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Segnalazioni Erba

Lite sfiorata in piscina al Lambrone, lo sfogo di Cristina: "Così cresciamo dei mostri"

"Ricoperta di insulti"

Un tranquillo pomeriggio di agosto nella piscina del Lambrone a Erba. È uno spazio ben concepito con aree giochi con acqua bassa, scivoli e anche una zona, piccola ma fatta bene, vietata ai minori di 14 anni. Una sorta di area relax con qualche idromassaggio e sedute apposta per un bagno tranquillo. "C'era tanta gente nel pomeriggio, ci racconta Cristina, tantissimi bambini che giustamente si divertivano e rinfrescavano. Poi ho assistito ad una scena che mi ha fatta innervosire molto. Ero nell'area relax, vietata quindi (con tanto di cartello) ai minori di 14 anni. Ad un certo punto entra una donna con un bimbo di 3-4 anni in braccio. Urlando (apposta per farsi sentire): "Tesoro amore di mamma, qui tu non ci puoi stare ma noi stiamo solo 5 minuti siccome ci tieni tanto". Alla vista di questa scena ovviamente anche gli altri bambini che erano fuori dall'area relax hanno voluto entrare. Sappiamo bene che tutti sono attratti da ciò che non possono fare, non è colpa dei bambini. La faccio breve: nel giro di 5 minuti la zona relax era piena di bambini con genitori e le persone anziane (e non) che si stavano facendo l'idromassaggio serenamente si sono spazientite e molte sono andate via. Ho fatto notare alla signora che no, il bambino lì non poteva starci prendendomi insulti vari: insensibile, lei non ha figli, non capisce un caxxo, cosa le cambia per 5 minuti, testa di xxxx. Sono uscita dall'acqua perché non volevo scatenare un putiferio. Questo piccolo episodio mi ha fatta riflettere.

"Non stupiamoci dei fatti di cronaca"

"Sembrano sciocchezze ma non lo sono. La piscina è grande e tante aree sono fatte apposta per i bambini. La zona "vietata" è un angolino con poche attrattive per gli under 14. Ci stupiamo della maleducazione, ci stupiamo di tanti fatti di cronaca dove il bullismo la fa da padrona. Ma è da questi insegnamenti, normali, semplici che bisognerebbe partire. Bastava che la signora dicesse al figlio che era troppo piccolo, che poteva fare altre cose. Vi sembrerò esagerata ma è da qui che, a mio avviso, comincia tutto: un no, detto con calma e spiegazioni non ha mai fatto male a nessuno, anzi può essere la base di una persona che nel futuro avrà rispetto degli altri". 

Continua lo sfogo di Cristina: "Ora non voglio riferirmi a questo caso specifico ma all'atteggiamento generale: è così che cresciamo "dei mostri". Difendendo sempre i nostri figli: opponendoci agli insegnanti, alle regole, ai divieti. Che poi, intendiamoci, è anche questione di buon senso siccome in quel momento i bambini che rispettavano il divieto rimanendo dall'altra parte delle boe erano molti, la decisione di questa madre di oltrepassare il limite con il suo ha lanciato un messaggio sbagliato anche agli altri. Poi ci stupiamo se da grandi non rispettano, per dirne una, i divieti di balneazione al lago". 

Cristina ci tiene poi a congratularsi con i bagnini del Lambrone che comunque sempre attenti e sempre con gentilezza hanno poi fatto rispettare le regole. 

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