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Sabato, 20 Aprile 2024
Scuola

Allarme pidocchi nelle scuole di Como: come combatterli e prevenirli

I consigli degli esperti e i miti da sfatare

L'anno scolastico è iniziato da meno di un mese e già in molte scuole è comparso il cartello che segnala "casi di pediculosi", ovvero i pidocchi.

Una "piaga" che affligge molte famiglie e che si ripresenta ciclicamente durante tutto l'anno scolastico, senza distinzione tra mesi caldi e mesi freddi, per la disperazione delle mamme.

Niente di grave, fortunatamente, ma se il problema viene trascurato o non curato adeguatamente il grattarsi continuo può causare infezioni batteriche.

Pidocchi nella scuole di Como

Come combatterli?

"Innanzitutto è bene chiarire - spiega Mario Colombo, entomologo e docente all'Università degli Studi di Milano - che i pidocchi non volano e non saltano, ma si trasmettono per contatto diretto. Vivono fondamentalmente sulle teste delle persone, dove trovano il calore necessario per vivere e il nutrimento, ovvero il sangue. La temperatura ideale per il ciclo vitale dei pidocchi è 37 gradi, quindi in estate la diffusione è maggiore. E depongono le uova alla base dei capelli perchè lì ricevono più calore.
Vengono trasportati da vettori occasionali, che possono essere gli animali domestici oppure gli abiti, i cappelli, i cuscini e i peluche, per poi depositarsi sul capo delle persone: vivono aggrappati ai capelli, hanno zampine con uncini proprio per rimanere attaccati".

"Si tratta di un problema che è diventato più complesso negli ultimi anni - precisa Amelia Locatelli, dermatologa dell'ospedale Sant'Anna di Como e assessore alle politiche educative di Palazzo Cernezzi - perchè prima c'era maggiore controllo come medicina scolastica, mentre adesso tutto è lasciato all'iniziativa dei genitori. La pediculosi è una banale parassitosi molto frequente tra i bambini, che hanno contatti molto ravvicinati fra di loro e spesso si scambiano fermagli o indumenti".

I consigli

"Il primo consiglio - prosegue Locatelli - è quello di controllare la cute dei bambini almeno una volta alla settimana anche se non c'è il classico sintomo del prurito. Utile passare la classica "pettinina", il pettine con i denti molto stretti. E alle prime avvisaglie, se si vedono lendini o addirittura il pidocchio, è bene intervenire subito".

La cura

"Il semplice shampoo, anche specifico per i pidocchi, non basta - prosegue la specialista- ma va associato ad altri prodotti e soprattutto il trattamento va ripetuto con i tempi giusti.

Se la testa è infestata bisogna prima fare lo shampoo specifico, poi applicare sul cuoio capelluto un gel o una mousse appositi che si trovano in farmacia, lasciandolo agire per 20 minuti. Poi bisogna lavare nuovamente con lo shampoo antipediculosi e risciacquare.

Questo trattamento va ripetuto per tre giorni di fila. Dopo una settimana (le uova dei pidocchi si schiudono di solito in questo arco temporale) il trattamento va ripetuto per un giorno.

In più per tutti i giorni di trattamento andrebbero cambiate e lavate a 60 gradi lenzuola e federe e messe all'aria aperta le coperte".

"Per quanto riguarda i peluche si possono chiudere in un sacco di plastica per una decina di giorni - suggerisce l'entomologo - i pidocchi hanno vita breve e muoiono in fretta se non si alimentano".

E non pensiamo che il problema riguardi solo i bambini: anche gli adulti possono venire "infestati", quindi in caso di pediculosi è bene che tutta la famiglia, genitori e nonni compresi (se sono stati a contatto con i bambini), si sottopongano al trattamento.

"Solamente rispettando tutte queste norme - precisa la dermatologa- si può essere certi di aver eliminato i pidocchi. Soltanto lo shampoo non basta, perchè stordisce o al massimo elimina gli insetti, ma non le uova".

I rischi

Se la pediculosi viene trascurata o non riconosciuta, il grattamento può portare infezioni batteriche nelle aree escoriate. Si può sovrapporre un'impetigine da curare poi con l'antibiotico.

La prevenzione

La domanda che si pongono molti genitori è: prevenire si può?

"L'unica prevenzione possibile - continua Locatelli - è insegnare ai bambini a non scambiarsi gli indumenti e tutto ciò che viene a contatto con la testa (sciarpe, cappelli ecc.) e per le bambine tenere i capelli legati.

Gli spray preventivi o le creme a base di timo non hanno una reale funzione: alterando un po' la profumazione possono essere repellenti, ma fino a un certo punto. Anche il classico aceto può andare bene, ma la cosa fondamentale è controllare spesso la testa.

In caso compaia a scuola il cartello che avvisa di casi di pediculosi può essere utile fare a tutta la famiglia semplicemente lo shampoo specifico, che però non deve essere utilizzato sistematicamente, perchè si tratta pur sempre di un antiparassitario".

"Altro mito da sfatare - conclude Colombo- è il fatto che il pidocchio ami il capello sporco perchè non c'è assolutamente alcuna attinenza", così come non esistono persone più predisposte e altre meno ad essere preda dei pidocchi.

"I pidocchi sono un problema di comunità - conclude Locatelli - L'unico modo per combatterli è fare il trattamento in maniera adeguata, anche se spesso l'elevato costo in termini economici (i prodotti hanno prezzi elevati) e di tempo (pensiamo al lavare per tanti giorni le lenzuola) portano le famiglie a trascurare qualche passaggio".

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