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Lido di Villa Olmo, forse appalto da rifare: a rischio la prossima stagione

Il Comune ha avviato la procedura di decadenza della concessione alla società Sport Management

Quando a fine 2016 il Comune di Como ha assegnato la concessione del Lido di Villa Olmo alla società vincitrice della gara d'appalto, questa - la Sport Menagement di Verona - aveva già riportato una sentenza di condanna in primo grado, ma non lo aveva comunicato in sede di gara, sebbene il bando di gara prevedesse che non bisognasse avere riportato condanne per poter essere assegnatari della concessione.

Dopo alcuni controlli, o meglio, verifiche eseguite dagli uffici comunali anche a seguito della segnalazione dei vecchi gestori del lido (che hanno presentato ricorso al Tar e poi al Consiglio di Stato) l'amministrazione comunale, più precisamente il settore Patrimonio e Demanio di Palazzo Cernezzi, ha notificato il 30 ottobre alla Sport Menagement l'avvio della procedura di decadenza della concessione.

Dunque, gara d'appalto tutta da rifare? Non è detto, stando a quanto comunicato dall'assessore al Patrimonio, Francesco Pettignano: "Dovranno esprimersi i giudici, non possiamo dire adesso se la gara sarà da rifare e se quindi il lido resterà chiuso per la prossima stagione".

In effetti la Sport Menagement è stata poi assolta in appello per quello che pare essere stata un'accusa di turbativa d'asta. La sentenza di appello che ha assolto la società veronese, però, è giunta alcuni mesi dopo l'assegnazione della concessione. La questione, quindi, è nelle mani degli avvocati e del tribunali che dovranno stabilire se, nonostante la sentenza d'appello che ha assolto la Sport Menagement questa non potesse comunque partecipare alla gara per la concessione del Lido di Villa Olmo in quanto alla data di assegnazione della concessione il dato di fatto era che a suo carico pendeva una sentenza di condanna in primo grado.

Gli scenari possibili sono due. O il tribunale dà ragione alla Sport Menagement che può così programmare la stagione estiva 2018 e aprire il lido con le sue piscine, o dà ragione agli ex gestori (Maurizio Locatelli e Giorgio Porta) costringendo, però, il Comune di Como a rifare la gara con i conseguenti lunghi tempi burocratico-amministrativi che non consentirebbe di aprire il lido in tempo per la prossima bella stagione. 

Resta da chiedersi come mai il Comune di Como, ai tempi guidato dalla giunta di cengtrosinistra (il cui assessore al Patrimonio era Marcello Iantorno) non abbia effettuato le opportune verifiche prima dell'assegnazione definitiva.

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