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Paratie, Finanza in Comune fino alle 2 di notte. Ferro e Gilardoni in bilico. Lega: "Elezioni"

Emergono sia ulteriori dettagli sulla "visita" della Guardia di Finanza - su mandato della Procura - in Comune a Como ieri, sia possibili sviluppi politico-amministrativi della vicenda paratie in queste ore. Per quanto riguarda il primo punto, due...

Emergono sia ulteriori dettagli sulla "visita" della Guardia di Finanza - su mandato della Procura - in Comune a Como ieri, sia possibili sviluppi politico-amministrativi della vicenda paratie in queste ore. Per quanto riguarda il primo punto, due gli aspetti. Innanzitutto il fatto che le Fiamme Gialle sono rimaste negli uffici di Palazzo Cernezzi fino a notte fonda, circa le 2 della notte tra lunedì scorso e oggi. Una presenza lunghissima, dunque, calcolando che i militari hanno fatto ingresso in Comune sin dalle prime luci del mattino e hanno poi passato letteralmente al setaccio documenti, fascicoli, computer, telefoni - pare non soltanto di servizio - fino a poche ore prima del'alba successiva. E in questo quadro, da segnalare come la mole di carte portate via dai finanzieri sia stata imponente, tanto che a Palazzo Cernezzi sarebbe rimasto poco o nulla della documentazione inerente il progetto delle paratie e ancor più della terza variante già bocciata dall'Autorità Anticorruzione.

Da sinistra: Gilardoni, Ferro e LuciniPer quanto riguarda il secondo fronte in attesa degli sviluppi dell'inchiesta, ovvero quello politico, domani potrebbe essere un giorno cruciale. E' in programma, infatti, la prima riunione ufficiale della giunta che inevitabilmente sarà dedicata in gran parte alla bufera giudiziaria che ha investito il cantiere "maledetto". E mentre è sostanzialmente da escludere un qualsiasi passo indietro del sindaco Mario Lucini, di certo verrà trattato il caso dei tecnici coinvolti nell'indagine: i dirigenti Pietro Gilardoni (settore Reti, oltre che direttore dei lavori), Antonio Ferro (Opere pubbliche, nonché responsabile del procedimento sin dai tempi del sindaco Stefano Bruni) e Giuseppe Cosenza (Urbanistica, si occupò di paratie per gli aspetti paesaggistici quando era dirigente in Provincia). Ma se per quest'ultimo non sembra sussistere alcun rischio di provvedimenti "dolorosi", le posizioni di Gilardoni e Ferro sembrano più delicate.

Non è un mistero, infatti, che una larga fetta della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco pressi per escluderli da ogni ruolo che in qualche modo abbia a che fare con il cantiere sul lungolago. E proprio di questo si dovrebbe parlare in giunta domani, ossia se davvero esista la "necessità" di procedere in questo senso nei loro confronti ed eventualmente chi debba o possa materialmente assumere la decisione formale, se il sindaco stesso oppure il segretario generale di Palazzo Cernezzi, Tommaso Stufano. Scelta difficilissima, a chiunque tocchi e se davvero toccherà in tempi così ristretti a qualcuno doverla prendere, non solo da un punto di vista tecnico-amministrativo (nessuno come loro, comunque, conosce così nel profondo la vicenda paratie) ma anche sotto il profilo legale (nessuno si sente di escludere l'avvio di possibili contenziosi legali).

Maroni-ponte-generazionaleA livello politico, infine, mentre il segretario cittadino del Pd, Stefano Fanetti, e il consigliere regionale Luca Gaffuri hanno ribadito apertamente sostegno e fiducia a Lucini ("Ne uscirà senza macchie"), stamane la Lega Nord attraverso il commissario cittadino Eugenio Zoffili è tornata a chiedere "le dimissioni del sindaco ed elezioni anticipate" annunciando la prossima presenza del governatore Roberto Maroni a un evento dedicato al caso paratie in fase di organizzazione in città.

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