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Scuola a Como al via ma mancano 400 docenti e 23 presidi, la Cgil: "E' caos"

Voragine profonda per gli insegnanti di sostegno: all'appello ne mancano circa 300

Il 12 settembre è il primo giorno di scuola a Como e l'anno scolastico 2018/2019 si aprirà con un buco di circa 400 insegnanti. Di questi, 300 circa sono di sostegno. 23, invece, i presidi mancanti

Una situazione che Rosaria Maietta, segretaria Flc Cgil Como, non esita a definire di "caos e grande difficoltà".

Le cattedre vuote

I numeri, del resto, parlano chiaro: nella scuola dell’infanzia sono rimaste vacanti 4 cattedre "comuni", ovvero il posto con orario intero, e 8 spezzoni, cioè le cattedre con orario ridotto.
Nella primaria sono 30 le cattedre vacanti su 108 e 25 gli spezzoni.
Il grosso, però, specifica Maietta, "manca nella scuola secondaria di primo grado (le medie) dove i posti vacanti sono circa 200 in alcune scuole superiori che avevano le graduatorie esaurite e i concorsi non completati". In particolare alle superiori sono vacanti 34 cattedre e 42 spezzoni.

In totale, secondo i dati della Cgil, i posti vacanti sono circa 400. Di questi la grande voragine è costituita dagli insegnanti di sostegno: all'appello ne mancano circa 300. Un buco che verrà colmato chiamando nei prossimi giorni i precari dalla graduatorie anche se non specializzati.

Una questione particolarmente delicata perché si tratta di un servizio che si rivolge, evidentemente, ad una fascia debole: l'assenza del professore di sostegno (o la precarietà dello stesso) potrebbe mettere a repentaglio gli obiettivi didattici dell'alunno, la sua integrazione con il resto della classe e così via.

Presidi e direttori amministrativi

Ma non ci sono soltanto i docenti: "Se guardiamo ai dirigenti scolastici, i presidi - prosegue Maietta- la situazione è drammatica: tutti gli istituti hanno una copertura, ma è temporanea perchè 23 istituti, un terzo del totale, non hanno un dirigente ma prendono in prestito quello di un'altra scuola, la cosiddetta reggenza. Situazione analoga per i direttori amministrativi - prosegue Maietta-: ne mancano 33, esattamente la metà delle scuole. I posti sono coperti da altri amministrativi che ormai, dopo anni di esperienza a ricoprire il ruolo, si sono fatti l'esperienza ma non è la stessa cosa e non è come avere la continuità".

Il problema, spiega la sindacalista, è dato dai concorsi: per gli amministrativi non c'è da 10 anni, per i presidi è stato bandito ma è appena stata fatta solo la prova selettiva.

Per quanto riguarda i docenti, per le scuole medie e superiori il concorso è stato bandito di recente, ma non si coprivano tutti i numeri necessari, per la primaria invece si è in attesa di un bando di concorso urgentissimo e si spera in un concorso riservato ai diplomati magistrali.

"Siamo nella fase degli altri anni - fa eco Roberto Proietto, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale di Como - forse un po' meglio come numeri, con le scuole che avranno difficoltà in particolare a coprire alcune classi di concorso come matematica e le materie scientifiche: un problema storico  qui al nord dove è più difficle trovare candidati. E poi il sostegno che è il problema più grave dal punto di vista quantitavo e che dipende da un difetto strutturale, ovvero la carenza di soggetti specializzati: tutti i bambini che ne hanno bisogno avranno l'insegnante di sostegno - specifica Proietto- ma ci piacerebbe che tutti fossero qualificati".

Il Provveditore conferma la situazione critica sul fronte presidi e direttori amministrativi: "Abbiamo 23 reggenze in provincia di Como che su 67 sono più di un terzo, leggermente superiore alla media lombarda, e questo ha creato un po' di problemi. Per i direttori amministrativi i posti sono coperti dagli assistenti amministrativi che vogliono svolgere questo compito, che è molto delicato e non sono obbligati. Pensiamo poi agli istituti che si ritrovano con una reggenza e un direttore amministrativo mancante: abbiamo cercato di evitarlo, ma capita. E' una grossa difficoltà. Speriamo che il concorso partito risolva il problema almeno per l'anno prossimo".

L'assenza di una di queste due figure, infatti, rende complicata la gestione dell'istituto stesso, tra organizzazione generale, acquisti, pagamenti e attività varie.
 

I supplenti

E i vuoti d'organico come verranno coperti? "Di fatto - spiega la Maietta- non ci saranno assenze, nel senso che da oggi in avanti sono finite le convocazioni dal Provveditorato e le scuole iniziano a chiamare i supplenti tra i precari dalle graduatorie di istituto. Ma non è garantita la continuità didattica. Però è pieno caos perchè in alcune cose si è cercato di trovare una soluzione ma ci sono troppi buchi e indicazioni amministrative vaghe, con le segreterie che hanno fatto fatica; alcuni concorsi sono stati banditi, altri no. Su molti ci sono stati ricorsi: si è in una situazione di difficoltà e caos drammatica per il personale amministrativo e per la scuola primaria dove si aspetta il bando di concorso".

In realtà, guardando i numeri, ci sono meno posti liberi rispetto al 2017, "ma uno si aspetta che con bando di concorso si risolvano i problemi - spiega Maietta- ma in realtà ci sono cattedre vacanti soprattutto alle medie e alle superiori, non è stato fatto il concorso alla primaria, per gli amministrativi la situazione è peggiorata e non prlamo del caos per i ricorsi. Insomma, la situazione è molto confusa".

Proietto però non è d'accordo a parlare di caos: "C'è troppa enfasi- dice- la situazione è migliore degli anni precedenti, il probemama dei presidi e dei direttori amministrativi è di tutti, forse si sono accumulato dei ritardi e speriamo bene per l'anno prossimo. Per il resto la scuola parte con una serie di attività e novità come la riforma degli istituti professionali, iniziative importanti sul primo ciclo e ci attendiamo delle puntualizzazioni che ci sono state annunciate su alternanza scuola lavoro"

Gli auguri del Provveditore per il nuovo anno scolastico

" Ai ragazzi - dice Proietto- auguro un anno tranquillo e di rimanere curiosi come sono adesso perché è la cosa che fa sì che il percorso di apprendimento sia sempre bello e sempre una scoperta e che è quello che noi rimpiangiamo. Ai i docenti auguro di essere un po’ più considerati dal loro Paese perchè svolgono una funzione fondamentale e scontano una sottovalutazione del loro ruolo: la società si ritira  dai compiti educativi e li delega alla scuola: io auguro maggiore considerazione dalla società".

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