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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nessuno più veloce di lui: Matteo Cairoli di Villa Guardia fa il record alla 24 ore di Le Mans

Primato lo scorso 13 giugno in Francia per il pilota 22enne: la sua storia

Ha solo 22 anni ed è un fenomeno dell'automobilismo. Matteo Cairoli, classe 1996, comasco doc residente a Villa Guardia, ha battuto tutti i record del circuito di Le Mans, in Francia, che con la sua "24 ore" è la più famosa gara di durata di automobilismo.
Da 86 anni, cioè da quando esiste il circuito e quindi la competizione, nessuno ha fatto meglio di lui: 13 chilometri di pista percorsi in 3 minuti, 50 secondi e 7 centesimi, alla velocità massima di 300 chilometri all'ora. Il record è stato raggiunto mercoledì 13 giugno 2018.

Chi è Matteo Cairoli

Nato a Como il 1° giugno 1996, Matteo è "comasco al 100% e fiero di abitare qui, nel posto più bello del mondo", come spiega ai microfoni di Quicomo. 

Ha iniziato a correre tardi rispetto alla media dei suoi "colleghi", anche se la passione per i motori e la velocità è innata: "Sono nato per correre, vivo per correre".  Una passione di famiglia, trasmessa dal papà e dal nonno, ma che coinvolge anche la mamma, cui è sempre piaciuto il mondo dei motori e che "se non vado forte mi rompe le scatole", scherza Matteo. I suoi miti sono il pilota tedesco della Ferrari Sebastian Vettel e soprattutto l'italiano Gian Maria Bruni, di cui gli piacerebbe eguagliare i successi.

Prima per motivi familiari non aveva avuto la possibilità di iniziare a correre: la sua occasione arriva a 16 anni, nel 2012, quando prende la licenza per correre a Vallelunga. Da lì non si è più fermato.

Automobilismo, record a Le Mans per il pilota comasco Matteo Cairoli

I suoi successi

Matteo ha esordito a fine 2012 nel campionato italiano Formula Renault e alla sua seconda gara in assoluto è arrivato sul podio, terzo senza aver avuto nessuna esperienza precedente.
E poi un'escalation: nel 2013 ha partecipato al campionato tedesco Formula 3, nel 2014 ha iniziato con la Porsche. Ha corso la Carrera cup Italia, che ha vinto, e nel 2014 è stato selezionato come pilota ufficiale Porsche tra i migliori della casa automobilistica dei campionati nazionali di tutto il mondo. 
Nel 2015 ha corso il campionato del mondo Porsche Super cup (che si disputa negli stessi weekend della Formula 1) e ha vinto il campionato Rookie come miglior debuttante. Nel 2016 ha partecipato nuovamente piazzandosi al secondo posto: solo un guasto tecnico all'ultima gara gli ha impedito di raggiungere il gradino più alto del podio. Nel 2017 ha partecipato al campionato del mondo e all'europeo, arrivando rispettivamente secondo e terzo.
Adesso Matteo è impegnato ancora nel campionato mondiale endurance Fia Wek (iniziato a fine aprile 2018 e che si concluderà a giugno 2019) e all'europeo Elms che si chiuderà a ottobre.

La 24 ore di Le Mans

Il 13 giugno 2018, intorno alle 22, il pilota comasco ha battuto il record della pista alla 24 ore di Le Mans per la sua categoria, la Gte Am. Non solo, perchè il suo team ha guadagnato anche la pole position. 
La gara poi non è finita bene, perchè a causa di un guasto tecnico al mattino successivo la sua squadra (la Dempsey Proton Competition) si è dovuta ritirare, ma resta comunque la gioia per il record: "E' una bella soddisfazione personale, ho fatto vedere che quando guido ci sono". Con lui in team ci sono Giorgio Roda (anche lui comasco) e Khaled Al Qubaisi.

Video: Matteo Cairoli sul circuito di Le Mans

Allenamenti, sacrifici e soddisfazioni

Una vita costellata di successi e adrenalina, ma dietro alla quale ci sono tanti sacrifici: "Vengo da 7 weekend di fila di gare, è una vita in cui viaggi tanto per il mondo, sei sempre lontano da casa e non è sempre facile, soprattutto se sei legato alle tue zone come me. Ma ho comunque una mia vita privata e quando sono a casa mi rilasso ed esco con gli amici. Non mi pesa perché è la mia passione e viene prima di tutto". 

Oltre alle gare Matteo fa tanto allenamente fisico, con esercizi aerobici, corsa e allenamenti mirati per rafforzare le parti del corpo sotto pressione durante la corsa. Tanti sforzi sostenuti da un talento naturale: "Nessuno mi ha insegnato come guidare o frenare, mi viene automatico. Al mio debutto - spiega Matteo- confrontarmi con gente di un certo calibro non è stato facile. Anche gestire la pressione prima della gara non era semplice: ora che ho più esperienza è diverso".

Obiettivi per il futuro

Matteo non ha dubbi: "Voglio diventare campione del mondo e vincere la 24 ore di Le Mans".

E ai ragazzi che sognano di diventare piloti dice: "Per prima cosa devono assicurarsi di avere talento che è la cosa fondamentale. Poi non perdere la motivazione perchè è una vita che richiede impegno e sacrificio e devono essere all’altezza di sopportare tutto questo. C’è chi fa fatica a non vivere più a casa per correre, ma se uno nasce per farlo è disposto a rinunciare".

Infine un invito alla sicurezza: "Sulle strade normali non si corre: io rispetto la strada e gli altri, mi sfogo in pista". 

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