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Manoglia riporta Davide Van De Sfroos al Forum

Un atteso ritorno sul palco di Assago

De Sfroos, protagonista questa sera di un concerto già sold out al TAM - Teatro Arcimboldi Milano, e il 6 aprile al Sociale di Como, ha annunciato oggi un atteso live al Forum di Assago per il prossimo 23 novembre. Il cantautore, più volte vincitore del Premio Tenco, calcherà per la terza volta il palco del palazzetto milanese per condividere con il suo pubblico una serata di grande festa. Biglietti sono già in vendita su TicketOne.

Questi ultimi tre anni sono stati molto intensi e importanti per il cantautore che, costantemente ispirato e desideroso di fare nuova musica e incontrare il suo pubblico, ha inciso 2 dischi di inediti, pubblicato un album live e girato l’Italia con i suoi concerti sempre Sold Out.  Attualmente Van De Sfroos è in tour (tutte le date sono già esaurite) con le canzoni del suo ultimo album “Manoglia”, oltre ai successi del suo repertorio.Dopo quest’ultimo giro, Davide ha deciso di prendere un attimo di respiro, in quella natura che gli è tanto cara, lo circonda e lo ispira e, prima di finire il tour in corso, vuole salutare tutti con la promessa di tornare in grande con un concerto al FORUM di ASSAGO (MI), una nuova occasione per raccontare il suo mondo.

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Quello di questa sera al TAM – Teatro Arcimboldi Milano, teatro più grande d’Italia e secondo in Europa, è un appuntamento speciale che riporta Van De Sfroos (dopo la prima volta nel 2016 in cui fece il tutto esaurito festeggiando i suoi 50 anni) in un teatro che è diventato luogo icona della cultura milanese e lombarda, uno spazio in cui uomo e arte sono profondamente e fortemente connessi e che il cantautore riempirà con le sue canzoni piene di storia e di storie, autentiche istantanee del sentire odierno dell’artista, narratore di storie in musica fra i più singolari e a tutto tondo della scena artistica italiana.

Il disco “Manoglia” contiene 11 tracce inedite che hanno preso vita negli anni e sono rimaste gelosamente custodite in un cassetto, o in una tasca come amuleti, in attesa fosse maturo il tempo per venire alla luce. Brani che Davide, inizialmente, ha scritto per se stesso e ha conservato in una cantina speciale, nei suoi taccuini pieni di annotazioni naturali ed emotive, come fossero testimonianza di esperienze, pensieri, momenti vissuti, e che ora, pur mantenendo un sacro carattere intimistico e personale, il cantautore ha deciso di far uscire dalla penombra per permettere loro di fiorire, in segno di rinascita e ripartenza.

Questo disco, dalla profonda impronta naturalistica e ambientale, e che possiamo immaginare scritto in un prato, in un grande spazio aperto, come si evince anche dal titolo “Manoglia” (“magnolia” in dialetto laghée), è per Van De Sfroos un grande albero da cui germogliano le 11 foglie che, in autunno, il 13 ottobre precisamente, sono scese verso l’ascoltatore, già abbracciato dalle radici di questa pianta cresciute negli anni.
I semi piantati nella “serra artistica e creativa” di Davide, curati con pazienza, costanza e amore, hanno dato vita a questo splendido esemplare di “MANOGLIA” sotto cui l’ascoltatore potrà sempre sedersi per coglierne e apprezzarne tutti i colori e gli odori, lasciandosi permeare da un senso di magia aprendo così un dialogo con quel materiale che è il legno, capace di comunicare gentilezza e calore nel suo vivere e trasformarsi costantemente regalando la sua memoria attraverso i suoi nodi.

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“Manoglia”, che ironicamente Davide definisce un album “ricco di tormentoni autunnali”, arriva dopo la fortunata pubblicazione, in digitale e in versione doppio vinile (in Top 10 della Classifica FIMI/GfK dei vinili più venduti in Italia), del disco “DAVIDE VAN DE SFROOS – LIVE 2022” ed è un disco in cui, pur se in veste inedita, troviamo il folk tipico di Van De Sfroos la cui potenza usuale, rimanendo preponderante, lascia qui maggiore spazio e terreno fertile a sfumature, chiaroscuri, a sonorità e strumenti acustici, alla loro morbidezza. Un album intimistico, ricercato, che attinge da diverse culture e generi musicali, dalla piega vagamente psichedelica, in riferimento alla psichedelia acustica della fine degli anni ‘60 – inizio dei ‘70. Essendo un disco molto personale, che scava nella vita di Van De Sfroos, “MANOGLIA” custodisce tutte le sfaccettature umane e musicali del cantautore, accompagnate, su una ritmica completamente acustica, talvolta dal pianoforte, altre volte da un banjo o da chitarre manouche, elettroacustiche o suonate con tecnica “slide”, da un contrabbasso e da strumenti tipici di Asia e Africa.

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