Taro Sakakibara in mostra alla MAG di Como
Marsiglione Arts Gallery di Como presenta, da sabato 2 a domenica 24 dicembre 2017, la mostra personale del giovane artista giapponese, Taro Sakakibara, discepolo prediletto del più grande Maestro Mangavivente Yukio Shinohara. La mostra che conclude l’anno in corso, continua il focus dedicato all’arte contemporanea giapponese, analizzando diversi aspetti ormai noti e volendo sottolineare le varietà di linguaggio e di concetto che compongono le vaste attività artistiche orientali.
Il suo esordio in Italia risale al marzo 2016, quando venne presentato per la prima volta alla galleria MAG di Como insieme al suo grande Maestro Yukio Shinohara in una collettiva per far conoscere in Italia lo stile Hitokoma. È proseguita con un’altra collettiva al Museo Diotti di Casalmaggiore (CR) da ottobre a novembre 2106 ed ora ritorna alla galleria MAG con la prima personale fuori dal Giappone del giovane artista che comprende 14 opere su carta della sua ultima produzione.
Taro Sakakibara, classe 1983, realizza le sue opere intrecciando personaggi unici ambientati in paesaggi urbani tipici giapponesi. Riesce a legare con equilibrio, luoghi della tradizione con i soggetti più moderni o viceversa ambienta protagonisti della storia moderna e contemporanea del suo paese con luoghi più attuali o convenzionali.
Sin da bambino Taro Sakakibara disegna Manga e già da ragazzo realizza progetti culturali e fumetti nella sua città natale, la rurale Okabe nella prefettura di Shizuoka, raccontando la vita quotidiana che percepiva intorno a se, ma egli sente la necessità di approfondire la sua tecnica e la sua cultura, quindi si trasferisce a Kyoto e frequenta, fino a laurearsi nel 2007 la Seika University e precisamente pratica il corso di Cartoon, Hitokoma-Manga con il Prof. Yukio Shinohara fino a diventare il suo discepolo preferito ed il suo assistente più importante in Facoltà. Sotto gli insegnamenti del suo più grande Maestro, Taro Sakakibara abbraccia lo stile Hitokoma per esprimere i suoi lavori, il disegno dettagliatissimo a inchiostro su carta e la pittura ad acqua molto coprente, gli permettono di avere uno stile unico e affascinante come le tavole Nishiki-e della cultura Ukiyo-e (mondo fluttuante) del periodo Edo. Attratto da questo periodo storico, Taro Sakakibara viene influenzato principalmente da Hokusai e Hiroshige, i quali gli offrono le basi tecniche e gli stilemi sui quali erigere il suo attuale lavoro che vuole raccontare con ironia e una leggera esasperazione, il Giappone contemporaneo, fatto di rituali e fantasia.
La Hitokoma Art è uno stile sviluppato dal Prof. Yukio Shinohara, l’artista Manga vivente più celebre di tutto il mondo, docente alla Seika University di Kyoto e unico collaboratore nipponico della rivista Charlie Hebdo, tristemente protagonista dell’odio islamico negli orribili attentati di Parigi del 2015. Hitokoma Art è un neologismo creato dal Prof. Yukio Shinohara dalle parole Hitoko ( per la gente ) Manga ( cartone animato/fumetto ) e Art. Le opere di Hitokoma Art vengono disegnate normalmente a inchiostro e poi colorati con colori ad acqua. Nello stile Hitokoma, troviamo umorismo, cinismo, enigma e confronto con la realtà, ma il vero protagonista è il punto di incontro tra lo spettatore e l’opera, tra due punti di vista, entrambi rispettati nella loro integrità. L’essenza di “Hitokoma Art” insieme allo spirito di satira e alla cultura Manga vuole far sentire il piacere di interpretare l’umorismo più nascosto.
L’Università Seika di Kyoto è stata la prima istituzione al mondo a costituire il corso di Manga ora tenuto dal Prof. Yukio Shinohara, collaborando con il Museo Internazionale di Manga a Kyoto e sviluppando molto la ricerca e la conservazione, loro ampliano la collezione del museo e investono sulle esposizioni, considerate mezzi di comunicazione di massa.
Le 14 tavole che compongono la mostra personale di Taro Sakakibara, rappresentano alcune situazioni di vita quotidiana o di fantasia dei giapponesi; come i fidanzati imbronciati ai due angoli opposti di un negozio della città di Gifu o gli omaggi delle band inglesi più importanti degli anni ’70 o anche le figure graffianti e satiriche sugli stereotipi occidentali degli ultimi 40anni, passando per la rappresentazione sempre ironica dei suoi film e videogiochi preferiti e per arrivare alla nostalgia del cinema chiuso a Toyama o alla citazione dei personaggi del grande scrittore Soseki Natsume nella sua città natale di Matsuyama. Una tavola speciale dipinta dopo il suo primo viaggio in Italia e quindi opera unica nel suo genere, rappresenta un venditore ambulante di Frittelle con il suo camioncino al Parco Sempione di Milano. Questo vuole essere il suo personale omaggio al nostro Paese e il ringraziamento per l’attenzione che i collezionisti italiani hanno avuto nei suoi riguardi in questi due anni.