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Salute San Fermo della Battaglia / Via Ravona

Sanità a misura di donna, bollini rosa negli ospedali di San Fermo e Cantù

Premiati per l'eccellenza nella cardiologia e la cura delle malattie femminili

Ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia e Sant'Antonio Abate di Cantù riconosciuti come eccellenze per la salute al femminile. 
E' il prestigioso riconoscimento ottenuto dall'Azienda socio sanitaria Lariana alla cerimonia di premiazione svoltasi martedì 5 dicembre 2017 a Roma al Ministero della Salute, da parte del Network “Bollini rosa” dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna.
I nosocomi comaschi portano a casa un riconoscimento per la Cardiologia e la conferma dei tre Bollini rosa per l’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia e dei due per l’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù per i servizi offerti a “misura di donna”.
Le due strutture comasche sono state premiate in quanto riconosciute all’avanguardia nella gestione e cura delle principali patologie femminili e per l’attenzione dedicata alla medicina di genere.

La cardiologia

L’Unità Operativa diretta da Carlo Campana ha ottenuto una menzione speciale per “l’impegno e l’attenzione nell’ambito della cardiologia al femminile” e per specifici percorsi diagnostico-terapeutici messi a punto per le donne. A ritirare il riconoscimento è stato il cardiologo Giovanni Antonio Marinosci. La struttura di via Ravona ottiene per il biennio 2018-2019, ancora una volta, il massimo del punteggio ottenibile in questo ambito e si conferma un nosocomio a misura di donna con servizi dedicati potenziati nel tempo nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura delle principali patologie femminili.

Perchè i riconoscimenti

Confermati, inoltre, i due Bollini rosa dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù. I “Bollini rosa” sono stati attribuiti in funzione della presenza, tra l’altro, di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile, all’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, all’attività di mediazione culturale, al servizio di assistenza sociale, alla tutela della donna vittima di violenza, al percorso nascita, all’offerta di servizi, in particolare in ambito oncologico, ostetrico-ginecologico, neurologico. Sono questi, infatti, i criteri di valutazione che consentono agli ospedali che hanno aderito a un bando biennale di selezione di ottenere uno, due o tre “Bollini rosa”.
E ancora: offerte di servizi aggiuntivi che cambiano l’approccio con l’ospedale, dalla documentazione informativa multilingue alla dieta personalizzata per particolari esigenze o motivi religiosi al servizio parrucche per le pazienti in chemioterapia, solo per citare alcuni esempi.

Come è avvenuto la valutazione

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.  Nell’anno del decennale dell’istituzione del Bollini rosa, sono 306 le strutture ospedaliere premiate: 71 hanno ottenuto il massimo riconoscimento (tre bollini), 183 due bollini e 52 un bollino. Tredici quelle che hanno ottenuto la menzione speciale in ambito cardiologico.

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