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Scuola Piazza Camillo Benso Conte di Cavour

Difendersi dal cyberbullismo, studenti comaschi a lezione dalla polizia con Zanetti e Cordoba

Tappa in piazza Cavour per la manifestazione "Una vita da social"

Ha fatto tappa anche a Como nella giornata di venerdì 4 maggio 2018 la campagna educativa dedicata al cyberbullismo. 

"Una vita da social", questo il titolo della campagna itinerante giunta alla 5^ edizione, sui temi dei social network e del cyberbullismo.

Il truck della manifestazione ha fatto tappa in piazza Cavour dalle 9 alle 16. La giornata si è aperta con un saluto del Questore della Provincia di Como Giuseppe De Angelis agli studenti che hanno aderito all’iniziativa.
Presente in piazza personale della locale Polizia Stradale con auto, kit alcooltest e misuratore di velocità, nonché operatori del Gabinetto della Polizia Scientifica.
Ospiti della manifestazione i campioni Javier Zanetti, Ivan Ramiro Cordoba e Livio La Padula, atleta del Gruppo sportivo “Fiamme Oro”.

Lotta al cyberbullismo, la polizia incontra gli studenti comaschi

La campagna "Una vita da social"

Si tratta della più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 1 milione e 300 mila studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 147mila genitori, 82 mila e 500 insegnanti per un totale di 10mila e 750 Istituti scolastici, 39mila chilometri percorsi e 190 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 121mila like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

Ancora una volta Aziende come Baci Perugina, Facebook, FireEye, Google, Karpesky lab, Lenovo, Microsoft, Poste Italiane, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Youtube e società civile scendono in campo insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: ”fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”.

Gli obiettivi

L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”.
Gli studenti attraverso il diario di bordo e l’hastag #unaparolaeunbacio potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo. Da Milano a Palermo, attraversando lo stivale con un truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della Polizia Postale per l’intero anno scolastico incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

Dai dati in possesso delle forze dell'ordine e dagli incontri nelle scuole di ogni ordine e grado, si evince l’importanza delle attività di informazione e sensibilizzazione per far si che la rete possa essere per i ragazzi una grande opportunità e non un limite. I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager.

I numeri del fenomeno del cyberbullismo in Italia

Secondo quanto emerso dai risultati di una recente indagine di Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza sul corretto uso di internet, su circa 8mila adolescenti di 18 regioni italiane, il fenomeno è in crescita. Analizzando la fascia del campione tra i 14 e i 18 anni, salgono infatti al 28% le vittime di bullismo (nel 2016 erano il 20%, quindi un aumento del 40%), mentre circa l’8,5% è preso di mira sul web e sui social (6,5% lo scorso anno, quindi un aumento del 30%). Circa l’80% di questi ultimi, è oggetto di insulti e violenze sia nella vita online che in quella reale. 
Come visto, l’incidenza del bullismo “offline” è ancora nettamente maggiore: tra le vittime, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio e ha messo in atto condotte autolesive per il 32%. Il 75% delle vittime di bullismo si sente depresso e triste, il 54% ha frequenti crisi di pianto.

Tuttavia il cyberbullismo presenta risvolti particolarmente oscuri: tra le vittime sistematiche delle prevaricazioni digitali, a volte anche quotidiane, il 59% ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se poi è l’82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode in frequenti crisi di pianto.
Tra i ragazzi più piccoli, appartenenti alla fascia tra gli 11 e i 13 anni, la percentuale di vittime di bullismo e cyberbullismo sale rispettivamente al 30% e al 10%. La frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) è simile sia tra chi è oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce nella vita reale.
Per quanto riguarda l’autolesionismo, invece, si rilevano numeri superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su 2, contro il 33% delle vittime del bullismo “disconnesso”.

In questo articolo, la drammatica lettera di una bambina di prima media di un istituto tra Como e Monza inviata ai compagni di scuola da cui era presa costantemente in giro.

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