Il Sociale festeggia gli 80 anni di Giuliano Collina con una speciale mostra
Il 9 dicembre 2018 Giuliano Collina compirà ottant’anni. La Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como festeggerà questo evento con una mostra nelle sale del Ridotto del Teatro in cui saranno esposti alcuni dipinti che appartengono al più recente ciclo creativo dell’artista lariano. Realizzate nel 2018, Le ombre sono dipinti caratterizzati da «qualcosa di limaccioso, una materia pittorica ricercatamente impura, una densità nebbiosa che imprigiona la luce», come scrive Roberto Borghi. In occasione di questa personale, Collina ha dipinto appositamente per la Sala dello Zodiaco, uno degli ambienti più suggestivi del Ridotto, un vasto polittico intitolato Moltitudine: la platea.
La mostra di Giuliano Collina – organizzata dalla Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como con il patrocinio e il contributo del Comune di Como in occasione degli ottant’anni dell’artista – potrà essere visitata a ingresso libero fino al 21 dicembre con orari di apertura dalle 16.00 alle 18.30.
«Stando a quel che scrive Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia - racconta il critico d'arte Roberto Borghi - la pittura è nata “dall’uso di contornare l’ombra umana con una linea”. Le ombre di Giuliano Collina sono scaturite da un processo antitetico: gradualmente, nel corso degli ultimi tre decenni, le raffigurazioni di uomini e di oggetti che popolavano la pittura dell’artista lariano hanno perso i contorni, sin quasi a dissolversi in mera energia cromatica in alcuni dipinti della più recente serie delle Tovaglie. Le prime presenze umbratili sono affiorate in uno degli Inerti, un ciclo dedicato a scene di cantieri e a ‘nature morte edilizie’. Le ombre, in quel caso, galleggiavano un po’ incerte su di una melmosa pozzanghera. Anche in questi ultimi dipinti permane qualcosa di limaccioso, una materia pittorica ricercatamente impura, una densità nebbiosa che imprigiona la luce. Per molti decenni quella di Collina – pur non essendo mai realistica, preservando anzi un’ipotesi di visionarietà – è stata una ‘pittura di figure’. Ora, con l’avvento delle Ombre, sembra essere diventata ‘di controfigure’: di doppi, di sosia, di stranianti riverberi che, proprio come nel polittico con cui termina questa mostra, si godono lo spettacolo della loro evanescenza».
«La Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como - racconta il presidente Claudio Bocchietti - fu concepita nel 1764 al fine di creare un luogo di cultura aperto alla città e al suo territorio. Sin dalla sua costituzione e attraverso l’azione dei suoi soci, la Società Palchettisti ha partecipato alle vicende cittadine ed europee, alimentando gli ideali risorgimentali e contribuendo allo sviluppo dell’Italia liberale e di quella repubblicana. Alessandro Volta, Giovan Battista Giovio, Giovanni Pietro Porro, Ugo Foscolo, Stendhal, Giuditta Pasta, Vincenzo Bellini, Franz Liszt sono solo alcune delle figure culturali europee che hanno permesso al Teatro Sociale di diventare uno dei più vitali teatri italiani. Eretto nel 1813, ‘il Sociale’ è uno dei pochi in Europa tuttora di proprietà privata: i Palchettisti hanno sempre provveduto alle ingenti spese richieste dallo stabile e, ora come 250 anni fa, continuano a devolvere ogni provento disponibile della Società a favore di una sempre maggiore diffusione della cultura in Città. Non è un caso che la prima mostra d’arte a Como si svolse, nel 1855, proprio nelle Sale del Ridotto del Teatro. Oggi, con l’esposizione di alcuni dei più recenti lavori del Maestro Giuliano Collina, la Società Palchettisti – grazie all’idea e al lavoro del Consigliere Massimiliano Mondelli – riprende una antica tradizione e rafforza la propria vocazione di protagonista di una cultura aperta e partecipata. I Palchettisti sono particolarmente lieti di esporre l’opera di Giuliano Collina e annoverare quest’ultimo fra le figure rilevanti che hanno contribuito al successo e alla vitalità del Teatro Sociale di Como e della sua Società». (Claudio Bocchietti, Presidente Società Palchettisti del Teatro Sociale di Como».