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Salute San Fermo della Battaglia / Via Ravona

Sant'Anna, in 10 anni curati 600 bambini con malattie di viso e bocca 

E' il bilancio della chirurgia maxillo facciale pediatrica dell'ospedale di San Fermo

Compie 10 anni la chirurgia maxillo-facciale pediatrica dell'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia. Martedì 19 dicembre 2017 la ricorrenza è stata celebrata con una festa in reparto che è stata anche l'occasione per fare un bilanzio dell'attività. 
In 10 anni sono stati 600 i bambini e ragazzi curati per malformazioni e malattie del viso e della bocca, oltre 400 gli interventi e 13mila le prestazioni ambulatoriali. 
La Chirurgia Maxillo-Facciale Pediatrica, di cui è responsabile Andrea Di Francesco, si occupa di piccoli e giovani pazienti fino ai 18 anni affetti problematiche oro-cranio-facciali o da traumatismi del massiccio facciale che vengono trattate in modo completo e interdisciplinare. “In questi dieci anni di lavoro – ha spiegato Andrea Di Francesco - è stato pensato e realizzato un percorso di presa in carico, di accompagnamento e di cura di patologie malformative del distretto cranio-facciale di pazienti cronici e fragili e anche di pazienti affetti da malattie rare coinvolgenti il distretto oro-facciale. Nello specifico, il reparto si occupa della cura delle labiopalatoschisi e di altri rari quadri sindromici quali, ad esempio, la Sindrome di Treacher-Collins, di Goldenhar, di Beckwith-Wiedemann e la sequenza di Pierre-Robin. Si tratta di un’attività complessa che sin dall’inizio è stata avviata con un approccio multidisciplinare e con la collaborazione di altre unità operative dell’ospedale Sant’Anna. Il contributo e la sinergia con la Neonatologia-Terapia Intensiva Neonatale, la Pediatria, l’Anestesia e Rianimazione, l’Otorinolaringoiatria e la Radiologia sono state essenziali per costruire una risposta per i bambini e ragazzi che abbiamo in cura. Un ringraziamento speciale va anche al personale infermieristico”.
Il direttore amministrativo Salvatore Gioia ha sottolineato l’importanza di un’eccellenza che cura bambini anche oltre i confini di Como e della Lombardia e che ha visto nascere quando è arrivato a lavorare nell’allora Azienda Sant’Anna. E’ intervenuto anche Angelo Selicorni, primario della Pediatria del Sant’Anna, che ha posto l’accento sulla costante collaborazione ma anche sull’approccio umano e di attenzione ai piccoli e alle famiglie che li accomuna. Mario Barbarini, primario della Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, ha ricordato un caso speciale. Un intervento per la riduzione di una frattura di mandibola in una bimba di appena 24 settimane, uno dei pochi casi al mondo. Inoltre, Paolo Barone, neoprimario dell’Anestesia e Rianimazione I, ha sottolineato l’importanza di lavorare in squadra, ognuno con le sue competenze, per poter affrontare anche le situazioni più difficili, mentre Alfredo Caminiti, primario della Pediatria di Cantù, ha ribadito quanto la struttura del Sant’Anna sia un punto di riferimento per il territorio.
La presa in carico dei bambini avviene anche nei casi di altri difetti del viso e del cavo orale (brevità del frenulo linguale, presenza di peduncoli cutanei del volto, asimmetrie facciali, disturbi della dentizione, atresia delle coane, etc.). Inoltre, il team comasco, in collaborazione anche con altre U.O. di Patologia Neonatale italiane, prende in carico i bambini affetti dalla Sindrome di Ondine (CCHS) e dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) e si occupa della fase diagnostica e terapeutica dalla nascita in poi.

Percorsi e organizzazione

I percorsi terapeutici fanno riferimento a protocolli riconosciuti a livello internazionale, sempre nel rispetto della particolarità di ciascun caso. La presa in carico e la cura dei pazienti fragili e dei pazienti cronici prevede la presenza di un medico “clinical manager” e di un infermiere “case manager”. Viene periodicamente eseguita la stesura di un PAI (Piano Assistenziale Individuale) e il servizio lavora in sinergia con tutti i servizi della Asst, dell’Ats e con la rete di riabilitazione e di “supporto” presente sul territorio. “L'équipe – ha sottolineato il primario Paolo Ronchi - ha una struttura multidisciplinare ed è composta da professionisti altamente specializzati e stabili nel tempo, in modo da offrire le competenze più adeguate relativamente a ciascuna fase del percorso terapeutico”. Si tratta di una presa in carico a 360°: “Le famiglie – ha aggiunto Di Francesco - vengono accompagnate dagli specialisti necessari alla cura del bambino e nella presa di contatto con eventuali strutture esterne, laddove fosse preferibile appoggiarvisi per esigenze logistiche. L'équipe mantiene aperta la piena collaborazione con tutte le figure coinvolte, investendo molte risorse anche nella parte di coordinamento dei professionisti stessi e dei vari trattamenti in atto”.

La casistica

La Chirurgia Maxillo-facciale pediatrica segue oltre 50 nuovi pazienti ogni anno affetti da difetti malformativi e oltre 20 nuovi pazienti con malattie rare. La casistica si completa con il trattamento di oltre 80 traumi cranio-facciali l’anno, 42 sedute operatorie ordinarie dedicate utilizzate per trattamenti multidisciplinari in bimbi fragili e/o cronici, 70 consulenze con ospedali convenzionati nel nord e Sud dell’Italia e oltre 1.300 prestazioni ambulatoriali.

Non solo Como

I pazienti seguiti dalla Chirurgia Maxillo – Facciale pediatrica non provengono solo dalla provincia di Como. L’Azienda socio sanitaria territoriale Lariana ha stipulato infatti convenzioni per consulenze specialistiche con l’ospedale Valduce di Como e con il “Fatebenefratelli – Sacra Famiglia” di Erba, ma anche con l’Asst Sette Laghi di Varese, l’Asst di Lecco e Merate, l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo (Foggia). Nel Sud Italia, infatti, non ci sono strutture analoghe a quella del Sant’Anna. La struttura segue anche pazienti provenienti dal Canton Ticino. Sono in via di stipula gli accordi con l’Asst Valle Olona per gli ospedali di Saronno, Gallarate e Angera e l’Asst Rhodense.

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