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Martedì, 16 Aprile 2024
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Le elezioni provinciali, il Pd e il "suo" candidato di centrodestra: la polemica

Como Possibile contro la scelta di sostenere la candidatura di Bongiasca (NCD)

Bufera politica sul PD di Como per la decisione di sostenere la candidatura di Fiorenzo Bongiasca, esponente del Nuovo Centro Destra. Da più parti la sinistra - quella più a sinistra - ha fatto piovere critiche e accuse per la scelta di andare alle prossime elezioni provinciali sostenendo Bongiasca.

Anche il comitato Como Possibile ha preso una posizione netta di critica rinvigorendo la polemica ormai in atto da un paio di giorno. Con una lettera alle redazioni il Como Possibile ha spiegato che:

Il PD di Como ha deciso di ignorare qualsiasi segnale giunto il 4 di marzo e andare alle prossime elezioni provinciali supportando Fiorenzo Bongiasca, già esponente autorevole di NCD – Nuovo CentroDestra, come presidente. Il tracollo elettorale della strategia renziana di convergere al centro per costruire una nuova balena bianca non pare essere stato assimilato dal PD locale che persevera nell’errore non essendo in grado di immaginare una politica alternativa. Eppure ormai dovrebbe essere chiaro che gli elettori di “destra moderata”, se esistono, non sono propensi a dare fiducia al PD, soprattutto quando la destra originale ha il vento in poppa come ora. D’altra parte l’ex partito di centrosinistra non è ancora riuscito ad elaborare il lutto e a ripartire con una strategia propria dopo la batosta.

Le recenti elezioni hanno dimostrato che occorre ripartire da valori e principi progressisti per immaginare un’alternativa: l’unica strada sarebbe quella di investire sul futuro partendo dalle provinciali per ribaltare il #CambioVerso del 2013; sarebbe quella di riconoscere che bisogna costruire una nuova credibilità pensando agli ultimi, quelli che sono stati abbandonati dalla politica di governo nella passata legislatura; sarebbe quella di riconoscere finalmente che la politica è una guerra per ottenere l’egemonia culturale e non una guerra tra clan per il potere, quindi se si parla il linguaggio dell’avversario e si supporta un candidato del campo avverso si afferma implicitamente di avere perso in partenza.

Tutto questo senza considerare l’altra perseveranza diabolica, stigmatizzata anche da Emilio Russo di MDP, ovvero quella di non aver spinto per cambiare il penoso stato delle province “quasi-abolite” e prive di rappresentanza eletta come qualsiasi ente locale dovrebbe essere secondo la Carta europea dell'autonomia locale. La provincia nell’assurda configurazione attuale, depotenziata dall’assenza di finanziamenti e alla mercé dei sindaci, non è in grado di svolgere alcun ruolo significativo sull’area vasta, mentre potrebbe essere preziosa per lo sviluppo delle aree interne, per la protezione ambientale, per la manutenzione del territorio, per la promozione culturale.

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