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Cronaca

Como, senzatetto muore ma non può essere sepolto: il Comune non ha comprato le bare

"E' accaduto qualcosa di increscioso, che non sarebbe mai dovuto accadere e che non accadrà mai più. Purtroppo, gli uffici comunali che per 6 mesi si sono rimpallati la questione senza risolverla non mi hanno mai informato del problema". Appare...

"E' accaduto qualcosa di increscioso, che non sarebbe mai dovuto accadere e che non accadrà mai più. Purtroppo, gli uffici comunali che per 6 mesi si sono rimpallati la questione senza risolverla non mi hanno mai informato del problema". Appare sinceramente amareggiato e nel contempo indignato l'assessore ai Servizi cimiteriali del Comune di Como, Marcello Iantorno, nello spiegare l'incredibile episodio che si trascina dalla sera di mercoledì scorso. Ovvero quando un senzatetto italiano è deceduto all'ospedale Sant'Anna ma da allora non è riuscito a trovare un'ultima dignitosa sepoltura perché a Palazzo Cernezzi mancano le bare per far fronte a casi come questi. E non si tratta di volontà o pietà, perché la legge è chiara in proposito: per gli indigenti e i senzatetto che perdono la vita sul territorio comunale, è l'ente locale che deve provvedere alla sepoltura del corpo. Cosa che, appunto, da mercoledì scorso a oggi a Como non è potuta accadere perché da 6 mesi - secondo quanto riferisce lo stesso assessore Iantorno - gli uffici comunali non si sono messi d'accordo su a quale settore spettasse acquistare i feretri per queste dolorose occasioni.

Assessore Marcello Iantorno, presidente commissione elettorale "Purtroppo è così - ammette senza giri di parole Iantorno - Io ho saputo del decesso dell'uomo senza fissa dimora venerdì scorso e visti gli obblighi di legge che impongono all'amministrazione di far fronte al trasporto e alla tumulazione della salma in caso di persone indigenti, mi sono attivato immediatamente, anche in forma scritta, invitando gli uffici a svolgere il compito di reperire la bara necessaria e provvedere successivamente al trasporto fino al cimitero per la sepoltura. E' stato soltanto a quel punto, però, che mi è stato riferito che da 6 mesi il Comune era sprovvisto di bare e che da altrettanto tempo la questione su chi dovesse acquistarle rimbalzava tra ben 3 settori senza che alla fine nessuno avesse proceduto all'acquisto. Una situazione incredibile, inutile evidenziarlo, che mi ha fatto arrabbiare oltremodo anche perché né io né altri esponenti della giunta sono mai stati messi al corrente di questo impasse, che altrimenti sarebbe stato risolto per tempo e con una spesa peraltro irrisoria. E' accaduto qualcosa di increscioso, che ha messo in luce una mancanza di inefficienza inaccettabile".

In questo quadro ai limiti dell'incredibile, l'assessore può almeno dare conto che "venerdì, dopo aver appreso la situazione, ho chiesto che con urgenza massima venisse immediatamente reperita una bara, che dovrebbe arrivare stasera o domani. La Caritas nel frattempo si è proposta per trasportare mercoledì il corpo dall'ospedale Sant'Anna, dove è rimasto in questi giorni, al cimitero di Camerlata per la sepoltura, che sarà effettuata dal personale comunale. Si terrà anche una breve cerimonia funebre".

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