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Politica Via San Bernardino da Siena

“Se questa è casa”: il PD visita gli alloggi popolari di via Bernardino da Siena a Como

Acqua dal soffitto, niente citofono né cancello. E quasi metà degli appartamenti sono vuoti. Ecco le immagini

Alla conferenza stampa che questa mattina il PD di Como ha tenuto alle case popolari di via San Bernardino da Siena c'erano il consigliere regionale Angelo Orsenigo, il capo gruppo in Comune Stefano Fanetti e il consigliere Gabriele Guarisco. Lo scopo era quello di mostrare vicinanza alla popolazione che abita in questi spazi di proprietà del Comune. "Tante le segnalazioni che ci sono arrivate nei mesi da queste famiglie - spiega Gabriele Guarisco -, si parla infatti di edifici degli anni 50, in cui nei decenni la manutenzione è stata a dir poco carente, in cui abitano 54 famiglie, ma in cui quasi altrettanti appartamenti sono vuoti e murati".

Il Pd di Como alle case popolari di via San Bernardino da Siena

Il problema degli appartamenti vuoti è particolarmente sensibile, da una parte perché diminuisce la volontà di investimento su questi immobili, che sono molto grandi ma dove abitano relativamente poche famiglie, “dall'altra perché - spiega Stefano Fanetti - dopo il covid, con tutte le situazioni di emergenza che si riscontrano fra le famiglie comasche, vedere questi spazi di proprietà del Comune vuoti fa proprio male”.
Le case abitate hanno problemi legati al tempo, alcuni che riguardano i singoli appartamenti e che sono quindi magari di più facile risoluzione, altri che invece riguardano gli spazi comuni. Tante le segnalazioni, fra cui la più comune è quella di acqua piovana che filtra dai soffitti, per riversarsi in soggiorno o in camera da letto. Poi c'è l'assenza della luce sulle scale, del citofono o addirittura del cancello, in palazzine dove il portoncino non può essere chiuso a chiave: "praticamente in un attimo ci si trova un estraneo sul pianerottolo", commenta Guarisco.
E poi, problema non da poco, a volte è impossibile per gli inquilini farsi trovare: alcune di queste palazzine non sono ben segnalate con il numero civico o l’interno o, di nuovo, manca il citofono con i nomi degli abitanti ed è quindi difficile per un corriere - o nei casi peggiori per un'ambulanza - trovare chi si cerca.
"Quello che chiediamo - conclude Guarisco - è attenzione a queste famiglie da parte del Comune, in particolare modo con uno stanziamento di risorse. Un progetto organico per migliorare e modernizzare gli alloggi popolari e non singoli interventi radi e a spot. L’attenzione a queste problematiche specifiche poi potrebbe essere manifestata anche aumentando il numero di dipendenti pubblici che si occupano della questione… Oggi, per 200 famiglie affittuarie del Comune di Como, a Palazzo Cernezzi ci sono soltanto 3 dipendenti. Questo senza contare che spesso le situazioni che si riscontrano nelle case popolari sono situazioni difficili, che avrebbero ancora più bisogno di un'attenzione particolare".

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