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Polemiche e insulti in consiglio, l'opposizione lascia l'aula

Polemiche, accuse e insulti lunedì sera in consiglio comunale di Como. Tutta l'opposizione (tranne Ceruti di M5S) ha abbandonato l'aula dopo un aspro litigio con la maggioranza. La lite è scoppiata dopo che Stefano Legnani, capogruppo del PD, ha...

Polemiche, accuse e insulti lunedì sera in consiglio comunale di Como. Tutta l'opposizione (tranne Ceruti di M5S) ha abbandonato l'aula dopo un aspro litigio con la maggioranza. La lite è scoppiata dopo che Stefano Legnani, capogruppo del PD, ha chiesto l'inversione dell'ordine del giorno per discutere il rendiconto della gestione 2012 al posto della delibera sul bar Cube e sulla relativa sentenza del Tar. Enrico Cenetiempo (Pdl) ha accusato la maggioranza di una sorta di colpo di mano e di aver impedito così la discussione della delibera che a termini di legge sarebbe dovuta essere discussa e approvata proprio lunedì, poiché il Tar ha dato 90 giorni di tempo per l'approvazione, 90 giorni che erano già scaduti il 23 aprile. Tra l'altro proprio la precedente seduta era stata votata l'oltranza per accelerare i tempi e poter procedere, nei tempi previsti, alla discussione sul Cube.

L'opposizione, come detto, ha abbandonato in polemica l'aula, non senza esprimere accuse e, almeno nel caso di Alessandro Rapinese, anche proferendo qualche frase molto colorita (per la quale rimandiamo al video). L'opposizione contesta che la decisione di invertire l'ordine dei lavori non è stata discussa nella riunione dei capigruppo.

Anche alcuni consiglieri di maggioranza (come Gioacchino Favara del PD che ha parlato della necessità di "avere maggiore rispetto delle minoranze") hanno espresso disappunto sulla vicenda, sostenendo in parte le ragioni dell'opposizione. Ci ha pensato il sindaco a scusarsi con i consiglieri di minoranza a margine del consiglio spiegando loro che la richiesta di invertire gli argomenti in discussione, posticipando il Cube e anticipando il rendiconto di gestione, era stata concordata in maggioranza ma e che a causa di un disguido e di comunicazione non era stata sottoposta all'opposizione. Lucini ha spiegato poi che il termine ultimo per l'approvazione del rendiconto di gestione è fissato per legge al 30 aprile, pena il rischio di commissariamento dell'amministrazione comunale. Alla fine il rendiconto è stato approvato con i voti favorevoli della sola maggioranza (astenuto Mario Molteni di Lista per Como), con il voto contrario di Ada Mantovani (Adesso Como) e l'astensione di Luca Ceruti (M5S). Sia Ceruti che Mantovani (unici consiglieri di opposizione presenti in aula al momento dle voto sul rendiconto) hanno espresso forte disappunto sulla modalità con la quale la maggioranza ha imposto l'inversione degli argomenti all'ordine del giorno.

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