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Dormitorio a Como, la vittoria del cuore delle donne

La mozione di Maesani, Lissi e Minghetti ottiene la maggioranza in Comume

Una battaglia senza bandiere ma con un grande cuore. Quello di tre donne che hanno portato avanti a Como una battaglia civile e sociale. Ieri in Comune l'ultimo atto con l'approvazione della mozione trasversale proposta da Patrizia Maesani (Gruppo Misto), Patrizia Lissi (Pd) e Barbara Minghetti (Svolta Civica) che chiedeva un nuovo dormitorio notturno permanente a Como.

La mozione ha raggiunto la maggioranza del consiglio nella seduta di ieri sera grazie ai 14 voti favorevoli di Pd, Svolta Civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia, M5S, Mantovani e Maesani del Gruppo Misto) e 8 contrari ( Lega e Rapinese Sindaco). 

"L'esito del voto non era affatto scontato - afferma Patrizia Maesani - non lo è mai quando si tratta di un voto di coscienza. Per fortuna hanno prevalso la libertà di pensiero e il senso di responsabilità. Siamo molto soddisfatti perché l'approvazione di questa mozione è un risultato politico trasversale al quale siamo arrivati attraverso un lavoro corale, con l'appoggio anche di due forze di maggioranza. Proprio per questo motivo ci aspettiamo che il Comune si dia subito da fare per dare seguito a questo indirizzo politico votato dal consiglio. In che modo? Assumendo esso stesso il ruolo di protagonista nel coordinare e dialogare con tutti gli attori del terzo settore che si occupano di marginalità".

Anche Barbara Minghetti - da Macerata dove è impegnata nella direzione artistica del Festival - non nasconde la sua personale soddisfazione: "Sono molto molto contenta che sia passata la mozione per il dormitorio grazie al lavoro costante delle due Patrizie! Mi dispiace non esserci stata ieri sera. Adesso però occorre trovare presto un contesto dove realizzare un progetto che risponda davvero a una importante necessità di Como. E non si tratta di decoro ma di una città umana che consideri tutti".

Ora si tratta di capire dove, una proposta che pare prendere sempre più consenso è quella lanciata dalla Democrazia Cristiana, di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi, che vede il vecchio Sant'Anna come una delle sedi più probabili. Ma la strada è ancora lunga e la Lega non sembra intenzionata a mollare la presa della questione. 

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