotta - purtroppo non tanto perché non esista il tema della corruzione politica in Italia, foss'anche soltanto nelle idee, quanto per le scarse dimostrazioni di reale efficacia...

La teoria della "società civile" che salva il mondo dalla politica corrotta - purtroppo non tanto perché non esista il tema della corruzione politica in Italia, foss'anche soltanto nelle idee, quanto per le scarse dimostrazioni di reale efficacia della "società civile" nel risolvere i problemi di Como e del mondo intero - è probabilmente una delle più stucchevoli dei tempi contemporanei. O, come minimo, sulla vicenda del lungolago non è sostenuta in alcun modo dai fatti.

Il motivo è persino scritto nero su bianco. In particolare, il sostegno a questa argomentazione affonda saldissime radici (benché oggi seminascoste tra astuzie ed imbarazzi) in due documenti datati luglio 2012 e agosto 2015 che, da soli, fanno letteralmente a pezzi la presunta innocenza dell'alter ego civile "risolutore, immacolato e innocente" rispetto alle giunte Lucini, Bruni e Botta, per tutto quanto ha riguardato gli ultimi 3 anni e mezzo di scelte e accadimenti in tema di paratie.

Si arriva all'estate 2015, quando, per la seconda volta in 3 anni - e pochi giorni dopo la visita dell'Anticorruzione sul cantiere delle paratie - ancora il Tavolo della competitività (ora presieduto da Annarita Polacchini) espresse nuova condivisione totale alle scelte del sindaco Mario Lucini, della sua giunta, dei suoi tecnici e della sua maggioranza con queste parole: "Il Tavolo sostiene il sindaco e l'amministrazione comunale nel percorso giuridico-amministrativo che, d'intesa con la presidenza della Regione Lombardia, porti a superare le obiezioni dell'Anac, garantendo una soluzione definitiva al problema, ragionata, sostenibile e nei tempi più brevi possibili". Unica preoccupazione, quel giorno, fu diffondere il documento nella versione non firmata (lo trovate qui), forse perché la compattezza del 2012 era già incrinata e perché la Lega Nord, ad esempio, contestò molto quella procedura. Ma il coinvolgimento del massimo organo di rappresentanza della società civile, quantomeno intesa nei suoi raggruppamenti principali, fu di nuovo pressoché totale. elezioni-comunali-2014Insomma, se è vero che la politica - con i suoi tecnici - dalle scelte di 20 anni fa e fino a oggi sul lungolago sembra aver prodotto più danno che beneficio, la mitologica società civile che oggi si invoca come angelo risolutore ne ha appoggiato praticamente in ogni sua declinazione indirizzi, decisioni e percorsi (persino "giuridico-amministrativi"). Il che non è affatto una consolazione, naturalmente. Ma forse, in tema di paratie e salvatori della Patria, rende un po' meno netta quella separazione radicale tra Bene e Male che tanto sembra essere tornata in voga a Como quando mancano, forse non casualmente, pochi mesi alle elezioni comunali.

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