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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Paratie e dirigente in conflitto di interessi: così ha risposto il Comune all'Anticorruzione

Il Comune di Como ha spedito oggi all'Autorità anticorruzione la risposta al documento ricevuto pochi giorni fa e nel quale, oltre a far richiesta di alcune integrazioni di natura tecnica sulla realizzazione dell'unica vasca di laminazione...

Il Comune di Como ha spedito oggi all'Autorità anticorruzione la risposta al documento ricevuto pochi giorni fa e nel quale, oltre a far richiesta di alcune integrazioni di natura tecnica sulla realizzazione dell'unica vasca di laminazione ultimata, si mette in dubbio la conferibilità a Pietro Gilardoni della nomina a dirigente del settore Strade, Impianti tecnologici e Reti (agosto 2013), e la compatibilità del suo ruolo da direttore dei lavori del cantiere delle paratie (incarico assunto a settembre 2013). Al centro di tutto - come i consiglieri di opposizione Sergio Gaddi e Alessandro Rapinese sollevarono nel luglio 2014 - è la perizia svolta oltre 7 anni fa da Gilardoni per Sacaim (aggiudicataria dell'appalto sul lungolago) molto prima di entrare in Comune e in qualità di libero professionista. Allora, l'ingegnere venne incaricato di redigere uno studio accurato sullo stato degli edifici affacciati sulla zona di cantiere. Questo perché, in via preventiva, Sacaim voleva avere documentazione incontrovertibile nel caso di eventuali contenziosi futuri legati a danni attribuibili al cantiere.

sopralluogo-paratie-7giu15-12Su questi elementi (ne abbiamo scritto qui), Anac ha dunque chiesto essenzialmente due cose al Comune e segnatamente a Gilardoni: innanzitutto di dimostrare che egli fosse realmente nelle condizioni di poter diventare dirigente 2 anni e mezzo fa, poiché le norme in vigore prevedono che se un professionista ha svolto incarichi per conto e dietro pagamento di una pubblica amminstrazione nei due anni precedenti l'assunzione nella stessa, si configura l'inconferibilità dell'incarico.

In questo caso, la risposta del dirigente (riprendendo peraltro quanto già messo nero su bianco al momento della nomina dall'ex segretario generale del Comune, Antonella Petrocelli) fa perno sul fatto che è vero che due incarichi ottenuti precedentemente dal Comune (collaudi statici del cimitero di Monte Olimpino e della tettoia dello stadio, questo peraltro chiuso con parere negativo) si conclusero soltanto pochi mesi prima di diventare dirigente, ma si trattava di incombenze che successivamente non sono affatto rientrate nelle competenze specifiche degli uffici assunti da dirigente. E la legge non prevede incompatibilità se gli incarichi ottenuti da libero professionista riguardano settori diversi da quelli oi ricoperti dentro l'ente. Inoltre, nelle carte viene specificato che Gilardoni non venne chiamato direttamente a Palazzo Cernezzi, poiché alla sua assunzione si arrivò tramite una doppia selezione pubblica con più partecipanti (in particolare 3 nella seconda e decisiva). sopralluogo-paratie-7giu15-7Sul fronte del potenziale conflitto di interessi gravante sulla sua attività di direttore dei lavori delle paratie in virtù della perizia svolta per Sacaim tra 2007 e 2008, le risposte dell'amministrazione e dell'ingegnere stesso vertono su due cardini. Il primo è potenzialmente ritenuto dirimente: della Sacaim che assegnò all'ingegnere l'incarico come libero professionista, infatti, oggi non è rimasto più nulla a parte l'assonanza del nome. Quando l'azienda veneziana interpellò Gilardoni, infatti, era controllata al 100% da proprietari che, dopo le gravissime difficoltà finanziarie attraversate dalla vecchia Sacaim qualche anno fa, senza contare i riflessi delle inchieste sul Mose, oggi non esiste più traccia né a livello societario né a livello di vertici. Tanto è vero che oggi della Sacaim operativa tra 2007 e 2008 è rimasta solo la sigla ma l'azienda è una costola operativa che fa capo al colosso "Rizzani de Eccher" che l'ha rilevata dopo il tracollo finanziario e la successiva lunga fase commissariale.

Inoltre, e questo è il secondo punto, Palazzo Cernezzi ha evidenziato come, da quando Gilardoni è dirigente e direttore lavori delle paratie, non sono stati concessi pagamenti all'azienda per nuovi lavori (il cantiere è fermo dal dicembre 2012) ma gli unici saldi da lui firmati hanno fatto capo tutti a fasi realizzate sotto la guida del predecessore, Antonio Viola.

sopralluogo-paratie-7giu15-5Insomma, una serie di considerazioni che in Comune sembrano dare fiducia su una possibile archiviazione del caso Gilardoni, naturalmente a meno che Anac non rilevi e faccia pesare comunque un tema generale e persistente di opportunità circa la permanenza del dirigente alla direzione dei lavori. Nel caso di posizione irremovibile dell'Autorità circa il potenziale conflitto di interessi, la carica di direttore dei lavori (svolta gratuitamente dal dirigente comunale) potrebbe andare a un altro professionista. Eventualità non escludibile in assoluto pur essendo ritenuta opzione minoritaria in via Vittorio Emanuele. Ma se questo scenario si verificasse, per quanto riguarda gli eventuali effetti pratici potrebbe derivarne la nullità delle firme poste da Gilardoni sugli atti della terza perizia di variante che però difficilmente verrebbe buttata via per essere rifatta da zero ma, chiunque fosse il successore, sarebbe probabilmente ri-analizzata, rivista e magari adeguata per poi arrivare alla sospirata approvazione. A meno che, naturalmente, Anac - caso Gilardoni a parte - non ritenga di dover azzerare l'appalto in corso sul lungolago e ricominciare tutto daccapo, ipotesi contenute nel "vero" filone principale dell'istruttoria avviata a Roma. Ma per queste risposte l'attesa potrebbe essere breve: forse addirittura entro Natale, infatti, Anac potrebbe far avere a Palazzo Cernezzi tutti i responsi finali.

Per quanto riguarda le lavorazioni di realizzazione della vasca B, la risposta evidenzia tre aspetti, così sintetizzabili: non è mai stato escluso che le modalità esecutive possano aver contribuito a provocare i movimenti verticali del suolo registrati; non corrisponde al vero che il progetto originario prevedeva il getto in acqua del solettone di fondo e l’isolamento idraulico della falda di monte; i cedimenti rilevatisi nelle adiacenze della vasca B non hanno avuto incidenza sui contenuti della terza perizia di variante e non sono stati oggetto di contestazione da parte del Comune nei confronti dei progettisti. I contenuti della terza perizia di variante sono stati definiti in base ai risultati della campagna geognostica eseguita durante la redazione dello studio di fattibilità e della stessa perizia, a seguito dei cedimenti verificatisi al contorno della vasca B. Tali cedimenti, emersi dal monitoraggio in fase esecutiva e ulteriormente evidenziati dalle rilevazioni topografiche e satellitari eseguite nell’ambito degli approfondimenti eseguiti dagli atenei comaschi a partire dal 2012, hanno suscitato preoccupazione per il prosieguo delle opere e in particolare rispetto al più delicato contesto dove deve essere realizzata la vasca A, tenuto conto della sua maggiore vicinanza ai fabbricati che si affacciano sul lungolago (ndr, edificio dell’ex bar Monti).

In ultimo, da segnalare che oggi il capogruppo di Forza Italia, Sergio Gaddi, ha presentato una nuova interrogazione al sindaco Mario Lucini per sapere se anche gli altri professionisti incaricati dal Comune di redigere il progetto per la sistemazione finale della passeggiata abbiano ottenuto precedentemente incarichi da Sacaim.

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