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Crepe in maggioranza, FdI sul caso acqua: "Como la sta consegnando ai privati"

L'assessore Butti: "In giunta ho espresso la mia contrarietà"

Chissà, forse anche per evitare il rischio di palesare una grossa frattura in maggioranza, l'amministrazione comunale non ha portato in discussione in consiglio la delibera con la quale sanciva il suo rifiuto ad avallare la fusione nell'unica società Como Acqua Srl, per incorporazione, delle dodici società che gestiscono l'acqua in provincia di Como. Una spaccatura che all'indomani del mancato voto (la delibera andava votata prima dell'assemblea dei soci di Como Acqua, cioè i Comuni comaschi) si palesa ugualmente attraverso la presa di posizione pubblica di Fratelli d'Italia, gruppo che a Palazzo Cernezzi conta due consiglieri comunali e un assessore, Marco Butti, con un'importante delega (Urbanistica).

Butti stesso, che fa parte anche del coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia, ha affermato di "avere espresso la mia contrarietà alla delibera (cioè, per intenderci, Butti è a favore della fusione) uscendo dalla sala giunta al momento in cui è stata votata la delibera che sarebbe dovuta essere discussa in consiglio per dire no alla fusione".

Insomma, l'esponente di primo piano di FdI a Palazzo Cernezzi, non può che sottoscrivere il comunicato stampa che il partito ha diffuso nel pomeriggio di martedì 24 ottobre 2017. Qui di seguito il testo integrale.

Fratelli d'Italia intende portare a conoscenza dei cittadini e degli industriali comaschi il preoccupante scenario che si sta profilando alla vigilia del voto dell'assemblea dei soci di Como Acqua. Como Acqua è la società che ha come soci tutti i comuni della provincia di Como ed è stata creata e finanziata con fondi pubblici per la gestione congiunta del servizio idrico integrato. Il Comune di Como, unitamente a pochi altri Comuni, non aderendo al progetto di fusione che dovrebbe essere varato inderogabilmente entro il 25 ottobre pv, sta di fatto consegnando in mani terze il bene più prezioso e strategico: l'acqua. Vanificando il lavoro ed i danari pubblici impiegati per creare la società pubblica Como Acqua questi Comuni stanno di fatto privatizzando l'acqua nella ns provincia. Entro il 1^ ottobre 2018 infatti dovrà essere operativa la società che gestirà il ciclo integrato dell'acqua. In alternativa a Como Acqua la Provincia di Como dovrà indire una gara ad evidenza pubblica per selezionare altra società. Alla gara potranno partecipare anche società a capitale privato e per giunta società non italiane. Questa scelta politica non viene condivisa da Fratelli d'Italia che ritiene essenziale che un settore strategico quale l'acqua venga gestito da società pubbliche partecipate da tutti i comuni della nostra provincia. Stiamo consegnando un bene primario in mano terze e di ciò è opportuno che i cittadini e gli industriali se ne rendano conto perchè le conseguenze nefaste di questa scelta peseranno sulle famiglie e sulle industrie comasche per decenni.

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