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Provincia di Como, bilancio di fine mandato della presidente Livio: "Lasciati soli. Tangenziale? Solo promesse"

Tanti i temi affrontati dalla numero uno di Villa Saporiti che si è tolta anche qualche sassolino dalla scarpa

Bilancio di fine mandato per la presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio: dopo quattro anni, la Livio è prossima a lasciare la poltrona ricoperta per 4 anni. Accanto a lei, nella conferenza stampa di saluto di giovedì 25 ottobre 2018, il vicepresidente dell'ente, Fiorenzo Bongiasca, insieme a Pierluigi Mascetti candidato ufficiale alla carica di numero uno di Villa Saporiti. Le elezioni il prossimo 31 ottobre.

Il secondo lotto della Tangenziale di Como

Un'occasione per tirare le somme di questi 4 anni e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, a partire dal secondo lotto della Tangenziale di Como.

Al tavolo della competitività dei giorni scorsi, cui ha partecipato anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, è stato riportato in auge il progetto della Provincia per quanto riguarda il secondo lotto della tangenziale. Su questo Livio è tagliente: "Sono state fatte tante promesse sapendo che non si sarebbero potute mantenere", come spiega nella video intervista. 

Videointervista alla presidente Livio: "Sulla tangenziale promesse mai mantenute"

Pedemontana

La presidente ha affrontato anche il tema Pedemontana.

"Noi dovremo trasferire alla Regione i 21 milioni di euro delle compensazioni ambientali ricavate da Pedemontana a Regione Lombardia: io ho scritto al presidente Fontana dicendo che questi sono denari che spettano al territorio della provincia di Como perché è quello che ha subito i danni ambientali di Pedemontana. Dobbiamo vigilare anche attraverso i rappresentanti perché non vadano altrove. E va ampliato il campo di utilizzo, non solo per riforestazioni ma per per interventi di prevenzione dei rischi ambientali a partire da quelli idrogeologici".

Il bilancio e le opere

"Sono stati 4 anni veramente duri e faticosi - ha esordito Maria Rita Livio- ma in silenzio abbiamo continuato a lavorare. Lo abbiamo fatto cercando di mantenere la dignità del’ente. Siamo l’unica "categoria” di amministratori pubblici che non ha avuto nessun riconoscimento per gli impegni e il compito assunti. Credo che le spese totali che possono essere state addebitate alla Provincia in questi 4 anni possano arrivare a poco più di mille euro, solo per rimborsi di viaggi in treno per andare alle varie riunioni a Roma o dell’Upi. Nessuno di noi, anche i consiglieri, ha mai chiesto un rimborso spese per nulla. Credo che anche questa sia stata una particolarità non comune".

"In questi anni -prosegue- abbiamo fatto in modo che questo ente fosse una sorta di casa dei comuni, un ente al servizio prima di tutto dei sindaci e delle amministrazioni dei vari comuni della provincia, soprattutto dei più piccoli che hanno meno risorse e meno possibilità".

Nei 4 anni di mandato gli importi per gare svolte per comuni aderenti ammontano a oltre 163 milioni di euro.  20 milioni, invece, sono stati investiti per la manutenzione straordinaria di strade e scuole. ll piano triennale prevede altri 39 milioni per nuove opere e interventi. 
Adesso la Provincia conta 183 dipendenti contro i 470 di 4 anni fa, 5 dirigenti contro gli 11 di inizio mandato. "Dobbiamo ringraziare i dipendenti e funzionari rimasti a lavorare in Provincia dopo i primi due anni, che sono stati i più complicati per il clima di incertezza - ha detto la presidente- Se la provincia ha potuto fare quello che ha fatto lo dobbiamo anche al fatto che ci sono persone che sanno fare il loro mestiere e hanno attaccamento all'ente". 

"Nonostante le difficoltà enormi con cui ci siamo confrontati -ha spiegato Livio -abbiamo mantenuto gli impegni presi negli anni precedenti, a cominciare dal completamento della variante di Pusiano che ha assorbito per i primi due anni l’intera capacità di spesa di investimento della Provincia. 

Ci sono opere nuove fatte che si sostanziano in messe in sicurezza soprattutto in strade di montagna del lago, nuove rotatorie su provinciali come ad Albese, Mozzate o Colverde, e mantenuto finanziamenti che ci sono costati molto, ad esempio al Cfp che è rimasto un presidio formativo di eccellenza perché abbiamo assicurato, negli anni in cui sono venuti meno i contribui regionali, dei finanziamenti nostri.

Abbiamo costituito il Tpl, l'agenzia del trasporto pubblico locale del bacino di Como, Lecco e Varese che ha sede e presidenza attribuita a Como, fatto non di poco conto in un momento politico in cui tutti ci portavano via tutto quanto. Il bando che verrà pubblicato appena avremo il via libera avrà un importo molto alto, bando miliardario. Fare un bando insieme di questo tipo significa poter chiedere interventi di arricchimento del servizio a cominciare dal trasporto a fune, cioè la funivia di Pigra che è importantissima. 

La questione Como Acqua

"Adesso siamo occupati con la costituzione della società Como Acqua, che ci ha impegnato moltissimo. Sono dispiaciuta che le rivendicazioni politiche abbiano fermato e inficiato il lavoro, ma oggi siamo arrivati. E' stata votata la fusione e pubblicati gli atti. Nel frattempo il consiglio di amministrazione e il direttore devono lavorare per preparare tutto ciò che è necessario per far partire la società da gennaio 2019 che deve bolllettare l'acqua e convenzionarsi con i 110 comuni. Bisogna accelerare le convenzioni con i comuni con servizio in economia perché l'introito costituirà il 60%  degli introiti della società.  Più comuni sono portati nella società più si potrà andare avanti, tenendo conto che gli introiti arrivano dalla bolettazione".

I rapporti con le istituzioni del territorio

Infine un accenno ai rapporti con le altre istituzioni del territorio lariano: "Abbiamo vissuto in una condizione di isolamento - denuncia Livio - molti ci hanno subito considerati morti. Ringrazio il prefetto Corda, l'unica autorità che considerava la Provincia come parte istituzionale dello Stato. Per il resto un silenzio quasi assordante e lavorare in queste condizioni non è facile".

E sui rapporti con i sindaci che si sono succeduti a Como: "Fino a Lucini abbiamo avuto un colloquio quasi quotidiano - ha detto - adesso all'inizio quando chiamavo i sindaci nuovi per spiegare Como Acqua non è stato facile. Ha prevalso l'appartenenza partitica maa noi abbiamo sempre lavorato per tutti.

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