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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gironi orizzontali o verticali? Tutto quello che c'è da sapere sul prossimo campionato di Lega Pro

Quest'anno, la Lega Pro subirà il suo ennesimo “Restauro”, il quale prevede l'allargamento l'organico, passando da 54 a 60 squadre. Pertanto sicuramente 6 società saranno ripescate in Lega Pro. Tuttavia, i posti “vacanti” da riempire...

Quest'anno, la Lega Pro subirà il suo ennesimo “Restauro”, il quale prevede l'allargamento l'organico, passando da 54 a 60 squadre. Pertanto sicuramente 6 società saranno ripescate in Lega Pro. Tuttavia, i posti “vacanti” da riempire, potrebbero essere molti di più (si parla di 8/10 posti vuoti) in quanto altre società non navigano in buone acque, per problemi societari o per lacune nelle domande d'iscrizione. Ad oggi sono sicuramente fuori dai giochi il Martina Franca ed il Bellinzago (complice la mancata fusione con il Varese), mentre sono a rischio Rimini e Casertana che hanno presentato soltanto la domanda d'iscrizione. Nei guai anche il Pavia, che alla sua domanda non ha allegato la fatidica fideiussione, mentre alla domanda presentata dal Lanciano mancano gli assegni relativi alla regolarità contributiva.

Per quanto riguarda queste ultime quattro società, la possibilità di una loro esclusione dal prossimo campionato rimane plausibile qual'ora non fossero sanate le inadempienze, anche se ad oggi lo scenario più probabile resta quello di una forte penalizzazione. A conti fatti, i posti vacanti in Lega Pro potrebbero essere ben più di 6, ma quali società hanno serie possibilità di venire ammesse?

Anzitutto nella prima tornata di ripescaggi vengono chiamate le società retrocesse dalla Lega Pro nella scorsa stagione, e le vincenti dei playoff di Serie D, alternando una società retrocessa con una della LND. Qui abbiamo una prima scrematura importante: dalla Lega Pro sono sicuramente ripescabili soltanto Melfi, Lupa Castelli Romani, Cuneo e Lupa Roma (quest'ultima solo se le verrà concesso di giocare a Tivoli), mentre sono indubbiamente out Pro Patria, L'Aquila, e Savona in quanto penalizzate per illecito sportivo, e l'Ischia perchè già penalizzato per illecito amministrativo. Discorso diverso per l'Albinoleffe, ripescato lo scorso anno, entrerebbe in gioco solo in una seconda (quasi certa) tornata di ripescaggi.

Per quanto riguarda le nove società che hanno vinto i rispettivi playoff di Serie D, Caronnese e Campodarsego sono fuori dai giochi in quanto i loro impianti sportivi non sono in regola con le rigide norme federali, mentre la Correggese si è autoesclusa perchè non disposta a versare i 250mila euro a fondo perduto. Difficilmente prenderanno parte alla contesa il Lecco, viste le turbolente vicissitudini societarie e la Cavese, penalizzata precedentemente in Lega Pro per inadempienze amministrative. Incerta, la situazione del Gavorrano, già ripescato in passato.

A conti fatti solo Fano, Fondi e Olbia hanno concrete (praticamente certe) possibilità di ripescaggio, con le stesse società che hanno già annunciato di aver depositato la domanda.

Ergo salvo imprevisti dell'ultima ora, saranno certamente ammesse in Lega Pro Melfi, Lupa Castelli Romani, Cuneo, Fano, Fondi e Olbia, con Albinoleffe e Lupa Roma pronte a coprire i posti vacanti. Restano alla finestra come potenziali outsider, ma con poche possibilità di ripescaggio, Lavagnese, Forlì, Francavilla e Campobasso. Mentre osservano l'evolversi della situazione Taranto, Reggio Calabria, Vibonese e Rieti. Capitolo gironi. Quest'anno, la Lega Pro non vuole farsi mancare niente, così oltre all'ampiamento dell'organico, ed il riordino dei play-off (allargati fino al 10°posto), voci di corridoio fiorentine, riportano l'intenzione della Lega di optare per una divisione verticale dello stivale, la quale interesserebbe soltanto le squadre del centro-nord, senza toccare il girone del Sud (già incasinato di suo), accantonando la classica divisione orizzotale. Tuttavia, visto il consueto pasticcio, relativo ai ripescaggi, non è da escludere che la Lega opti ancora quest'anno per la canonica suddivisione.

Nelle due simulazioni, abbiamo provato a colorare una cartina del bel paese riportando gli scenari possibili di suddivisione, seguendo i criteri di vicinanza geografica sovente usati dalla Lega Pro.

La divisione verticale vedrebbe il Como inserito nel “Girone Ovest”, dove ritroverebbe piazze storiche come Livorno, Siena, Piacenza, Alessandria, Pistoia e Cremona, una divisione questa che spingerebbe il Como (punto più a Nord del suo raggruppamento) a giocare fino a Viterbo ed Olbia.

Il secondo scenario, invece, vedrebbe la società lariana inserita nel consueto “Girone Nord” dove incontrerebbe squadre del calibro di Parma, Padova e Venezia oltre alla Reggiana di Piazza. Suddivisione questa più a portata di trasferta per i tifosi lariani, e per la società in termini di costi.

Per quanto riguarda il Calcio Como, a dover di cronaca, andrebbe inserito nel novero delle società che rischiano l'esclusione dal campionato, vista la richiesta di fallimento che verrà discussa il 13 luglio prossimo. Tuttavia, ci sentiamo di non inserire in questa “balck list” la società di Viale Sinigaglia, perchè a parlare per Porro & Co sonno sempre stati i fatti. Dal riordino del settore giovanile fino alla Serie B dello scorso anno, senza dimentare che il Como aveva già presentato la domanda d'iscrizione al campionato, con relativi “soldoni” il 29 giugno scorso.

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