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Politica

Coprifuoco in Piazza De Gasperi, Butti: "Tutta colpa di Lucini"

Per l'assessore altri casi di divieti sarebbero un disastro epocale per Como, per il turismo e per il tessuto economico, produttivo ed occupazionale

La questione di piazza Grimoldi è molto delicata. Dopo il nostro articolo di ieri sulla chiusura alle 23 dei locali disposta dal magistrato, sono subito infuriate le polemiche. Moltissimi i cittadini indignati per una decisione che potrebbe creare un precedente pericoloso, innestanto reazioni a catena pericolose per il turismo, ma anche per i residenti che amano vivere la sera all'aperto.

Sulla questione, con un lungo post sulla sua pagina Facebook, è interventuto anche l'assessore al Commercio Marco Butti: "Dopo settimane di silenzio e di dichiarazioni volutamente calibrate considerata la delicatezza della vicenda, dopo settimane passate ad ascoltare le parti coinvolte in questa vicenda, dopo settimane trascorse a cercare di trovare l’intesa e la soluzione capace, seppur provvisoriamente di rappresentare un punto d’equilibrio, oggi, alla luce dell'ordinanza del giudice, ritengo opportuno esprimere qualche considerazione. In tanti in queste settimane sono intervenuti, hanno preso posizione, spesso sui social, luogo per eccellenza dove oggi tutti si sentono di discernere su tutto senza magari conoscere tutti i dettagli. Alcuni hanno tifato perché si arrivasse a questo punto, ovvero al mancato accordo e quindi alla sconfitta per i commercianti ma, soprattutto, per l’Amministrazione, per il sottoscritto e la Giunta. Partivamo da una situazione molto complicata, ereditata e che si trascinava da anni: una situazione nata a fronte di una pessima idea di riqualificazione di uno spazio pubblico dove si è agito sapendo benissimo quelli che potevano essere i rischi che, puntualmente si sono trasformati in realtà. L’Amministrazione ha sempre cercato la mediazione e non ha mai voluto danneggiare i commercianti. Per evitare di arrivare allo scontro abbiamo avanzato una proposta conciliativa che ritenevamo e riteniamo tuttora la migliore, quella che, in pieno periodo estivo, fosse maggiormente capace di bilanciare gli interessi e le esigenze di tutti gli attori coinvolti. Abbiamo elaborato una proposta conciliativa che ritenevamo e riteniamo la migliore per questa fase transitoria, in attesa della una soluzione definitiva. Una parte ha aderito positivamente, un’altra, no. Da qui la decisione del giudice. Tutto finito? Assolutamente no, anzi è già iniziato il tafazismo in salsa lariana". 

Evitare che il caso possa ripetersi altrove

"Infatti - scrive ancorwa Butti -  in vista di quella che potrebbe (ripeto….potrebbe) essere la soluzione, sono già iniziate nuove proteste, mail, inviti a non procedere verso un plateatico capace di mitigare le emissioni sonore: anche questo dimostra come la contrapposizione a prescindere, a Como, rappresenti la via maestra, dall’altro che occorreva progettare diversamente quello spazio pubblico. Non ci diamo per vinti e, mettendoci la faccia, come sempre, faremo di tutto per trovare una soluzione e per evitare che quanto accaduto in piazza De Gasperi possa duplicarsi nel resto della città, perché, rispettando sempre le decisioni della magistratura e le esigenze di tutti (residenti e commercianti), tante piazze De Gasperi sarebbero un disastro epocale per Como, per il turismo e per il tessuto economico, produttivo ed occupazionale".

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