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Polemica sui costi del Giro a Como: Reggio Emilia ha speso di meno per ospitare arrivo e partenza

I costi sostenuti dall'amministrazione del capoluogo lariano sembrano "fuori mercato"

I costi che il Comune di Como si appresta a sostenere per ospitare l'arrivo della tappa del Giro d'Italia il prossimo 26 maggio 2019 sarebbero eccessivi, diaciamo pure "fuori mercato". A suscitare pesanti perplessità è stato il consigliere comunale Fulvio Anzaldo (lista Rapinese Sindaco) che spulciando in internet ha trovato diverse fonti che attestano i costi sostenuti da altre città per ospitare partenza o arrivo di tappe del Giro d'Italia negli anni passati. 

Salta all'occhio la cifra stanziata da Reggio Emilia che per 200mila euro - cioè 60mila in meno di Como - si accaparrata un arrivo (dodicesima tappa 2017) e una partenza (tredicesima tappa).
Alberobello per ospitare un arrivo di tappa ha versato a Rcs 60mila euro, stessa cifra di Peschici.  Biella per l’arrivo al santuario d’Oropa ha versato 120mila euro.
Milano nel 2015 ha speso effettivamente molto di più, circa 440mila euro, ma per ospitare la tappa più importante di tutte, quella conclusiva dell'intero Giro.

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