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Il vescovo di Como ai giornalisti: sul web non giudizi ma misericordia

L'appello di Cantoni nella festa del patrono della stampa San Francesco di Sales

La ricerca della verità lontana da sensazionalismi e un uso corretto del web sono stati i temi centrali della riflessione che il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, ha rivolto alla stampa lariana riunita, come tradizione, per la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Mercoledì 24 gennaio 2018 al Centro Cardinal Ferrari di viale Battisiti 8 monsignor Cantoni ha celebrato la santa Messa insieme con il direttore del Settimanale della Diocesi, monsignor Angelo Riva alla presenza di una rappresentanza della stampa comasca.

Il rispetto della persona

L'omelia è stata dedicata a una riflessione sulla professione giornalistica. "Cosa direbbe San Francesco di Sales ai suoi colleghi giornalisti?", questo l'esordio del vescovo, che ha proseguito: "Innanzitutto ricorderebbe che siete al servizio della persona che è santa perchè amata da Dio e quindi preziosa. A ogni persona si deve rispetto, ma non sempre nel mondo è così: c'è chi conta e chi invece basta una frecciata e viene messo a latere, denigrato nella sua dignità. Vostro compito irrinunciabile è tutelare sempre la dignità della persona. Non si possono trasformare in nemici chi ha le idee diverse - ha continuato - possono essere avversari, ma ci vuole rispetto della pluralità nell'unità".

La ricerca della verità

E ancora il vescovo ha toccato il tema dell'ascolto: "San Francesco vi direbbe di crescere nella capacità di ascolto- ha detto rivolgendosi sempre ai giornalisti- per cercare di capire come stanno oggettivamente le cose. Siete al servizio della verità che va cercata e costruita, non della sensazione e del sensazionale. Non lasciate prevalere quello che la gente vorrebbe: la gente grida all'untore. Quando si dà un appellativo a una persona - ha ammonito Cantoni- questa resta squalificata per sempre e ciò va contro il rispetto".

Il web

"Attenzione- ha proseguito- le parole e le immagini hanno delle conseguenze che restano nel tempo. Siete responsabili della mentalità che create. Sono vere le cose che diciamo? O sono per sentito dire? L'importante- ha affermato il vescovo- è che si possa dire e scrivere in rete solo ciò che si ha il coraggio di dire di persona. Sui siti internet appaiono grandi giudizi molto malevoli che nessuno userebbe trovandosi faccia a faccia con una persona. Voi create un clima, per una convivenza o una non convivenza. Condividiamo testi e immagini - ha detto- solo dopo averli ben letti e compresi. Fa parte di una deontologia essenziale. Le persone - ha concluso - hanno bisogno di essere avvolte non dal giudizio, ma dal mantello della misericordia".

Il sinodo

La ricorrenza è stata anche l'occasione per ricordare ai giornalisti le tappe dell'undicesimo sinodo diocesano, indetto ufficialmente dal vescovo in occasione della festa di Sant'Abbondio del 31 agosto 2017 e dedicato al tema della misericordia. A Como l'ultimo sinodo è stato celebrato nel 1953: monsignor Maggiolini lo aveva indetto, ma poi a causa delle sue condizioni di salute era stato sospeso nel 2004. Nelle scorse settimane si è riunita la commissione preparatoria presieduta dal vescovo che ha definito 5 ambiti di lavoro (misericordia declinata con i presbiteri, la famiglia, i giovani, i poveri e le comunità cristiane).  Dopo gli incontri di marzo, aprile e maggio il materiale preparato verrà distribuito a inizio giugno a tutta la diocesi per una consultazione, le cui risposte sono attese per la fine del 2018. Su queste risposte verrà costruito lo strumento di lavoro per la vera e propria assemblea sinodale. La celebrazione del Sinodo vero e proprio è prevista per il 2020.

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