rotate-mobile
Politica

Dazi Usa, produttori comaschi rischiano il KO

Grossi guai per chi vende latte. Salvi vini e olio, ma c'è una stranezza...

Rischiano di ricadere direttamente sull’economia lariana i pesanti dazi imposti sui prodotti stranieri dall’amministrazione di Donald Trump, che entreranno in vigore il 19 ottobre. Pensati per proteggere il mercato Usa specialmente da quei generi che abbattendo i costi di produzione mettono in campo una concorrenza sleale rispetto a quelli locali, rischiano di diventare una ghigliottina anche per i beni che in America sono considerati di lusso o quasi, come il cibo proveniente dall’Italia. In particolare nel comasco il danno sarà a carico dei produttori di latte. Quello delle nostre terre è infatti ampiamente utilizzato nella produzione di Grana Padano, uno dei prodotti che rischiano la stangata maggiore. Secondo Coldiretti, insieme al Parmigiano ha totalizzato 150 milioni di euro in esportazioni nel 2018 e addirittura un 26% in più nel primo semestre di quest’anno. Ora le tariffe doganali per il Grana Padano di fatto triplicheranno, passando dal 15% al 40% sul valore del prodotto.
Ma, per quanto riguarda il nostro territorio, ci sono anche succhi e liquori nel black list di Donald, mentre sono salvi gli elementi base della dieta mediterranea, come olio extravergine di oliva, conserve di pomodoro, pasta e vino.

benefici vino-2-2

E qui la stranezza: non c’è appunto il vino italiano tra i tassati, eppure è il prodotto Made in Italy più esportato in Usa e di conseguenza quello che genera i maggiori ricavi. “Incredibilmente” invece, la scure cade pesantissima su quelli francesi, più volte minacciati da Trump, così come l’olio di oliva spagnolo, vittima della stessa triste sorte. Difficile pensare che l’uomo più potente del mondo agisca per simpatia o gusti del personale palato, molti analisti al contrario ritengono che si tratti di una manovra, mica tanto velata, per dividere l’Unione Europea. 

“Ora è necessario aprire la trattativa a livello comunitario e nazionale, dove una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump” sottolinea il presidente di Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi. “Vengano attivate al più presto forme di sostegno ai settori più duramente colpiti e non coinvolti nel settore aerospaziale, da cui ha avuto origine la guerra commerciale”.
Trezzi ne approfitta per mettere in campo anche lo spinoso tema aumento dell’Iva, “Rispetto al quale, ribadiamo la necessità di scongiurare ogni ipotesi di aumento. Dobbiamo prevenire atti che rischiano di generare una pericolosa spirale recessiva, che andrebbe a colpire irrimediabilmente le nostre imprese” continua Trezzi. “Qualsiasi forma di aumento, anche differenziata, porterebbe ad una riduzione dei consumi con il rischio reale di compromettere le opportunità di crescita anche nel territorio delle nostre province. Non possiamo dimenticare che in Italia non solo si usa poco la carta di credito ma ci sono ben 2,7 milioni di cittadini che non hanno neanche i soldi per acquistare da mangiare. Intanto nei campi è deflazione profonda, con gli agricoltori che si vedono oggi pagare la frutta pochi centesimi, circa il 30% in meno rispetto allo scorso anno e al di sotto dei costi di produzione”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dazi Usa, produttori comaschi rischiano il KO

QuiComo è in caricamento