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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Il Comune di Como rifiuta di accatastare i suoi immobili"

Bocciata la richiesta di Rapinese di garantire l'accatastamento corretto di tutti gli edifici comunali

In occasione della seduta del 25 novembre il consiglio comunale ha discusso e approvato la delibera riguardante alcune variazioni nella programmazione triennale 2019-2021 dell'alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Insomma, in poche parole il Comune ha deciso di far slittare la vendita di alcuni immobili e di stralciarne altri dal piano triennale (negozio in via Cantù, birreria di Camnago Volta e un ristorante, un magazzino e un appartamento in via Virgilio). Durante la discussione il consigliere di opposizione Alessandro Rapinese ha presentato un ordine del giornio contenente la richiesta all'amministrazione di stanziare "quanto più denaro possibile affinché tutti gli immobili comunali siano correttamente accatastati".

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La proposta di Rapinese è stata però bocciata dalla maggioranza (14 voti contrari e 11 favorevoli). Rapinese ha paventato serie conseguenze per la decisione di non procedere con il corretto accatastamento: "Questa scelta dà la misura di come l'amministrazione Landriscina gestisca il patrimonio dei cittadini comaschi. Infatti, l'accatastamento è un requisito essenziale per due motivi: primo, farebbe emergere eventuali situazioni non sanabili che potrebbero compromettere la vendita; secondo, consentirebbe la certificazione energetica indispensabile ad alienare gli immobili. Un atto senza accatastamento corretto sarebbe un atto nullo. Il Comune non fa ciò che esige dai propri cittadini".

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