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Pesca nel primo bacino, la risposta del Comune non convince Guarisco: "Qualcuno non la racconta giusta"

Il consigliere comunale del Pd: "La nota comunale fornisce indicazioni contraddittorie rispetto al Regolamento approvato"

“Sulla pesca qualcuno non la racconta giusta”, così il consigliere comunale del Pd del Comune di Como, Gabriele Guarisco, commenta il comunicato diffuso nella serata di giovedì 24 ottobre 2019 da Palazzo Cernezzi e relativo al nuovo Regolamento di Polizia urbana che contiene norme sulla pratica della pesca sportiva nel primo bacino del Lario.
A non convincere Guarisco è la replica dell’assessore comunale Elena Negretti, contenuta nel comunicato del Comune, che risponde alle polemiche scaturite nell'imminenza dell'entrata in vigore del nuovo documento, prevista per il prossimo 4 novembre.

“Il comma 5 dell’articolo 6 del nuovo Regolamento - spiega Guarisco - recita: "È vietata la pesca sui marciapiedi e viali fiancheggianti il lago, sulla diga foranea Caldirola e lungo il molo di Sant’Agostino" e, con riferimento alla deroga al divieto per le ore notturne, specifica: "L’attività di pesca è sempre vietata all’interno del parco di Villa Olmo e lungo la passeggiata Lino Gelpi". Quindi è molto chiaro. Nella nota del Comune di Como riportata dalla stampa si legge invece che: “Si precisa in particolare la possibilità di pescare sulla diga foranea (ad eccezione del tondello con il monumento dove non si potrà pescare il sabato e la domenica), lungo la passeggiata di Villa Olmo, lungo viale Geno”.

"Qualcosa non torna - afferma il consigliere Pd -. La nota comunale fornisce indicazioni contraddittorie rispetto al Regolamento approvato e questo è grave. Finché il testo del nuovo regolamento non sarà modificato, da una parte si espongono al rischio di ricevere una multa i pescatori che prenderanno per buona la notizia fornita dal Comune, posizionandosi in un orario qualunque lungo la passeggiata di Villa Olmo o in viale Geno durante il giorno; dall’altra si mettono in difficoltà gli operatori del corpo di Polizia locale che dovranno far rispettare il nuovo Regolamento. La comunicazione del Comune è al servizio della cittadinanza che paga per avere informazioni chiare, precise e corrette: se la Giunta la distorce per salvarsi la faccia, si è di fronte a una pratica inaccettabile”, conclude Guarisco.

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