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Politica Lungolago Mafalda di Savoia

25 Aprile a Como, provocazione di Nessi a Landriscina: "Una via a Moretti, il partigiano che uccise Mussolini"

Parole dure di Nessi anche sui senzatetto all'ex chiesa di San Francesco: "Situazione drammatica da risolvere"

Affollata cerimonia per il 25 Aprile a Como, Festa della Liberazione, al Monumento alla Resistenza Europea sul lungolago Mafalda di Savoia.
La cerimonia è stata preceduta dalla messa a suffragio dei caduti delle guerre al cimitero monumentale con la deposizione delle corone al Sacrario Militare. 
Poi, alle 11, il cuore della manifestazione ai giardini a lago. Presenti le autorità cittadine: il sindaco Mario Landriscina, il questore Giuseppe De Angelis e il prefetto Ignazio Coccia. Numerosi i partecipanti, soprattutto dell'area del centrosinistra, e semplici cittadini.
Dopo la deposizione delle corone, è stato il momento dei discorsi ufficiali, con gli interventi del sindaco di Como, di Paolo Furgoni, consigliere provinciale, e di Luigino Nessi per l'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia).
Un discorso molto applaudito, il suo, dai comaschi intervenuti alla cerimonia, con diverse "stoccate" e richieste al sindaco.

Cerimonia 25 aprile 2019 a Como

Il discorso del sindaco Landriscina

"Abbiamo il dovere - ha detto il primo cittadino- di trasmettere ai giovani una sensibilità, aiutarli a comprendere il senso di questa festa, punto di partenza dell'Italia moderna. Libertà, democrazia, dignità umana restano i cardini della nostra storia, del nostro essere qui insieme. Sono il collante di una comunità che ha dovere di camminare pacificata verso un futuro condiviso". Landriscina ha poi ricordato i martiri comaschi morti per la libertà, tra cui Puecher, Masia, Olivelli e Perlasca.

Il discorso del consigliere provinciale Paolo Furgoni 

"Libertà e democrazia - ha detto il rappresentante di Villa Saporiti - sono conquiste mai per sempre, bisogna fare memoria. Libertà, tolleranza e rispetto delle regole vanno difese anche in memoria di chi le ha conquistate. La storia non si riscrive. Il 25 aprile deve essere l'inizio di un mondo diverso in cui tutti devono acettare le diversità. Nessuno - ha concluso - può definirsi fascista e patriota perchè l'Italia è nata dalla lotta contro il nazifascismo".

Il discorso di Luigino Nessi

Ultimo a prendere la parola è stato Nessi, Abbondino d'Oro 2018, in rappresentanza dell'Anpi provinciale.
Diverse le richieste avanzate al sindaco di Como in un applauditissimo discorso. A partire dall'attenzione al Monumento alla Resistenza: "Questo luogo merita – e lo dico alle autorità cittadine presenti – di essere conservato e restaurato, segnalato, che diventi il centro della coscienza di questa città. Così come sognava e avrebbe voluto Renzo Pigni, un nostro Sindaco che oggi non è più con noi, che ci guarda da lassù e che qui ha dato sempre lezioni di vita raccontando i suoi ideali, a tanti giovani. Invece, pensate - ha proseguito- un nostro parlamentare che in Europa ha un incarico notevole, qualche tempo fa, ha detto, poi si è corretto e ha chiesto scusa, che al tempo di Mussolini, il “fascismo non è stato un brutto periodo”, anzi!

D’altra parte in altri luoghi di questo nostro paese si erigono monumenti a criminali di guerra, si veda il caso di Affile, o molto più vicino a noi, nell’Erbese si intitola una via ad un ascaro, un etiope che si era venduto agli occupanti e lo si fa con tanto di rievocazione storica, esaltando le guerre coloniali, una vergogna!"

La proposta di Nessi: "Intitolare una via di Como a Michele Moretti"

Nessi ha poi lanciato una provocazione al sindaco: "Il prossimo anno nel 75esimo anniversario della Liberazione intitolare una via o una piazza di Como a Michele Moretti, Abbondino d'Oro nel 1993, che fu uno dei protagonisti nell’esecuzione di Mussolini in nome del popolo italiano. Avrebbe potuto pretendere chissà cosa, allora, invece poi tornò umilmente a lavorare alla Pessina. Fu protagonista degli scioperi del '54 e venne licenziato, tornando a fare l’artigiano. Una figura, secondo me, eccezionale di italiano ”.

Nessi al sindaco di Como: "Basta senzatetto all'ex chiesa di San Francesco"

Tra i temi toccati da Nessi anche quello dei migranti e senza fissa dimora: "Mi permetto di consegnare pubblicamente al sindaco della città di Como- ha detto- la petizione che già da qualche giorno viene consegnata a molti sindaci d’Italia perché venga dappertutto garantita l’iscrizione dei richiedenti asilo nelle liste dei residenti".

E ancora, Nessi non ha mancato di lanciare una "stoccata" sulla questione dei senzatetto in città: "Non è più possibile -ha affermato con forza -che ci siano persone senza dimora sotto i portici delle ex chiese e negli altri angoli della città. La situazione della città è drammatica e va risolta con l'impegno di tutti".

Nessuna replica a caldo da Landriscina che a fine cerimonia ha solamente dichiarato: "Ognuno fa il suo".

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