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Salute

Riforma della Sanità, ospedale di Menaggio e Centro lago tornano con Como

Provvedimento approvato dalla Commissione Sanità: il 20 novembre il voto finale

E' stato approvato mercoledì 24 ottobre 2018 il provvedimento che ridisegna i confini della Sanità comasca che riporta l'ospedale di Menaggio e i comuni del Centro Lago all'Asst Lariana e Ats Insubria.

Nello specifico è stata accolta la richiesta avanzata dai Sindaci del medio lago di Como, del Porlezzese e della Val d’Intelvi di rivedere gli azzonamenti sociosanitari territoriali e di riportare i Comuni facenti parte della ex USSL 18 negli ambiti della ASST Lariana e dell’ATS dell’Insubria: anche l’Ospedale di Menaggio sarà ricondotto all’interno dalla ASST Lariana.

Approvato a maggioranza in Commissione Sanità il progetto di legge presentato dalla Giunta regionale che introduce alcune modifiche alla legge 23 di riforma del sistema sociosanitario regionale e che sarà portato in Aula per la sua approvazione definitiva nella seduta già calendarizzata per martedì 20 novembre 2018. 
Dopodichè, le modifiche entreranno in vigore dal 1° gennaio 2019.

“Con il voto di oggi in Commissione possiamo parlare di obiettivo quasi raggiunto, siamo ormai a pochi metri dal traguardo finale –ha detto il presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi che ha sostenuto la richiesta-. Il 20 novembre ho già calendarizzato la discussione e il voto finale di questo provvedimento in Aula e, superato quest’ultimo scoglio, dal 1 gennaio del nuovo anno l’ospedale di Menaggio e i Comuni del medio lago di Como, del Porlezzese e della Val d’Intelvi potranno tornare finalmente “a casa” come da tempo chiedono tutti gli amministratori locali e i cittadini. Auspico infine con l’inizio del nuovo anno la creazione un tavolo di lavoro con la rappresentanza dei Comuni dell’attuale Distretto del Medio Alto Lario per l’elaborazione di un progetto che garantisca la salvaguardia e la valorizzazione dell’Ospedale di Menaggio e che monitori costantemente l’attuazione della riforma sociosanitaria sul territorio –ha concluso Fermi-, rendendomi sin d’ora disponibile a dare il mio contributo in questa direzione”.

Il provvedimento approvato in Commissione prevede anche l’attivazione dell’agenzia di promozione del servizio sociosanitario lombardo a livello nazionale e internazionale, non più come realtà a se stante ma riconducendo tale attività direttamente nell’ambito della Direzione generale competente in seno all’Assessorato regionale. Viene inoltre autorizzato per un quinquennio in via sperimentale lo svolgimento dell’attività libero professionale con le modalità dell’intramoenia allargata “nel rispetto della normativa vigente e delle linee guida che dovranno disciplinare anche idonei criteri definiti ai fini della trasparenza delle agende e della tracciabilità dei pagamenti, prevedendo altresì il collegamento in rete con le strutture del sistema”.

Viene previsto infine l’inserimento delle aree di montagna nella rete della formazione medico specialistica e viene dato mandato alla Giunta di definire una quota specifica di borse di studio aggiuntive da destinare specificatamente alle zone montane. L’istituzione di borse di studio aggiuntive per i medici di Medicina Generale e di contratti aggiuntivi per gli specializzandi sono dettate dall’evidenza che oggi il numero dei nuovi specialisti e dei nuovi medici di Medicina Generale copre a mala pena la metà dei pensionamenti, con inevitabili ripercussioni negative sulla possibilità di garantire un adeguato livello di servizi; con l’intervento proposto, Regione Lombardia intende farsi carico del finanziamento di tali contratti e borse di studio aggiuntivi rispetto a quelli finanziati dal Ministero, prevedendo al contempo le condizioni necessarie per favorire la permanenza dei beneficiari nell’ambito del servizio sanitario regionale.

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