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Nativi digitali / Villa Guardia

La bella domanda: Cosa farebbero i giovani senza cellulare?

24 ore per scrivere un progetto alternativo

Il tema è enorme. In qualche modo una sfida generazionale. Tra nativi digitali e chi è nato prima che il cellulare si prendesse (quasi) tutto. In particolare, appunto, con è cresciuto avendo in mano prima un telefono di un libro, prima un telefono di un pallone. 

E dunque ha riscontrato un ottimo successo l’Hackathon organizzato dall’associazione Lo Snodo lo scorso sabato 2 marzo in Villa Guaita a Ponte Lambro. Si è trattata di una vera e propria “gara delle idee”, dove diversi team si sono messi in gioco per ideare, sviluppare e progettare un’idea sulla base delle task che sono state fornite poco prima dell’inizio. Il titolo dell’Hackathon era “cosa farebbero i giovani senza telefono? Pensaci tu!”. I partecipanti, divisi in diverse squadre con componenti tra i 15 e i 34 anni, hanno avuto 9 ore a disposizione per scrivere un progetto e dare forma alle proprie idee. 

Ad ogni squadra è stato consegnato un testo, che partiva dalla premessa che fuggire dalla tecnologia è praticamente impossibile. “A svegliarci è il suono del nostro cellulare facciamo colazione e intanto leggiamo le notizie tramite app o tv, andiamo in università o al lavoro ascoltando musica o podcast, pranziamo con gli amici o i colleghi e facciamo storie su Instagram del momento, facciamo meeting o seguiamo corsi online e così tanto altro – così Sabina Borgnetto ha introdotto i partecipanti ai lavori –  Il numero di ore che passiamo davanti allo schermo si alza sempre di più e iniziamo a portare dispositivi elettronici in ogni aspetto della nostra vita, compreso quello relazionale e sentimentale. Perciò, a fronte di questa tendenza, ci siamo chiesti "ma cosa farebbero i giovani senza telefono?" 

Ed è proprio a questa domanda che i partecipanti dovevano rispondere, immaginandosi delle attività da svolgere in un viaggio di 2 giorni, insieme ad altri 30 coetanei, da passare senza la possibilità di utilizzare alcuna forma di tecnologia. I partecipanti, oltre ad indicare le attività partendo dalle richieste specifiche, hanno illustrato il budget utile per le attività, che non doveva essere superiore a 5.000€.

ragazzi contest

Al termine della sfida tutte le squadre hanno consegnato in tempo il lavoro.

“Ci teniamo a ringraziare e a complimentarci con tutti i partecipanti, oltre che con i vincitori – dice Simone Pelucchi, presidente de Lo Snodo – Mettersi in gioco e dedicare un sabato a un’attività di progettazione non è scontato. Ringraziamo anche l’Amministrazione comunale di Ponte Lambro che ci ha concesso lo spazio di Villa Guaita e tutti i volontari de Lo Snodo che hanno reso possibile l’organizzazione di questo evento.”

Nella giornata di domenica si è riunita la giuria che ha decretato come vincitore la squadra dal nome “OGVN”, composta da: Simone Ripamonti, Riccardo Sala, Patrick Bonfanti, Laura Panzeri e William Ripamonti. La squadra vincitrice ricevuto un premio di 600 euro in buoni da dividere tra i partecipanti. Lo Snodo, inoltre, accompagnerà i vincitori nella ricerca di risorse e realizzazione della proposta progettuale.

“Come associazione – prosegue Pelucchi – presenteremo il progetto al bando YouthBank di Fondazione Comasca. Ci auguriamo di ottenere i finanziamenti per realizzare effettivamente l’evento nella primavera del 2025”. L’iniziativa è proposta all’interno del progetto del comune di Erba “GG: Giovani in Gioco”, finanziato da Regione Lombardia tramite il bando “La Lombardia è dei Giovani”.

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