Tutto il programma dell'ultimo weekend con Parolario: da Genovesi alla pischedelia
Penultimo appuntamento con Parolario, venerdì 22 giugno, che vedrà altri due felici ritorni, quello di Fabio Genovesi, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2015 e della scrittrice italo-iraniana Farian Sabahi, con le loro storie, i racconti familiari e quelli della rispettiva infanzia. Tornerà anche Giuseppe Catozzella con il suo ultimo libro "E tu splendi", una storia di (difficile) integrazione fra un gruppo di migranti e un piccolo paesino del Sud Italia. Anche Hélène Blignaut presenterà il suo ultimo romanzo, una detective story che si svolge nei giorni precedenti e successivi al terribile attentato di Nizza e che racconta come la felicità può essere raggiunta nella dimensione di un Altrove al di là del male che un atto di terrore porta con sé. Si parlerà anche di arte con Luigi Cavadini, Laura D’Incalci e Sara Fontana che renderanno omaggio al pittore Giulio Vercellini e alla sua segreta passione per l’arte, che si è concretizzata nella realizzazione di oltre 1000 opere realizzate tra il 1970 e il 2015. E poi il laboratorio “Leggere rilassati” e l’ultimo appuntamento con il cinema di Ingmar Bergman con "A proposito di tutte queste signore".
L’incontro con Darko Pandakovic e Ken Tani "Giardini di saggezza in Oriente - in Cina e Giappone", in programma a Villa Olmo alle 18.15, è annullato.
Ecco nel dettaglio tutti gli incontri di venerdì 22 giugno.
Alle 17.00 a Villa Olmo, Hélène Blignaut presenterà "Sangue sulla promenade" (Ianieri Edizioni, 2018), una detective story sullo sfondo di un tragico evento realmente successo. È l’estate del 2016. La vicenda si svolge nei giorni immediatamente precedenti e successivi al terribile attentato di Nizza del 14 luglio sulla Promenade des Anglais. Un mistero privato si mescola a una tragedia collettiva. Una detective story ma anche un racconto poetico ed elegante e di estrema attualità che parla di passione ma soprattutto sa interrogarsi sul dolore, quello vero. Quello orribile. Ma anche del dolore privato che può sfociare in follia, quando un’anima è sola. Quando l’amore per troppo tempo latita e cede il posto alla frustrazione, al buio dove ogni orizzonte è smarrito. Hèlène Blignaut dialoga con Marco Gatti.
Dalle 18.00 alle 20.00 a Villa Olmo nuovo appuntamento con “Leggere rilassati”, il laboratorio di lettura rilassata e trattamenti shiatsu di rilassamento. La lettura è un’attività che pratichiamo ogni giorno, anche per rilassarci, ma molto spesso non la affrontiamo nel modo giusto, non entrando in armonia con noi stessi e con il testo. Il massaggio shiatsu, diffuso in Giappone sin dal VI secolo, è una pratica manuale manipolatoria che stimola nel ricevente un processo di autoguarigione (il corpo reagisce da solo). Questa disciplina affonda le sue radici nelle forme di manipolazione e massaggio tradizionali cinesi. Gli operatori shiatsu lo promuovono come un modo per aiutare il rilassamento e affrontare la diminuita capacità auto-immune dell'organismo che fattori come lo stress e la depressione incrementano. Durante il laboratorio verrà spiegato come poter leggere in modo rilassato e saranno effettuati gratuitamente trattamenti shiatsu di rilassamento da trenta minuti a cura di Hakusha-Centro Studi di Shiatsu e Moxa e Shiatsubenessere. In collaborazione con Haruska Centro Studi di Shiatsu e Moxa e Shiatsubenessere.
Alle 18.30 a Villa Bernasconi, Giuseppe Catozzella presenterà "E tu splendi" (Feltrinelli, 2018), un romanzo potente e felice, di ombre e di luce, tragico e divertente, semplice come le cose davvero profonde, raccontato attraverso la voce irriverente del protagonista. Arigliana, “cinquanta case di pietra e duecento abitanti”, è il paesino sulle montagne della Lucania dove Pietro e Nina trascorrono le vacanze con i nonni. La vita di ogni giorno scorre apparentemente immutabile tra la piazza, la casa e la bottega dei nonni; intorno, una piccola comunità il cui destino è stato spezzato da zi’ Rocco, proprietario terriero senza scrupoli che ha condannato il paese alla povertà e all’arretratezza. Quell’estate, che per Pietro e Nina è fin dall’inizio diversa dalle altre – sono rimasti senza la mamma –, rischia di spaccare Arigliana, sconvolta dalla scoperta che dentro la torre normanna si nasconde una famiglia di stranieri. Chi sono? Cosa vogliono? Perché non se ne tornano da dove sono venuti? È l’irruzione dell’altro, che scoperchia i meccanismi del rifiuto. Dopo aver catalizzato la rabbia e la paura del paese, però, sono proprio i nuovi arrivati a innescare un cambiamento, che torna a far vibrare la speranza di un Sud in cui si mescolano sogni e tensioni. Un’estate memorabile, che per Pietro si trasforma in un rito di passaggio, doloroso eppure pieno di tenerezza e di allegria: è la sua stessa voce a raccontare come si superano la morte, il tradimento, l’ingiustizia e si diventa grandi conquistando il proprio fragile e ostinato splendore. Giuseppe Catozzella dialoga con Carla Colmegna.
Alle 19.00 a Villa Sucota/FAR, Luigi Cavadini, Laura D'Incalci e Sara Fontana presenteranno "Io scelgo la tela. Giulio Vercellini: una scoperta" (Giulio Ver Associazione culturale senza fini di lucro). Il volume raccoglie testimonianze sulla vita del pittore Giulio Vercellini e sulla sua segreta passione per l’arte, che si è concretizzata nella realizzazione di oltre 1000 opere realizzate tra il 1970 e il 2015, oltre a una lunga e approfondita valutazione critica della sua opera rimasta chiusa nella cantina di casa fino alla sua morte avvenuta nel 2015. Il filo conduttore del racconto, scritto a quattro mani, si è svolto nell’appassionato tentativo di scandagliare una storia gelosamente e dolorosamente custodita come in una misteriosa parabola, tutta da riconoscere e considerare nei suoi tratti umani e nelle sue espressioni creative. Su binari diversi, partendo dal racconto della vita e proseguendo nella speculazione di critica d’arte, una sorprendente sintonia sembra comporre e svelare le linee di un’unica storia, nella quale sensibilità, contingenze, umanità e talento si rivelano inscindibili.
Alle 19.30 a Villa Olmo, Farian Sabahi, scrittrice e giornalista specializzata sul Medio Oriente, racconterà "La mia storia persiana tra due Paesi e tre religioni". In "Non legare il cuore" (Solferino, 2018), suo primo libro autobiografico, l’autrice parla in prima persona della sua storia e di quella della sua famiglia: le radici dei nonni, in Iran e in Piemonte, due mondi che sembrano non potersi mai incontrare; l’esotismo di un’infanzia borghese benestante ma diversa da tutte le altre, da figlia di una delle prime coppie miste nell’Italia degli anni Settanta; la ricerca personale di un’impossibile conciliazione tra troppe idee di sé, rifratte attraverso gli anni, i ricordi e le esperienze, come in un gioco di specchi. Un memoir esotico e casalingo, la storia di una donna che riassume ed elabora le grandi contraddizioni con cui dobbiamo convivere. Una narrazione coinvolgente che affronta il tema complesso e attuale dell’identità – italiana e islamica – in una chiave personale e originale. Dialoga con Katia Trinca Colonel. In collaborazione con Associazione Culturale Caracol.
Alle 20.30 a Villa Olmo, anche Fabio Genovesi, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2015, racconterà la storia della sua infanzia, descritta nel romanzo "Il mare dove non si tocca" (Mondadori, 2017). Fabio ha sei anni, due genitori, e nove nonni. Nove, perché è l'unico bimbo della famiglia Mancini, e i tanti fratelli del suo vero nonno - uomini solitari, impetuosi e pericolosamente eccentrici - se lo contendono per portarlo a caccia, a pesca e coinvolgerlo in mille altre attività assai poco fanciullesche. Così Fabio cresce senza frequentare i suoi coetanei, e il primo giorno di scuola sarà un concentrato di sorprese scioccanti. E, infine, la scoperta più allarmante di tutte. Sulla sua famiglia grava una terribile maledizione: tutti i maschi che arrivano a quarant'anni senza sposarsi impazziscono. I suoi nonni-zii sono lì a testimoniarlo. Per fortuna accanto a lui ci sono anche un padre taciturno ma affettuoso, la mamma, la nonna e una ragazzina molto saggia che va in giro vestita da coccinella. Una famiglia caotica che pare invincibile, finché qualcosa di totalmente inatteso accade e sconvolge ogni equilibrio. Giorno dopo giorno, Fabio cercherà il sempre precario equilibrio tra un mondo privato popolato di storie, pieno di avventure e animato d'immaginazione, e il mondo là fuori, confinato in mille regole opprimenti e dominato dalla legge del più forte. Tra inciampi, amori improvvisi e incontri straordinari, in un percorso di formazione rocambolesco, poetico e stralunato, Fabio capirà che le stranezze sono il nostro inesauribile tesoro di unicità, e giungerà a scoprire la propria vocazione di narratore perdutamente innamorato della vita. Dialoga con Maurizio Pratelli.
Alle 22.00, sempre a Villa Olmo, sarà proiettato il film "A proposito di tutte queste signore" di Ingmar Bergman con Bibi Andersson, Harriet Andersson, Eva Dahlbeck, Allan Edwall, Jarl Kulle e Axel Düberg. Negli anni Venti, Cornelius, un critico musicale, si reca nella villa estiva di Felix, celeberrimo violoncellista, al fine di ultimarne la biografia. Sebbene incontrare l'oggetto del suo lavoro si riveli difficile quando non impossibile, l'eccessivo e borioso esegeta instaurerà rapporti di varia natura con il gineceo di cui pullula la splendida casa neoclassica: incontrerà la moglie e sei donne, tutte innamorate del maestro, continuando a sperare che Felix stesso voglia eseguire, in un imminente concerto, la sua composizione “Il canto del pesce”.
La mattinata di sabato 23 giugno, ultima giornata del festival, vedrà protagoniste la scrittrice Eliana Liotta, che parlerà di come è possibile restare giovani educando se stessi, e Rosa Teruzzi con il suo ultimo giallo “Non si uccide per amore”. Nel pomeriggio, Massimo Donati presenterà “Giochi cattivi”, un apologo perfetto sul diventare grandi e sulle amicizie che segnano la vita, Maria Antonietta Calabrò riaprirà il caso Moro a quarant’anni dalla sua scomparsa, Clementina Coppini presenterà “Alamaro”, la storia di un uomo con due anime in conflitto, l’illustratore Federico Maggioni e Vera Minazzi porteranno invece una versione riattualizzata de “I Promessi Sposi”, arricchita da incantevoli illustrazioni. Si tornerà a parlare di moda con Maria Luisa Frisa e Antonio Mancinelli che cercheranno di capire se il nostro Paese ha ancora un ruolo predominante nel campo della moda e ci sarà anche l’ultimo appuntamento con il laboratorio “Leggere rilassati”. Parole e musica concluderanno questa edizione con le “Psichedelizie” di Matteo Guarnaccia, uno straordinario viaggio dentro l’ultima turbolenta avanguardia del ‘900 che ha cambiato la percezione e la comunicazione nella musica, nella moda, nel cinema, nella pubblicità, nel design. Insieme a lui Ezio Guaitamacchi (chitarre), Brunella Boschetti Venturi (voce), Carlo Montana (live painting) e Filippo Guaitamacchi (light show).
Ecco nel dettaglio tutti gli incontri di sabato 23 giugno.
Alle 10.30 a Villa Olmo, con Eliana Liotta si parlerà di età e giovinezza. "L'età non è uguale per tutti" (La Nave di Teseo, 2018) di Eliana Liotta racconta come educare se stessi a restare giovani, nel corpo e nello spirito, in base alle ricerche scientifiche più attendibili. Per la prima volta in Europa, il tema è affrontato grazie al contributo multidisciplinare di medici e ricercatori di un grande centro clinico e di ricerca: l'ospedale universitario Humanitas. Eliana Liotta racconta come in un romanzo le battaglie tra bene e male che avvengono nel nostro corpo, con i soldati del sistema immunitario ingaggiati in una guerra quotidiana che nessuno immagina di combattere. Nella seconda parte del libro, ogni lettore troverà una guida facile e pratica, con illustrazioni esplicative, per applicare alla propria quotidianità i risultati delle ricerche scientifiche: dalla dieta antinfiammatoria, con i cibi smart della giovinezza, agli esercizi e ai consigli contro lo stress. Un progetto unico in Europa, con la collaborazione dei medici e dei ricercatori dell'ospedale universitario Humanitas, punto di riferimento mondiale per gli studi su infiammazione e sistema immunitario. Eliana Liotta dialoga con Arianna Augustoni.
Alle 11.30, sempre a Villa Olmo, Rosa Teruzzi presenterà "Non si uccide per amore" (Sonzogno, 2018), una nuova avventura delle tre detective del casello ferroviario di Milano. Un foglietto, ormai ingiallito, trovato in una vecchia giacca nel fondo di un armadio, riporta la memoria di Libera, la fioraia del Giambellino, all’episodio più doloroso della propria vita. Quella giacca è di suo marito, ucciso vent’anni prima senza che sia mai stato trovato il colpevole, e quel biglietto sembra scritto da una donna. Dopo essersi improvvisata detective, nei romanzi precedenti, per risolvere i casi degli altri, questa volta Libera trova il coraggio per rivangare le vicende del suo passato. Con l’aiuto della madre bizzarra e di una giovane cronista di nera, e nonostante la vana opposizione della figlia poliziotta, si spingerà fino in Calabria per guardare in faccia l’amara verità. Rosa Teruzzi dialoga con Laura D'Incalci.
Alle 17.00 a Villa Olmo, si terrà l’incontro "I Promessi Sposi: quale giustizia?" con Federico Maggioni e Vera Minazzi. Federico Maggioni, uno dei più importanti illustratori contemporanei, è l’autore delle bellissime e suggestive illustrazioni che arricchiscono l’edizione de “I promessi sposi” pubblicata da JacaBook (2018), una selezione di alcuni capitoli chiave dal romanzo di Alessandro Manzoni. In questa nuova versione del capolavoro manzoniano i passi scelti emergono attraverso le illustrazioni e si intrecciano, pagina dopo pagina, in un lungo fluire di visioni e graffiti. Per Guido Ceronetti, prefatore, l’esito è liberatorio: impossibile ricadere nell’insofferenza per questo capolavoro universale. E con la Storia della colonna infame, saggio che ha ispirato Manzoni nella scrittura dei Promessi Sposi, il messaggio si rafforza e Manzoni mostra una dirompente attualità: quale giustizia? Quale umanità nella prevaricazione dei forti sui deboli? Federico Maggioni e Vera Minazzi dialogano con Carla Colmegna.
Dalle 18.00 alle 20.00 a Villa Olmo ultimo appuntamento con “Leggere rilassati”, il laboratorio coniuga la lettura con massaggi shiatsu di rilassamento. La lettura è un’attività che pratichiamo ogni giorno, anche per rilassarci, ma molto spesso non la affrontiamo nel modo giusto, non entrando in armonia con noi stessi e con il testo. Il massaggio shiatsu, diffuso in Giappone sin dal VI secolo, è una pratica manuale manipolatoria che stimola nel ricevente un processo di autoguarigione (il corpo reagisce da solo). Questa disciplina affonda le sue radici nelle forme di manipolazione e massaggio tradizionali cinesi. Gli operatori shiatsu lo promuovono come un modo per aiutare il rilassamento e affrontare la diminuita capacità auto-immune dell'organismo che fattori come lo stress e la depressione incrementano. Durante il laboratorio verrà spiegato come poter leggere in modo rilassato e saranno effettuati gratuitamente trattamenti shiatsu di rilassamento da trenta minuti a cura di Hakusha-Centro Studi di Shiatsu e Moxa e Shiatsubenessere. In collaborazione con Haruska Centro Studi di Shiatsu e Moxa e Shiatsubenessere.
Alle 18.15 a Villa Olmo, Maria Antonietta Calabrò riaprirà, con il libro "Moro. Il caso non è chiuso. La verità non detta" (Lindau, 2018), una vicenda che ha segnato profondamente il corso della storia italiana. Tutto quello che la gente sa sul cosiddetto “Caso Moro”, cioè sulla strage efferata della scorta di Aldo Moro in via Fani, la lunga prigionia dello statista democristiano e la sua sconvolgente morte, si basa in gran parte su una ricostruzione dei fatti frutto di un compromesso volto a formulare una «verità accettabile» sia per gli apparati dello Stato italiano, sia per gli stessi brigatisti. Tutto questo provocò un processo di rielaborazione, molto tortuoso (durato oltre dieci anni, da quel tragico 1978 al 1990), su che cosa era veramente accaduto durante “l'Operazione Fritz”, il nome in codice dell'“operazione Moro”. E ancora oggi, a ben guardare, noi non sappiamo tutta la verità sulla morte di Aldo Moro. Le verità emerse dalla nuova Commissione d'inchiesta Moro 2 sono sconcertanti. Quattro anni di lavoro, migliaia di documenti desecretati degli archivi dei servizi segreti italiani, centinaia di nuove testimonianze, nuove prove della Polizia scientifica e dei RIS dei Carabinieri hanno rivelato molti nuovi, sorprendenti elementi. Infine emerge uno scenario internazionale del delitto che i brigatisti hanno sempre negato. Purtroppo anche in molte rievocazioni in occasione dei quarant'anni del rapimento è stata riproposta la vecchia narrativa, messa a punto come un abito su misura. Allora, la sola “verità” dicibile, ma oggi del tutto insoddisfacente. Maria Antonietta Calabrò dialoga con Marco Gatti.
Alle 18.30 a Villa Bernasconi, la scrittrice Clementina Coppini presenterà il suo ultimo lavoro, "Alamaro" (Bellavite, 2018), un romanzo veloce e snello ma allo stesso tempo profondo e intenso. L’incontro di un uomo con la sua natura più autentica, una riscoperta avvenuta grazie al potere evocativo di un’immagine del passato, di un ricordo d’infanzia, una semplice cartella rossa. È la storia, densa di incontri femminili, di un uomo con due anime in conflitto e del suo tentativo di conciliarle, pur con alterne fortune. Clementina Coppini dialoga con Giulia Pirola. In collaborazione con Bellavite Editore.
Alle 19.00 a Villa Sucota/FAR, Antonio Mancinelli e Maria Luisa Frisa proveranno a capire se "L'Italia è ancora la patria della moda?". Durante l’incontro sarà presentato anche il catalogo “Italiana – l’Italia vista dalla moda 1971-2001” (Marsilio 2018), a cura di Maria Luisa Frisa, Gabriele Monti e Stefano Tronchi. Il volume prosegue il racconto della mostra ITALIANA, ospitata a Palazzo Reale di Milano da febbraio a maggio del 2018. All’interno vengono analizzate le tappe del viaggio di ricerca compiuto dai curatori, accompagnati da giornalisti, ricercatori, scrittori, in cui emerge la chiave di lettura polifonica e multidisciplinare volta a chiarire il processo di referenzializzazione dei vari modelli interpretativi, da considerare paradigmatici per qualsiasi tipo di indagine. Dunque non solo un libro a commento dell’esposizione, ma un vero proprio manuale delle pratiche curatoriali e di ricerca, utile per imparare un metodo, o meglio ancora un atteggiamento scientifico che Frisa definisce come postura attivista, improntata al fare e ispirata alla figura del critico militante. Antonio Mancinelli e Maria Luisa Frisa dialogano con Beppe Pisani. In collaborazione con Tessabit.
Alle 19.30 a Villa Olmo, Massimo Donati presenterà "Giochi cattivi" (Solferino, 2018), un romanzo letterario che ben rappresenta la transizione dall’infanzia all’adolescenza. Roberto e Mario sono in quell'età in cui non si è più bambini ma non si è ancora ragazzi. È l'estate del 1981 e loro giocano a diventare grandi, a Madonna della Neve, piccola frazione di Avio, in provincia di Rovereto. Dividono il mondo in bambini-bambini, i più disprezzabili, come Paolino, il fratello di Mario, e bambini-adulti, come loro; saggiano la reciproca resistenza al dolore colpendosi con bastoncini di legno; stanano le bambine che frequentano una colonia dando fuoco a qualche albero intorno alla struttura; scavano una buca per saggiare le proprie paure. La prova più grande? Tentare l'ascesa fino alle Colme, una passeggiata impegnativa e pericolosa anche per gli escursionisti più esperti. Nella vacanza Roberto è accompagnato dalla nonna, i genitori sono rimasti in città perché la madre è malata, gravemente - nessuno ancora lo ha detto a Roberto, che però intuisce. Il peggioramento della salute di lei impone un rientro anticipato in città. Tuttavia, prima di concludere la loro estate insieme, i due amici decidono di disubbidire e affrontare da soli il sentiero per le Colme, rischiando tutto, anche l'innocenza. Trent'anni dopo, la morte del padre costringe Roberto a tornare nella villa di famiglia, scivolando in un crescendo di rivelazioni e svelamenti verso il passato che aveva rimosso, verso quell'ultima estate in montagna. Massimo Donati dialoga con Francesca Guido. Letture a cura di Eva Martucci e Francesco Gobbi.
Alle 21.00, la giornata si concluderà a Villa Olmo con Matteo Guarnaccia e "Psichedelizie. La via artificiale alla felicità". "Il grande libro della psichedelia" (Hoepli, 2017), è uno straordinario viaggio dentro l’ultima turbolenta avanguardia del ‘900 che ha cambiato la percezione e la comunicazione nella musica, nella moda, nel cinema, nella pubblicità, nel design. Dagli anni Sessanta in avanti, l'utilizzo "mistico-creativo" delle sostanze psichedeliche, inizialmente prodotte per scopi terapeutici dall'industria farmaceutica, poi utilizzate in ambito militare, ha prodotto un inaspettato effetto domino nella cultura occidentale. Questa opera segue la filosofia psichedelica, dai posati circoli intellettuali europei (Ernst Junger, Walter Benjamin, Aldous Huxley) alle controculture ribelli (beat, hippies) sino all'esplosione artistica (Jimi Hendrix, Jefferson Airplane, Beatles). Sfogliandone le pagine ci si può imbattere negli abiti di Emilio Pucci o nei film di Federico Fellini e Stanley Kubrick, nel design di Ettore Sottsass o nelle architetture di Archigram, nelle avventure di James Bond, negli store Fiorucci e Biba, nei fumetti e nelle riviste underground, nei complotti dei servizi segreti, nello sciamanesimo elettronico e in molto, molto altro. Seguendone le tracce si arriva a quella che è la sua più diretta eredità: la cultura digitale. Matteo Guarnaccia dialoga con Alessio Brunialti. Con Ezio Guaitamacchi (chitarre), Brunella Boschetti Venturi (voce), Carlo Montana (live painting) e Filippo Guaitamacchi (light show).