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Cantù Cantù / Via Milano, 127

600 islamici in preghiera a Cantù, è scontro con la Lega

L'onorevole Molteni: "Violata la legge, fanno i padroni in casa nostra"

Se a Como città si registrano tensioni legate al grande numero di migranti mendicanti, a Cantù il clima, sopratutto politico, diventa rovente a causa della presenza di islamici in preghiera. E' il caso della festa del sacrificio celebrata questa mattina nello spiazzo antistante al capannone di via Milano 127, lo stesso che in passato era stato utilizzato dalla comunità musulmana canturina (e non solo) per celebrare i propri riti e festività religiosi.

Cosa è cambiato rispetto al passato? Prima di tutto a luglio, con l'insediamento del sindaco leghista Edgardo Arosio, il dirigente comunale del settore Urbanistica aveva firmato un'ordinanza che vietava l'uso di quello spazio come luogo di culto. Secondo, mercoledì scorso il sindaco Arosio ha firmato un atto di diffida e intimazione per vietare di occupare nuovamente capannone e spazi antistanti ai fini di celebrare riti di culto.

Quellom che è accaduto nella mattina di venerdì 1 settembre 2017 ha fatto andare su tutte le furie la Lega Nord. Nicola Molteni non ha fatto attendere le sue dichiarazioni di fuoco: "Questa mattina dalle 7 alle 9 oltre 600 islamici hanno celebrato la Festa del Sacrificio in un capannone artigianale in via Milano 127 a Cantù utilizzato da tempo come moschea abusiva da parte dell'associazione maomettana "Assalam" violando tutte le prescrizioni di diffida e di divieto emanate dal sindaco Arosio, contravvenendo alla normativa vigente in materia urbanistica e la legge regionale sulla disciplina dei luoghi di culto.Un atto gravissimo senza precedenti che certifica il loro disprezzo per le nostre leggi, il loro assiduo inganno sull'attività di preghiera svolta  e la loro incapacità di convivere e integrarsi con la comunità che li ospita. Oggi la comunità islamica di Cantù ha sfidato le istituzioni locali e nazionali".

"Oggi si è sacrificato sul loro altare di preghiera la legalità, il nostro diritto e il rispetto delle regole - ha aggiunto Molteni - a cui ogni cittadino canturino è tenuto ad attenersi. Sappia l'associazione islamica che la nostra comunità non è regolata dal Corano ma dalle leggi dello stato. Ora chiedo un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti per reprimere questa enclave di illegalità a Cantù. Chiedo il sequestro dell'immobile, la chiusura della moschea e il Daspo per i rappresentanti dell'associazione Islamica".


Lo dichiara il deputato canturino della Lega Nord  Nicola Molteni che informerà dell'accaduto il ministro Minniti attraverso una interrogazione parlamentare

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