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Cronaca

L'aula vota sì: il consiglio regionale fa ricomparire il secondo lotto della Tangenziale

Il secondo lotto della Tangenziale di Como è tornato ad esistere nel Documento di economia e finanza 2015 della Regione Lombardia, dopo la sparizione dalle stesse carte milanesi nel dicembre del 2014. A reinserire almeno a livello...

Il secondo lotto della Tangenziale di Como è tornato ad esistere nel Documento di economia e finanza 2015 della Regione Lombardia, dopo la sparizione dalle stesse carte milanesi nel dicembre del 2014. A reinserire almeno a livello politico-burocratico la previsione di completamento dell'infrastruttura lariana è stato un emendamento presentato dal presidente della Commissione Bilancio della Regione, Alessandro Colucci, ma concordato precedentemente con tutti i consiglieri regionali comaschi. Nell'emendamento al Def approvato dall'aula si impegna la giunta regionale alla "salvaguardia urbanistica del completamento della tangenziale di Como ai sensi della legge regionale 12/2005, secondo il tracciato che sarà condiviso con gli enti territoriali interessanti nell'ambito del sistema viabilistico pedemontano attraverso una nuova progettazione da realizzarsi entro 6 mesi in accordo tra Regione Lombardia, Cal e Società Pedemontana".

L'emendamento è nato dopo una trattativa nelle ore precedenti il consiglio regionale, particolarmente tra la maggioranza e il consigliere Pd Luca Gaffuri che aveva preparato altri emendamenti sulla materia poi riassunti in un testo concordato e allargato. Dietro le quinte, anche il sottosegretario regionale lariano Alessandro Fermi (Forza Italia) nei giorni scorsi aveva fatto pressioni tra giunta e maggioranza perché il secondo lotto della Tangenziale, che un voto sempre del consiglio cancellò dalle carte regionali un anno fa, venisse ripristinato.

Al di là dei termini letterali, non è detto che ora serva una progettazione completamente nuova per il secondo lotto, si potrebbe ripartire anche da un riesame con annesso aggiornamento degli elaborati già realizzati (e profumatamente pagati) negli anni scorsi, prima che l'opera venisse accantonata per l'esplosione dei costi da 400 a 850 milioni e per asseriti problemi geologici nell'eventuale realizzazione. Il voto di oggi, tra l'altro, permetterà anche al Comune di Como - i cui strumenti urbanistici sono strettamente e direttamente legati a quelli regionali - di reinserire il secondo lotto della Tangenziale nelle proprie carte, dopo che, in ossequio forzato alla cancellazione milanese dell'anno scorso, il tracciato originario era stato tolto. Resta da capire che fine farà la presunta (e in realtà inesistente) soluzione alternativa emersa nelle scorse settimane, ossia l'ipotetico tracciato Como-Orsenigo ipotizzato dalla stessa Regione come eventuale alternativa al secondo lotto vero e proprio. Al momento, quel percorso esiste ancora nelle carte regionali ma nella realtà va tuttora considerato (anzi, ora ancor di più) un mero esercizio di stile e poco più.

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