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Monsignor Coletti: “Non oscurate Sant’Abbondio”

"Una città deve custodire e valorizzare i suoi tesori artistici. Ragionamenti di tipo commerciale e di tipo funzionale, che pur hanno una loro dignità, non dovrebbero mai cancellare dall'orizzonte qualcosa che è così importante per...

"Una città deve custodire e valorizzare i suoi tesori artistici. Ragionamenti di tipo commerciale e di tipo funzionale, che pur hanno una loro dignità, non dovrebbero mai cancellare dall'orizzonte qualcosa che è così importante per l'identificazione di una città e per la qualità dello sguardo dei suoi bambini come le cose belle che i comaschi sono riusciti a fare nella nostra città. Sant'Abbondio dopo la cattedrale è il luogo più sacro di questa città". Questo il parere che il vescovo della diocesi di Como, Diego Coletti, ha espresso in relazione al dibattito sull'opportunità o meno di salvaguardare il cannocchiale visivo della basilica di Sant'Abbondio che rischia di essere oscurata dagli edifici che saranno costruiti sull'area ex Ticosa. Il vescovo ha rilasciato questo commento a margine dell'incontro che si è svolto ieri nella tensostruttura allestitanel parco di Villa Olmo dove inieme all'assessore alla Cultura del Comune di Como, Sergio Gaddi, ha parlato di "Bellezza e spiritualità nell'arte di Rubens". Nell'intervista rilasciata da monsignor Coletti a QuiComo alcuni concetti cardine del suo discorso-lezione.

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