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Forno fuori uso: cremare il caro estinto costa doppio. Rapinese: "Il Comune risarcisca i cittadini"

Come è noto  il forno crematorio del cimitero monumentale di Como è fuori uso. Per la precisione è fermo dal 4 giugno. Da quel giorno i cittadini comaschi che abbiano voluto fare cremare il proprio caro estinto hanno dovuto spendere più del doppio...

fumo-forno-crematorio-2Come è noto il forno crematorio del cimitero monumentale di Como è fuori uso. Per la precisione è fermo dal 4 giugno. Da quel giorno i cittadini comaschi che abbiano voluto fare cremare il proprio caro estinto hanno dovuto spendere più del doppio a causa del fermo del forno. A sollevare il caso è stato il consigliere comunale di Adesso Como, Alessandro Rapinese, che ha depositato anche una mozione per chiedere che il Comune di Como, accusato di non avere effettuato la dovuta manutenzione dell'impianto crematorio, risarcisca i cittadini. "Prima del fermo del forno - ha detto Rapinese in consiglio comunale durante una dichiarazione preliminare - una cremazione costava 376 euro per i cittadini comaschi e 471 euro per i non comaschi. Adesso, però, la cremazione di un defunto obbliga i cittadini comaschi a rivolgersi ad altre città con un aggravio dei costi di oltre 400 euro se si pensa che il servizio di trasferimento della salma costa almeno 200 euro e che la tariffa di cremazione altrove è di almeno 250 euro più alta rispetto a Como".

Da qui la mozione di Rapinese per chiedere che l'amministrazione comunale risarcisca i costi maggiori che i comaschi hanno dovuto sostenere per la cremazione del loro caro. "Senza contare - ha aggiunto Rapinese a margine del consiglio - che ci sono mancati introiti per l'Ente a causa dello stop del forno. Si parla finora di quasi 200mila euro in meno che non sono entrate nelle casse del Comune per l'impossibilità di effettuare le cremazioni".
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