Boomerang, sul palco del Sociale gli illusionisti della danza
RBR Dance Company Illusionistheatre porta al Teatro Sociale di Como venerdì 12 novembre 2021, alle ore 20.30, Boomerang gli Illusionisti della Danza, un balletto che trae spunto ed ispirazione da riflessioni ecologiste e dalla natura, per dar vita ad immagini e coreografie sorprendenti: saranno i corpi i veri protagonisti di questo inaspettato viaggio a passo di danza.
RBR Dance Company Illusionistheatre, compagnia di danza che da anni mette in scena progetti artistici capaci di sposare perfettamente la forza acrobatica e la leggerezza delle visioni sceniche, ha debuttato lo scorso giugno con una nuova e stupefacente produzione. Boomerang gli Illusionisti della Danza è un viaggio onirico, che inizia con la comparsa della vita sulla terra, narra successivamente la nascita dell'uomo e sviluppa poi il tema, in tre ambienti diversi ma tra loro collegati, dell’impatto della presenza, diretta o indiretta, del genere umano.
Previsto inizialmente all’interno del XIV Festival Como Città della Musica e annullato causa maltempo, lo spettacolo si lega particolarmente al tema della Stagione Notte 2021/22. Il titolo scelto per questa stagione, infatti, Il canto delle balene, è un richiamo alla natura, all’ambiente, perché il Teatro sente che è il momento di fare la propria parte con azioni concrete verso un percorso di sviluppo sostenibile e farsi portatore di messaggi di consapevolezza per uno stile di vita più rispettoso dell’uomo e dell’ambiente. Anche RBR Dance Company Illusionistheatre da anni porta in scena progetti artistici atti a sensibilizzare il rispetto per l'ambiente.
In questo nuovo spettacolo, il primo quadro rappresenta il progressivo ritirarsi delle nevi perenni: con coreografie fluttuanti ed illusionistiche si descrive l'inarrestabile scioglimento dei ghiacciai. Si scende poi nelle caotiche città, tra la quotidianità automatizzata dell’essere umano, omologata e sovrastata dalla tecnologia: l'uso sapiente di speciali fondali e proiezioni amplificano la rappresentazione di un'umanità intrappolata nella sua gabbia di vetro. Nell’ultima tappa del viaggio le profondità degli abissi riempiono la scena; seppur nel nostro immaginario possano esser infinite, sono ormai sature di plastiche: i danzatori, moltiplicandosi e sparendo, emulano la dimensione marina nella sua sofferenza.
I danzatori, supportati da scelte registiche altamente ipnotiche, l'uso magistrale di luci e da musiche evocative, catturano letteralmente lo spettatore in un viaggio, che ciascuno di noi dovrebbe intraprendere per comprendere come ad ogni nostra decisione o azione, consapevole o meno, ne corrispondono di uguali e contrarie anche quelle che mettiamo in atto nei confronti dell'ambiente in cui viviamo.