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Il sì a Forza Nuova per l'evento contro i gay: il sindaco di Laglio spiega le sue ragioni

Intanto la Cgil di Como chiede a Pozzi di revocare la concessione della sala comunale

Anno 2019. Ebbene sì, c'è ancora chi si sente in diritto di attaccare le persone per il loro orientamento sessuale e in nome di questa batatglia medioevale di difendere la "famiglia tradizionale". Ovviamente il caso di Laglio, dove i consiglieri comunali del partito di estrema destra hanno organizzato una festa della famiglia contro i gay non  è passato inosservata e si sono subito scatenate le polemiche contro il sindaco del piccolo Comune del lago di Como Roberto Pozzi, che oggi è intervenuto in sua difesa con uno scitto su Facebook che riportiamo integralmente. 

Il post di Pozzi

"Seguiamo con attenzione le polemiche sollevate in merito alla iniziativa “Giornata della famiglia” proposta dal gruppo consiliare di FN, presente in Comune a Laglio con tre rappresentanti e da me autorizzata a svolgersi presso la Sala Consiliare il giorno 22 giugno dalle ore 12 alle 18. (Allego copia richiesta e mia autorizzazione). Il principio che seguiamo in questi casi è di concedere ai richiedenti quanto la legge prevede e di garantire alle minoranze le stesse opportunità che vorremmo fossero concesse a noi.Anche non condividendo, eventualmente, nulla delle proposte propugnate.

Laglio è accogliente, inclusiva e solidale. Ognuno, a prescindere dall’orientamento sessuale religioso e politico, deve potersi sentirsi a casa e tutelato.  Tutte le posizioni, democraticamente proposte e costituzionalmente garantite, vanno consentite nella loro libera espressione.
Il Gruppo FN si è presentato a Laglio ed ha ottenuto oltre il 6% dei consensi (30 voti) che gli hanno consentito di avere 3 consiglieri comunali. Chi oggi si scandalizza di questo avrebbe dovuto, a suo tempo, presentare una lista alternativa e partecipare alla competizione elettorale. Mi auguro che la manifestazione “Giornata della famiglia” sia propositiva e che si possa svolgere in un clima di civile convivenza. Che sia a FAVORE e non CONTRO. Spero anche che si smorzino le polemiche destinando le preziose (limitate) risorse politiche in attività territoriali fruibili dai cittadini del Basso Lario".

L'intervento della Cgil

Sulla vicenda è intervenuta con un comunicato anche la segreteria della Cgil di Como che ha chiesto al sindaco di annullare la concessione della sala comunale per la manifestazione promossa da Forza Nuova. Ecco di seguito il testo.

“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità” (art.2 Costituzione della Repubblica italiana). La Camera del lavoro di Como chiede che il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, revochi la concessione della sala consiliare a Forza Nuova in occasione della manifestazione “Giornata della Famiglia” organizzata per il 22 giugno dalle 12 alle 18. A corredo e completamento di un titolo del tutto generico, la formazione politica ha emesso un comunicato che chiarisce perfettamente il tenore del convegno. Si leggono in esso parole di esclusione e discriminazione, di compressione della libertà dell’individuo nello svolgimento della propria vita sociale. In questa accezione sono da intendersi due passaggi del documento sopraccitato. Il primo : “una giornata comunitaria a sostegno della famiglia tradizionale, quale unica forma di vita sociale, etica, morale, giuridica”.

Tale assunto contraddice due precetti normativi, l’articolo 2 della Costituzione, già citato in premessa, e l’intero disposto della legge n.76 del 20 maggio 2016 che enumera, quali forme familiari risultanti all’esito dell’approvazione delle legge stessa: il matrimonio, l’unione civile, la convivenza. Si rammenta a tal proposito che l’intervento del legislatore si rese necessario a seguito dell’ennesima condanna comminata all’Italia dalla Corte di Strasburgo per il mancato riconoscimento delle unioni civili.
Il secondo passaggio suona parimenti sinistro: “ ogni bambino ha il diritto di nascere e crescere con una mamma e un papà, tutto il resto non è contemplato dal diritto né tanto meno dalla natura”.

La consecutio “nascere e crescere”, senza alcuna eccezione esclude alla radice la tutela stessa del bambino rispetto all’esecrabile eventualità della violenza domestica e dell’abbandono e preclude l’istituto dell’adozione. Scagliarsi infine contro fantomatiche organizzazione mondiali LGBT, animate da un progetto politico che, con l’acquiescenza di “amministrazioni locali decadenti e sorde mirino allo svilimento della famiglia tradizionale”, esorbita dalla critica politica e tende ad animare un pericoloso clima di odio. A fronte di queste brevi considerazioni, riteniamo che un luogo istituzionale deputato all’espressione dei più alti valori della convivenza civile, quale la sala consiliare del comune, non debba essere consegnata ad una manifestazione che nega i principi basilari della democrazia. Chiediamo al sindaco di Laglio, che conosciamo quale sincero democratico e tutore dei precetti costituzionali, una riflessione ponderata che conduca alla revoca d’utilizzo dello spazio comunale".

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