A Figino torna il Townes Van Zandt Day
Se già nel 1972 il suo destino sembrava ironicamente segnato da un album che si intitolava The Late Great Townes Van Zandt, non c’è dubbio che ancora oggi i dischi di Van Zandt restano un punto di riferimento fondamentale per molti cantautori. Sincerità, spontaneità e sensibilità sono i tre elementi che hanno contraddistinto la carriera di un artista genuino e solitario, capace di conquistare il pubblico in punta di chitarra. Non certo quello delle arene, piuttosto, quasi a rispecchiare una propensione genetica per il suo vivere nell'ombra, quello dei piccoli templi della buona musica. Van Zandt era un poeta che raccontava con voce gentile, spruzzata da uno scarno country folk e appena colorata da un paio di pennellate di asciutto blues, la sua America. Townes, il disco di Steve Earle del 2009, è uno dei tanti esempi d'amore per un maestro, per il papà di tutti i “beautiful losers” della canzone d'autore, magistralmente raccontato nel 2004 dal film Be Here To Love Me. Uno straordinario esempio di come l’ammirazione per lo scomparso artista texano sia rimasta intatta presso i suoi nobili allievi, di come le "strade blu" di Townes Van Zandt, affascinanti, romantiche e polverose, vengano ancora ripercorse, arriva da Figino Serenza, dove domenica 22 aprile si celebra la 14^ edizione del Townes Van Zandt Day con una carrellata di ospiti eccezionali: Rodoslav Lorkovic, Session Americana, Bill Kirchen, The Rad Trads, Paul Herniksen, Eddy Ray Cooper, Richard Lindgren, Peter Bonta, Lucia Comnes, Bobo Rondelli, Filippo Graziani, Sultumana, Andrea Parodi (promotore dell'iniziativa), Stefano Barotti e molti altri ancora. La serata sarà presentata da Pauline Fazzioli e raccontata da Alessio Brunialti.