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Como, verità sulla Ticosa: soltanto 40 i nuovi posti auto

Rapinese: "Analfabeti! Hanno votato un provvedimento che neanche capiscono"

“L’annunciato maxi progetto di recupero non è altro che fare 40 posti auto, meno di molti ristoranti del nostro territorio, e 200 metri di verde, come un all you can eat in provincia”. Come di consueto non si astiene il consigliere Alessandro Rapinese riguardo al voto di lunedì’ 30 settembre in consiglio comunale a Como. Oggetto la già chiacchieratissima zona della ex Ticosa. Ma cosa è successo? Nonostante 15 astenuti, Martinelli e Magatti usciti dall’aula senza esprimere il voto e 3 contrari (tra cui Rapinese e Anzaldo), il provvedimento è passato grazie a 5 voti di Forza Italia e 8 delle opposizioni, dopo l’approvazione di una mozione del consigliere pentastellato Fabio Aleotti, mozione che ridimensionava fortemente il progetto iniziale di 250 posti auto. Al momento quindi della vasta area della ex Ticosa verranno adibiti a parcheggio 1000 mq che – considerando lo spazio di manovra e i metri di agio intorno ai posti per disabili – corrisponderebbero a circa 40 scanni.

“Sono basito, arrabbiatissimo – continua Rapinese -  non tanto per la scelta politica ma per l’analfabetismo, non riescono a capire che cosa deliberano. Dicono cose che non corrispondono agli atti approvati, fanno affermazioni non correlabili ai documenti. E poi, 1000 + 200 fa 1200 metri quadrati e di tutto il resto della Ticosa che cosa pensano di farne? Voglio sperare che le lobby del cemento nulla abbiano a che fare con questa indeterminatezza. Anche perché a Como non servono uffici, ce ne sono moltissimi vuoti, e al comune non servono residenze, ce ne sono tante da ristrutturare, che altrimenti nel giro di pochi anni diventeranno delle nuove Ticosa”.

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Secondo Rapinese “un sindaco che non sa far riaccendere il forno crematorio da anni e obbliga la sua giunta a operare fuori dalla sala consigliare per una trave sconnessa e mai sistemata, è inutile che si metta a fare grandi progetti urbani”. Stoccata anche per la ex consigliera della sua lista Ada Mantovani che “ha fatto un’ottima disamina del documento, da cui si evincevano tutte le criticità, e poi lo ha votato lo stesso, come molti altri”.

Ma quali sono le motivazioni di questi "molti altri" che hanno votato sì? Lo abbiamo chiesto a Stefano Fanetti, consigliere del Pd: “Noi abbiamo votato sì nel merito, ma ci siamo astenuti riguardo all’emendamento, anche se in realtà è talmente generico a livello spaziale, parlando di misura indicativa, che non può far più di tanto danno. Abbiamo votato sì al testo perché per noi era importante far passare il principio del dover intervenire, almeno temporaneamente, in attesa di un progetto più strutturato e che trasformi la ex Ticosa in uno spazio veramente utile per la città. Ma lo stato delle cose va cambiato subito e con la realizzazione di questi parcheggi comunque si ottiene un parziale risultato”. Chiediamo allora se secondo il suo partito questa soluzione non rischi di diventare definitiva. “Dal nostro punto di vista, assolutamente no! Deve arrivare una soluzione reale, che ridisegni complessivamente un’area così strategica per la città, anche per la vicinanza all’Insubria. Va pensata con funzioni importanti, che non possono limitarsi a quella di parcheggio: ci dovranno essere dei posti auto sì, ma come corollario a una funzione precisa della zona".
Dichiarazioni arrivano anche dai forzisti, che pur avendo votato a favore, l’hanno fatto nell’ottica del “meglio di niente” e prendono tiepidamente le distanze dal provvedimento che evidentemente rischia di scontentare molti.

Infine Maurizio Traglio di Svolta Civica, che riassume la vicenda: "Tutto nasce da una ipotesi di un’area dedicata a parcheggi di circa 250 stalli in Ticosa. Il costo elevato dell’opera ha fatto sì che il Comune accantonasse l’opera. Nello stesso tempo Forza Italia ha chiesto con una mozione che venissero aumentati a 250 i 70 parcheggi previsti in Santarella. Io penso che si sarebbe potuto pensare ad un compromesso con i 70 posti della Santarella più altri 100 dalla parte opposta della Ticosa. Una soluzione ovviamente provvisoria rispetto al recupero definitivo dell’area ma certamente un primo passo di buon senso per rimettere in ordine la zona della Ticosa e iniziare un percorso virtuoso per Como. Tutto il resto mi sembrano solo sterile polemiche politiche che certo non fanno il bene della città”.

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