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Tassa d'entrata per i frontalieri? Bocciata

Era stata proposta da Lega/Udc al Consiglio nazionale ticinese

Anche se i dati dell'occupazione dei frontalieri hanno segnalato negli ultimi mesi una flessione, la prima registrata dopo molti anni, come abbiamo riportato in questo articolo, per qualcuno i pendolari restano un'ossessione. È il caso, ad esempio, di Lorenzo Quadri, esponente della lista ticinese Lega/UDC, che ieri si è visto bocciare dal Consiglio nazionale una mozione per l'applicazione di una tassa d'entrata per i frontalieri. Il no è stato però netto: 130 voti contro 56. Secondo il consigliere i proventi avrebbero dovuto, almeno in parte, coprire gli inconvenienti causati dal traffico sull'ambiente nonchè promuovere il lavoro dei residenti in Ticino.

La consigliera federale Simonetta Sommaruga, come riporta il Corriere del Ticino, ha fatto peraltro presente che una simile tassa sarebbe discriminatoria nei confronti dei frontalieri, quindi contraria all'accordo sulla libera circolazione delle persone. Non solo, la firma e la ratifica da parte italiana dell'accordo fiscale con il Canton Ticino, che tocca proprio l'imposizione dei frontalieri, rischierebbe con una nuova tassa di essere ritardato ulteriormente. 

Che i frontalieri siano comunque sotto l'occhio dei riflettori, lo fa notare anche un'indagine condotta in sempre in Ticino dal Dipartimento del territorio. Pare infatti che l'82% delle auto italiane che transitano i valichi di confine verso il Ticino sia occupato da una solo persona. Che l'amore per il viaggio solitario sia un'abitudine difficile da sradicare, non solo a Como, è del tutto evidente. Ma la "pool car", nonostante la promiscuità, non ha ancora fatto innamorare molti automobilisti. 

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