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Politica

Museo Giovio e Tempio Voltiano: in 3 anni persi quasi 13 mila visitatori

Bene la Pinacoteca sulla quale il Comune di Como ha puntato i riflettori

Raccontavamo ieri in questo articolo dei problemi in ambito culturale della città di Como. Lo abbiamo fatto a seguito del bilancio dello scorso anno tracciato dall'assessore Carola Gentilini.  Anche se si snocciolavano sostanzialmente numeri, abbiamo provato a spostare la questione su un piano più generale, ovvero sulla mancanza di visioni e conseguentemente di grandi progetti.

Ora però quei numeri dichiarati "positivi" siamo andati a guardarli meglio. E così ci siamo accorti che dal 2016, ultimo anno della gestione Luigi Cavadini, giunta Lucini, i musei di Como (Giovo, Tempio Voltiano) hanno perso in soli 3 anni 13 mila visitatori, passando dai 43 mila del 2016 ai 32 mila del 2019. I problemi ai due siti sono noti ma i dati sono questi.

Diversamente, la Pinacoteca ha segnato un trend decisamente positivo, anche grazie a vari eventi organizzati in via Diaz, segnando un più 5 mila rispetto al 2016, con un totale di oltre 10 mila prensenze. Un dato significativo andato però a discapito di altri luoghi come San Pietro in Atrio, Spazio Ratti, Broletto e Spazio Natta, in passato più coinvolti nell'organizzazione di mostre.

Spostando nuovamente l'obiettivo dalle cifre e dalla buona volontà dell'assesore alla Cultura, arrivata in corsa, rimane l'impressione che in ambito culturale il lavoro da fare sia ancora enorme: valorizzazione dei luoghi, visibilità, comunicazione, coordinamento. Tutto ciò lo si ottiene, tocca ridirlo, solo quando a monte c'è una visione d'insieme. Che forse arriverà solo nel momento in cui ci si accorgerà che la cultura è ossigeno per la città. 

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