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Salta la fusione di Como Acqua, si va verso l'appalto: sindaci dal prefetto

Nell'assemblea dei soci Cantù ed Erba non si presentano, Como vota contro

Niente fusione, Como Acqua Srl resta per il momento una scatola vuota, senza utilità. L'assemblea dei soci (cioè dei sindaci del territorio comasco) che si è riunita ieri a Villa Gallia, sede dell'amministrazione provinciale, ha visto la bocciatura del via libera alla fusione per incorporazione delle 12 società che gestiscono il ciclo integrato dell'acqua in provincia di Como.

La bocciatura era mezza annunciata, se si tiene conto che tre dei soci con più peso nell'assemblea, cioè i Comuni di Como, Erba e Cantù, avevano già anticipato la loro contrarietà a causa di grossi dubbi sui bilanci delle società in procinto di fondersi.

Assemblea di Como Acqua 15 novembre 2017-2

L'assemblea è stata molto accesa e non sono mancati toni ed espressioni forti. Erano 105 i sindaci presenti. Assente il sindaco di Como Mario Landriscina che ha delegato l'assessore Adriano Caldare il quale ha manifestato ed espresso alla platea di primi cittadini i dubbi e le considerazioni che hanno portato il Comune capoluogo a dire no alla fusione. 

E' stato votato un ennesimo rinvio dell'assemblea per prendere tempo e trovare una soluzione che mettesse d'accordo tutti, ma tale proposta non è stata approvata, dunque si è proceduto con il voto sulla fusione che, come anticipato, è stata bocciata. Caldara ha spiegato che l'amministrazione comunale di Como ha seri dubbi sulla correttezza delle perizie sui bilanci delle 12 società e, soprattutto, sull'assenza di un reale piano industriale.

Il rischio, adesso, è che non ci sia più tempo per procedere con la realizzazione della fusione per incorporazione nell'unica società interamente pubblica - Como Acqua Srl - che possa gestire l'acqua. I tempi scadono il 31 ottobre 2018 e in assenza del completamento del percorso di fusione sarà necessario procedere con una gara ad evidenza pubblica che potrebbe vedere il servizio gestito in parte da eventuali privati aggiudicatari dell'appalto.

Alcuni sindaci sull'onda della rabbia che è montata a causa del no del Comune di Como e di Erba e Cantù, seppur assenti (più pochissimi altri Comuni contrari o astenuti) immediatamente dopo l'assemblea si sono recati in prefettura dove hanno concordato un incontro con il prefetto Bruno Corda che si terrà sabato 18 ottobre 2017. Tra i coloro che si sono recati ieri sera in prefettura (in tutto una decina) c'erano i sindaci Albese con Cassano, Lurate Caccivio, Merone, Olgiate Comasco e Villa Guardia.

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