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Cronaca

"Non uccidete un sogno". Matteo, 28 anni strangolati dal deserto di piazza Roma

Questo articolo avrebbe dovuto raccontare semplicemente una curiosità: un bar del centro, il "Just Art Café", ha ripescato dagli archivi in bianco e nero della promozione commerciale nientemeno che l'uomo-sandwich. Ovvero, un ragazzone che passa...

Questo articolo avrebbe dovuto raccontare semplicemente una curiosità: un bar del centro, il "Just Art Café", ha ripescato dagli archivi in bianco e nero della promozione commerciale nientemeno che l'uomo-sandwich. Ovvero, un ragazzone che passa per le vie del centro di Como materialmente vestito di cartelli segnaletici recanti il nome del locale e una freccia nera a indicare la direzione. Pura curiosità. Poi, però, è balzata all'occhio la seconda scritta sul cartellone: piazza Roma 37. E allora la necessità di capire se ed eventualmente quanto la bizzarra mossa di marketing fosse direttamente legata alla desertificazione della zona causa strisce gialle ha prevalso. Ne è nata una telefonata densa di umanità, rabbia, delusione, speranze tradite che non può lasciare indifferenti.

Chi parla è Matteo, 28 anni, giovane imprenditore che ha rilevato il "Just Art Café" circa 5 mesi fa con un notevole investimento economico ma ancor più con un pieno di energie e aspettative per un futuro imprenditoriale che finalmente prendeva forma. Ad ardere sotto il braciere dell'ottimismo, il fuoco delle promesse del Comune di Como: "Piazza Roma sarà presto riqualificata e tornerà a vivere". A oltre un anno dalla cancellazione del parcheggio pubblico a favore dei posti gialli destinati ai residenti (deserti per tre quarti del giorno), della riqualificazione di piazza Roma non s'è visto nulla. E nulla - pare - si vedrà ancora a lungo. Così, ora, Matteo avverte quella promessa diventare nemmeno troppo lentamente l'ennesimo tradimento della politica, capace di "uccidere" con i suoi ritardi i pochi germogli della tanto invocata e celebrata imprenditoria giovane. Accade nel 2015, nel cuore di Como.

just-art-cafè-como"Beh, sì - ammette subito Matteo - l'idea del ragazzo con i nostri cartelloni è direttamente legata a quanto stiamo vivendo in piazza Roma. Avevamo già fatto l'esperimento sotto Natale, quando tra l'altro tutta la città era illuminata con le luminarie tranne la nostra zona. Ora, pagando il dovuto e seguendo le stesse indicazioni del Comune per questo genere di iniziative, l'abbiamo ripetuta". Ma, come si accennava, la questione dell' "uomo sandwich" si auto-archivia rapidamente, sommersa da ben altri temi. Anzi, da un altro tema: il deserto-killer in piazza Roma.

"Una Ztl così - osserva Matteo - la poteva fare chiunque: bastava svegliarsi una mattina, dipingere le strisce blu di giallo e piazzare una transenna. Ecco fatta l'area pedonale". Un recinto, di fatto, con il suo bar e almeno altre 7-8 attività commerciali "chiuse dentro".

"Io ho aperto circa 5 mesi fa - spiega ancora Matteo - L'ho fatto perché ci credevo, inoltre ci era stato garantito l'avvio della riqualificazione di piazza Roma con l'obiettivo del suo rilancio. Ci abbiamo creduto. Questo è il risultato". Quale, lo sanno tutti. Ma lui, che in piazza Roma ci lavora ogni giorno, lo spiega dalla prima linea. "I lavori non sono mai partiti, i posti gialli sono sempre vuoti, quando tramonta il sole e quando chiudono gli uffici qui è il deserto più assoluto. Non passa nessuno, nemmeno per sbaglio - afferma senza esitazioni il 28enne - E anche nei giorni migliori mentre a pochi passi passano 2-3mila persone, qui se va bene ne transitano 50".

Posteggi in piazza Roma a ComoCiò che colpisce nelle parole del giovane imprenditore è comunque l'assenza di rabbia, di toni violentemente polemici. Spiccano, invece, delusione e (quasi) rassegnazione. "Noi (Matteo lavora al bar con la giovane fidanzata, ndr) stiamo provando a darci un futuro. Abbiamo investito molte risorse per realizzare questo progetto. Sapevamo che non era facile, ma avevamo energie e fiducia nel nostro lavoro. Infatti facciamo di tutto, ogni giorno, per proporre servizi e prodotti che possano piacere alla clientela - afferma il titolare del locale - Poi eravamo stati rassicurati dal Comune sull'avvio della riqualificazione, sulla volontà di rendere piazza Roma più attraente e più vissuta. Eravamo pronti e invece niente: i lavori non sono mai partiti, non è chiaro nemmeno quando partiranno. E anche se non vogliamo arrenderci, non sappiamo se arriveremo a vedere la piazza riqualificata come promesso. Ci stanno uccidendo, esattamente come sta accadendo per le altre attività commerciali sulla piazza, alcune attive da decenni".

aula-consiglio-comunale-referendumCon una dignità assoluta, persino con un tono leggero a volte inframezzato da un sorriso, Matteo chiede alla politica (senza nominarla mai, beata innocenza ndr) che il suo futuro non venga rubato. "Basterebbe ammettere l'errore - dice - Basterebbe almeno tentare di darci una mano rimettendo il parcheggio perlomeno fino all'avvio sicuro dei lavori per la "nuova" piazza Roma. Magari affidando la gestione della sosta a un addetto per evitare caos, stabilendo fasce orarie senza danneggiare i residenti o non so cos'altro. Quello che più ci fa male sono l'inerzia e il silenzio, mentre noi rischiamo di morire. Per ora io continuo a lavorare, ma a fine mese lo stipendio deve venire fuori. Altrimenti la festa finisce, gli sforzi non servono e pozzi senza fondo da cui attingere non ne ho. Vorrei soltanto che se la mia iniziativa dovesse naufragare, questo al limite accadesse per responsabilità mia e non perché ucciso da altre ragioni".

La chiusura è una speranza che, nel contempo, reca un messaggio: "Sto lottando contro qualcosa di invicibile e immobile, non disposto a fare un passo indietro. Più di così non posso fare. Mi limito a sperare che qualcosa, qualcuno possa cambiare un destino altrimenti già scritto sopra le nostre teste".

Parole che toccano. Chissà se anche la coscienza della politica.

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